Tratto 1: St.-Jacques - Fiery.
Sentiero: può essere segnato come 6, 6a, 6b, 6c, TMR.
Tempo di percorrenza: 15 - 20 minuti.
Difficoltà: nessuna.
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1. Primi metri di cammino sulla scivolosa mulattiera che parte da Blanchard, ora sostituita da una solida scala di pietra. |
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La partenza è a St.-Jacques, o meglio a Blanchard, laddove finisce la strada ed è possibile parcheggiare.
Si inizia la salita sul notissimo, segnatissimo e frequentatissimo seniero
che porta a innumerevoli mete, tra cui le Cime Bianche, il Lago Blu, il Mezzalama,
il Guide d'Ayas ecc.
I primissimi metri sono su una scala lastricata, recentemente rifatta, che sostituisce la scivolosa mulattiera precedente (foto 1) che risultava scivolosa soprattutto dopo la pioggia o con la rugiada delle prime ore del mattino.
In pochi minuti si arriva a un ponte, lo si attraversa portandosi quindi
sulla sinistra orografica del torrente (attenzione! Visto che salendo si
risale la corrente, la sinistra orografica è la vostra destra!); da
qui inizia un larghissimo sentiero inizialmente lastricato e successivamente in terra battuta che attraversa il bosco
e, con moderata pendenza, raggiunge molto velocemente la frazione di Fiery.
Il sentiero può presentare alcuni bivi, ma conducono comunque tutti a Fiery. |
Tratto 2: Fiery - Palon di Tzére.
Sentiero: può essere segnato come TMR, 6, 6a, 6b, poi 6c.
Tempo di percorrenza: 100 - 150 minuti.
Difficoltà: il sentiero è sempre evidente fino
alla base del Palon, poi bisogna inventarselo. L'ultimo tratto è in
cresta ma non è particolarmente pericoloso.
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2. Fiery; sono evidenziati il bar, l'ex albergo e la posizione delle indicazioni da seguire. |
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3. Dietro Fiery. L'ombra netta è quella del bar alle 9 del mattino; si notino i cartelli in alto a destra e la lapide sulla roccia sotto l'albero a sinistra. |
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4. Bivio TMR con segnavia sul masso al centro. |
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5. Il pascolo con l'indicazione per il bivacco al centro. In basso a destra è visibile una freccia gialla dipinta su una roccia. |
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6. Stesso punto della foto precedente ma in primavera. L'indicazione è comunque ben visibile. |
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7. Altro bivio, evidenziato dal cartello in basso a destra. Il sentiero dritto procede per le Cime Bianche, ma per il bivacco svoltiamo a destra. |
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8. Avvicinamento alla base del Palon di Tzére. |
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9. Un possibile percorso dal rudere dell'Alpe Tzére alla base fno alla cresta. Nel cerchio in alto a sinistra è evidenziato l'ometto (primavera). |
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10. La cresta vista dalla cima (il versante visibile è quello a nord). Il cerchio evidenzia l'ometto di cresta della foto precedente (primavera). |
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A Fiery ci si separa dal frequentatissimo sentiero verso il Pian di Verra e ci si incammina in direzione del vallone delle Cime Bianche.
Si attraversa la frazione passando tra il bar e l'ex albergo Bella Vista, seguendo le indicazioni presenti sulla parete est dell'ex albergo, in direzione delle Cime Bianche (foto 2).
Dietro al paese si incontrano altri cartelli, e si segue sempre la direzione per le Cime Bianche (a sinistra, foto 3). Poco dopo si incontra un ponte sul ruscello e lo si attraversa, riportandosi sulla destra orografica.
Il piacevole sentiero procede con una certa pendenza nel boschetto.
Dopo questo tratto di salita si incontra un bivio, con un segnavia dipinto in giallo su un masso (foto 4) che indica il sentero TMR a destra. È possibile in realtà procedere in tutte e due le direzioni, ma personalmente sono sempre andato dritto.
Il sentiero procede poi fuori dal bosco, risalendo il versante est della valletta e raggiungendo poi un altopiano che funge da pascolo; in estate non è impossibile trovare una mandria di mucche, ma generalmente queste sono piuttosto mansuete e si limitano a guardarvi passare.
Ciò che è invece impossibile è non vedere l'enorme indicazione "BIVACCO CITTÀ DI MARIANO" dipinta su un macigno (foto 5 e 6). Si continua dunque a seguire il sentiero, che oltretutto è indicato anche da una serie di frecce gialle sulle rocce, facendo attenzione a cosa si calpesta.
Dopo una breve salita si raggiunge un bivio con un cartello (foto 7 ); qui svoltiamo a destra, abbandonando il percorso verso le Cime Bianche. Il sentiero, che è sempre ben evidente (foto 8 ), scende leggermente, oltrepassa un rigagnolo e poi risale, raggiungendo un altro piccolo pianoro e raggiungendo infine la base del Palon di Tzére, dove bisogna lasciare il sentiero.
Non esiste una vera traccia verso la cima; ciò che ci separa da essa è comunque un semplice prato. Notare il grande ometto di pietre sulla cresta sopra di voi, tra l'anticima occidentale e quella centrale. Per avere un minimