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COLLE SUPERIORE DELLE CIME BIANCHE - COLLE INFERIORE - GRAN SOMMETTA - TRAVERSATA DELLA POINTE SUD

E+EE/F
Nella zona terminale del Vallone delle Cime Bianche la cima più comunemente raggiunta è senza dubbio la Gran Sommetta, una meta abbastanza classica per la Val d'Ayas ma anche per la Valtournenche.
Si tratta della più settentrionale del gruppo delle Cime Bianche; si presenta come una vetta triangolare interamente rocciosa con un versante est quasi verticale e un più dolce - ma comunque ripido - pendio ovest, che scende verso il Colle Inferiore delle Cime Bianche, dove ha inizio il sentiero che conduce in vetta.
Il Colle Inferiore può essere raggiunto direttamente da St-Jacques restando sulla destra orografica della valle (escursione 88) oppure deviando dal sentiero 6 per il Colle Superiore sulla variante 6b (indicata ma allo stato attuale non tracciata, vedi itinerario 5, foto 21). In alternativa, una volta raggiunto il Colle Superiore (come descritto sempre nell'itinerario 5), si può seguire la strada sterrata che conduce alla base est del Colle, e poi sempre su strada risalire al vicinissimo valico in pochi minuti.
La zona compresa tra i due colli è purtroppo profondamente snaturata dalla presenza di diverse piste con i relativi impianti di risalita e le strade di servizio appartenenti al comprensorio sciistico di Cervinia (seggiovia "Bec Carrè" e skilift "Du Col" e "Gran Sommetta"); ospita anche una serie di piccoli laghi il più grande dei quali prende il nome di Lac Pers (Lago Blu).
La salita alla Gran Sommetta non presenta difficoltà eccessive; è consigliabile ad escursionisti esperti a causa della friabilità del terreno, composto per lo più da sfasciumi e a tratti piuttosto ripido, e - considerato anche tutto l'avvicinamento - della lunghezza dell'itinerario, che da St.-Jacques affronta un dislivello totale di oltre 1400 metri.
Discorso diverso merita la Pointe Sud delle Cime Bianche, vetta più meridionale del gruppo, compresa insieme al Bec Carrè tra il Colle Inferiore e il Colle di Roisettaz. Si tratta di una splendida vetta rocciosa circondata da una serie ininterrotta di conoidi di detriti bianchissimi. La salita - e l'avvicinamento con l'aggiramento del Bec Carrè - in questo caso sono del tutto avventurosi, senza alcuna traccia, e da affrontare con tutto il bagaglio di esperienza e preparazione che la situazione richiede. La vetta è raggiunta molto di rado, ciononostante è possibile effettuare una traversata salendo dal versante nord e scendendo dal ripidissimo canalone di sud-est, che sfocia su un conoide molto instabile che precede il pianoro sottostante da cui è poi possibile tornare per verdeggianti pascoli ricchi di rivoli d'acqua al sentiero 6 che riporta a St.-Jacques.
Il percorso qui descritto è modulare e componibile a piacere con l'inclusione o l'esclusione di una o di entrambe le cime, ottenendo così, insieme all'itinerario 5, una lunga escursione parzialmente ad anello, con difficoltà di ogni genere, mantenendosi EE con la Gran Sommetta e salendo ulteriormente con la salita alla Pointe Sud. Anche il Bec Carrè può essere incluso nell'escursione (variante 88b), ottenendo così il concatenamento di tutte e tre le Cime Bianche.
Tratto 1: Colle Superiore delle Cime Bianche m. 2982 - Colle Inferiore delle Cime Bianche m. 2896 E

Sentiero: strada.
Tempo di percorrenza: 20' - 30'.
Difficoltà: nessuna.

1. Partenza dal Colle Superiore lungo l'impianto.
2. Ripida discesa verso il sottostante pianoro.
3. L'ansa verso destra della strada; sotto il gruppo dei laghi.
4. Gli impianti sull'altopiano e la risalita al Colle Inferiore.
La traversata dal Colle Superiore delle Cime Bianche all'Inferiore è estremamente semplice. Il percorso si svolge purtroppo su terreno profondamente alterato dagli impianti di risalita.
Dal Colle Superiore si procede a ovest scendendo sulla traccia in discesa parallela al tracciato dello skilift "Gran Sommetta" (foto 1) in direzione del Bec Carrè. La pendenza è piuttosto pronunciata ma non ci sono pericoli o difficoltà.
Nota: lo skilift è attualmente in fase di sostituzione con una nuova seggiovia (estate 2022).
Proprio di fronte appare ben presto l'intaglio del Colle Inferiore delle Cime Bianche, tra la Gran Sommetta a destra e il Bec Carrè a sinistra (foto 2).
Più in basso la strada si scosta verso destra di qualche decina di metri dal tracciato dello skilift (foto 3); con un'ansa si raggiunge così il pianoro compreso tra i due valichi, che ospita, a sinistra del laghetto, le partenze degli skilift "Gran Sommetta" e "Du Col"; quest'ultimo risale al Colle Inferiore.
Si risale dunque verso il Colle Inferiore sulla strada di servizio (foto 4), raggiungendo il passo in pochi minuti.
In corrispondenza del colle si trova la stazione a monte della seggiovia "Bec Carrè" proveniente dalla Valtournenche.
Dal Colle Inferiore delle Cime Bianche si può scendere sul versante ovest verso Valtournenche, oppure, tralasciando le salite alle cime circostanti, iniziare la discesa verso St.-Jacques sul sentiero 6b, riportato sulle carte ma ben poco visibile sul terreno, o sul sentiero 5a.
Nota: Il Colle Inferiore delle Cime Bianche può essere raggiunto direttamente da St.-Jacques restando sulla destra orografica del Vallone di Cortot: escursione 88. È inoltre punto di partenza per la salita al Bec Carrè: escursione 88b.
Tratto 2: Colle Inferiore delle Cime Bianche m. 2896 - Gran Sommetta m. 3165 e discesa EE

Sentiero: non numerato.
Tempo di percorrenza: 35' - 50' (salita).
Difficoltà: sentiero a tratti ripido e su terreno friabile.

5. La stazione a monte della seggiovia "Bec Carrè" e la partenza del sentiero per la Gran Sommetta
6. Salita ripida dietro la stazione della seggiovia.
7. Sul poggio, in direzione del pendio ovest.
8. Attraversamento della fascia trasversale, con un ometto in evidenza.
9. Salita su sfasciumi.
10. Avvicinamento alla cima.
11. Arrivo in vetta.
12. Il panorama a sud con le principali cime.
13. Discesa su sfasciumi.
L'inizio del sentiero verso la vetta della Gran Sommetta è nelle immediate vicinanze del muro ovest della stazione a monte della seggiovia Bec Carrè (foto 5).
La traccia sale subito piuttosto ripida con un tornantino superando il tetto della costruzione; prosegue poi (foto 6) fino a raggiungere un poggio erboso con pendenza decisamente più moderata, dove piega leggermente verso sinistra puntando al pendio ovest della Gran Sommetta (foto 7). Qui si lascia il terreno erboso proseguendo su sfasciumi. La traccia a terra in assenza di neve si mantiene ben visibile; potrebbero essere presenti delle diramazioni che si ricongiungono poco più avanti.
Osservando da questa posizione ravvicinata la conformazione delle rocce della Gran Sommetta si può notare come la parte bassa sia composta da rocce biancastre, caratteristiche della zona, mentre la sommità da altre più scure, separate dalle prime da una fascia inclinata dall'evidente configurazione a strati che scendono verso ovest.
Questa fascia trasversale può essere attraversata o aggirata sulla sinistra mantenendosi più bassi; nel primo caso è opportuno fare particolare attenzione a non scivolare sui fini detriti che spesso ricoprono le rocce stesse. La traccia, laddove fosse poco visibile a terra, è evidenziata da alcuni ometti di pietre (foto 8).
Superata questa zona il sentiero si ritrova sul pendio ovest e ricomincia a salire deciso con l'aiuto di alcuni tornanti; il terreno si mantiene coperto di ghiaia e scaglie di roccia (foto 9).
Guadagnando quota velocemente si giunge in vista della vetta della Gran Sommetta (foto 10).
L'arrivo in cima è questione ormai di pochi minuti di cammino (foto 11); la sommità ospita un parafulmine e una statuetta di una Madonna posizionata su un piedistallo di pietre alla cui base è ricavata la nicchia che contiene il libro di vetta.
Il panorama che si può ammirare dalla cima è istintivamente dominato a nord dall'inconfondibile profilo del Cervino con le Grandes Murailles e la Dent d'Herens. Tutto intorno sono però osservabili con un'inedita prospettiva numerosissimi punti d'interesse: a sud quasi tutte le più alte vette della Val d'Ayas (foto 12) tra cui inconfondibili spiccano il Rothorn (escursione 44), il Testa Grigia (escursione 20), il Sarezza, il Nery (itinerario alpinistico 5), il Voghel, le Becche di Vlou e Torchè, il Corno Bussola (escursione 42) e parte del vicino gruppo dei Tournalin con il M. Croce (escursione 40b), il Grand Tournalin (escursione 35b) e il Roisettaz (escursione 40), nonchè naturalmente la Pointe Sud e il Bec Carrè che dominano l'azzurrissimo Lac Pers. A est la visuale è parzialmente chiusa dall'imponente massa della Gobba di Rollin, ma spiccano comunque il Klein Matterhorn, il Breithorn occidentale e gli impianti del Plateau Rosa; più a destra non si può non notare la grande sagoma azzurro ghiaccio del Lac de Rollin. Sul versante della Valtournenche appaiono le case di Cervinia sovrastate dal lago Goillet.
Il ritorno al Colle Inferiore avviene seguendo sostanzialmente lo stesso percorso utilizzato per salire, ponendo la necessaria attenzione nei tratti ripidi soprattutto dove il sentiero è costituito da sfasciumi (foto 13).
Dal colle è poi possibile tornare al Superiore oppure riprendere il cammino verso valle scendendo al pianoro sottostante e da qui andare ad intercettare il sentiero 6 che sale al Superiore.
L'alternativa più insolita ed avventurosa è però l'aggiramento del Bec Carrè con salita alla Pointe Sud, ed è descritta nel seguente tratto 3.
Tratto 3: Colle Inferiore delle Cime Bianche m. 2896 - Pointe Sud m. 2973 e discesa EE+

Sentiero: inesistente.
Tempo di percorrenza: 2h00' - 2h30'.
Difficoltà: nessuna.

14. Discesa dal Colle Inferiore delle Cime Bianche.
15. Per non scendere troppo lasciare la strada in corrispondenza di questo tornante.
16. Aggiramento alto del Bec Carrè.
17. La via di salita alla Pointe Sud.
18. Inizio della salita.
19. Passaggio a ovest del primo gendarme roccioso.
20. Superato il gendarme la salita continua su grossi massi.
21. Il piccolo pianoro che precede la cima.
22. Aggiramento della cima.
23. Avvicinamento all'intaglio.
24. Discesa nel canale.
25. Uscita dal canale.
26. Parte del percorso di discesa, dal canale ai conoidi detritici alla base della Pointe Sud.
27. Vista d'insieme della discesa vista dalla base della Pointe Sud.
28. La traccia del sentiero 6 vista dall'alto.
29. L'altopiano finale e il sentiero 6, in questo caso percorso da un gregge di pecore.
30. Preparazione di un guado.
È opportuno ripetere nuovamente che il percorso qui descritto è riservato ad alpinisti ed escursionisti molto esperti, disposti a qualche rischio e in grado di muoversi con sicurezza su terreni difficili e perlopiù instabili.
L'avvicinamento alla Pointe Sud inizia con un brevissimo tratto di discesa dal Colle Inferiore delle Cime Bianche sul versante ayassino lungo la strada di servizio degli impianti (foto 14) fino a portarsi alla quota a cui i conoidi detritici alla base est del Bec Carrè incontrano la parete rocciosa.
Allo scopo di perdere meno quota possibile la traccia qui descritta si mantiene a questa altezza; in alternativa è possibile scendere fino al pianoro, aggirare il Lac Pers e risalire successivamente.
Si lascia ben presto la strada in corrispondenza di un tornante verso sinistra (foto 15) e si prosegue dritti rimanendo alla base della parete rocciosa o leggermente più in basso (foto 16). Data la vicinanza alla parete può essere indicato l'uso di un caschetto da alpinismo.
Il terreno, sensibilmente inclinato verso est, è composto ovviamente soprattutto da pietraia con ciottoli di dimensioni medie ben poco assestati, quindi la prudenza è un obbligo.
Durante l'avvicinamento è già possibile tracciare visivamente sul versante nord della Pointe Sud la via di salita (foto 17): si tratta di un percorso breve ma ripido, interamente su pietraia.
Superato il Bec Carrè si rimane bassi rispetto alla quota dell'intaglio tra questo e la Pointe sud, e arrivati nelle vicinanze di quest'ultima (foto 18) si inizia a salire.
È importante ricordare di puntare verso il gendarme roccioso ben visibile nelle foto 17 e 18, lasciandolo poi sulla sinistra (foto 19) e guadagnando una selletta che lo separa dall'ultima rampa verso la cima. Il suolo è costituito soprattutto da macigni non necessariamente stabili e, una volta nei pressi della sella, da piccole aree erbose.
Da qui si affronta l'ultimo pendio, anch'esso con pendenza decisa; la pietraia è ora composta da rocce di dimensione generalmente superiore (foto 19).
Si giunge così ad un piccolo pianoro erboso (foto 20), posto immediatamente a nord della vetta (è già chiaramente riconoscibile l'ometto di pietre posto in cima); lo si supera aggirando poi a sinistra la sommità, e giungendo infine alla meta.
Qui è stato costruito il suddetto ometto, ma data la scarsissima frequentazione di questa cima non ci sono altri segni di passaggio.
Il panorama è simile a quello dalla Gran Sommetta, salvo per il Cervino che risulta coperto e la sagoma del Roisetta che è ora più vicina. In compenso la parete sud del Bec Carrè mostra una serie di profondi canali verticali, e appare parte del Gran Lago delle Cime Bianche.
Dalla cima è possibile affrontare due vie di discesa: la prima ricalca la seconda parte dell'itinerario di salita; giunti alla base si può evitare di tornare al Colle Inferiore e scendere invece direttamente al pianoro verso le sponde del Lac Pers, e da qui tagliare verso il sentiero 6.
La seconda, qui descritta, permette di completare la traversata della Pointe Sud, ma è necessario ancora una volta premettere che rimane da affrontare un canale estremamente ripido seguito da un lungo e infido conoide di ghiaia.

Per portare a termine la traversata, una volta giunti alla base delle rocce sommitali le si aggira sul versante est (foto 22); subito dopo ci si trova su un piccolo pendio detritico (foto 23) che permette di portarsi nell'intaglio tra la Pointe Sud e la sua anticima sud (su questa anticima sono stati costruiti due grandi ometti squadrati la cui presenza in questo caso è indifferente).
Da questo intaglio ha inizio un ripido canale che scende sul versante ayassino, e che rappresenta in questo caso la via di discesa (foto 24). Il suolo è in parte erboso; la pendenza è in certi punti superiore a 45° e ogni passo va valutato con grande attenzione. Benchè difficoltosa, la discesa nel canalino permette di smaltire la quota piuttosto velocemente.
All'estremità inferiore del canale si incontra una zona meno pendente e parzialmente erbosa (foto 25), comprendente tre piccole bastionate rocciose che conviene aggirare a destra in un breve canalino (foto 26) per evitare almeno una piccola parte degli instabili detriti che comunque vanno affrontati subito dopo: prima di arrivare al pianoro dei laghi, infatti, è inevitabile l'attraversamento dei conoidi di pietre tanto bianche quanto instabili nonostante la pendenza non eccessiva.
Si affronta dunque l'ampia area detritica costellata anche da alcuni grandi massi (foto 27) raggiungendo infine il piccolo pianoro erboso alla base della Pointe Sud.
Da qui non esistono ovviamente sentieri; è possibile naturalmente tornare al Colle Inferiore delle Cime Bianche, come anche proseguire fino al Colle Superiore o semplicemente sfiorare il Lac Pers.
Volendo iniziare la discesa verso St.-Jacques, invece, la prima cosa da fare è individuare poco più a valle la visibile traccia del sentiero 6 che sale verso il Colle Superiore (foto 28).
Per raggiungerla sarà necessario scendere fino all'altopiano in fondovalle, attraversato da alcuni rivoli d'acqua; superato questo si incontra subito il sentiero.
La discesa, questa volta su erba, è piuttosto ripida ma non particolarmente difficile; si attraversa un pianoro intermedio e si continua poi a scendere fino al sottostante altopiano (foto 29).
Qui come anticipato si rende necessario l'attraversamento di alcuni ruscelli poco profondi; non esistono ponti per cui è inevitabile la ricerca del punto migliore in cui guadarli (foto 30).
Una volta raggiunto il vicino sentiero 6 non resta che svoltare a destra e seguirlo fino a St.-Jacques.

TRACCIATO GPS
Tracciato in costruzione
Il tracciato del percorso. In giallo è riportato come riferimento il percorso del sentiero 6 che sale da St-Jacques al Colle Superiore delle Cime Bianche.
Si nota chiaramente come parte della discesa dal Colle Superiore all'Inferiore, disegnata in rosso, ricalchi il tracciato dello skilift "Cime Bianche". Il percorso di salita e discesa alla Gran Sommetta è in blu (si tratta della traccia che prevede l'attraversamento della fascia rocciosa trasversale); in viola l'aggiramento del Bec Carrè e la salita alla Pointe Sud, e in arancio la discesa dalla Pointe Sud fino all'incontro con il sentiero 6.

Cliccare sull'immagine per scaricare i tracciati per GPS Trackmaker e Google Earth (privi di mappe ma completi dei necessari waypoints; il sentiero 6 è compreso nel tracciato dell'itinerario 5) con una cartina a risoluzione superiore.

NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.

PROFILO ALTIMETRICO
Profilo in costruzione
Il profilo altimetrico di tre delle parti che compongono il percorso.
In rosso la discesa dal Colle Superiore all'inferiore; si nota la lieve salita che precede la meta.
In blu la salita dal Colle Inferiore alla Gran Sommetta, con i primissimi metri molto ripidi e la successiva pendenza grossomodo costante.
La discesa dalla Pointe Sud all'intersezione con il sentiero 6, in arancio, è anch'essa piuttosto ripida, e sfocia poi nel pianoro sottostante.
Il tratto tra il Colle Inferiore alla vetta della Pointe Sud non è riportato essendo i rilevamenti verticali piuttosto imprecisi in prossimità delle pareti rocciose. L'andamento è comunque una sequenza di lievi saliscendi con una ripida rampa terminale.
Note meteorologiche:
Tecnicamente non è strettamente necessaria una giornata perfetta per affrontare questo itinerario, ma si consiglia vivamente una giornata con ottima visibilità (alcuni tratti vanno affrontati "a vista" e condizioni meteo stabili: in caso di pioggia imprevista o neve le due salite sono caldamente sconsigliate.
Periodo consigliato:
In condizioni estive si può prevedere di affrontare questa camminata tra giugno e ottobre, per quanto le foto di questa pagina siano state scattate nel giorno successivo a una nevicata estiva; una modesta quantità di può neve non impedisce del tutto il percorso, rendendolo però molto più difficoltoso e pericoloso (soprattutto per quanto riguarda la Pointe Sud).
Durante l'inverno il percorso è tecnicamente da considerarsi decisamente alpinistico o scialpinistico, da affrontare con le dovute attrezzatura e preparazione, e sicuramente con neve estremamente assestata, benchè sia addirittura possibile portarsi sul posto utilizzando gli impianti da sci.
Attrezzatura:
In estate nessuna attrezzatura particolare è richiesta, se non un paio di scarpe anche non estremamente tecniche ma adatte ai normali sentieri di montagna e soprattutto ai numerosi guadi. Considerata la quota del punto più alto (la vetta della Gran Sommetta, 3165 m.), si consiglia abbigliamento adatto.
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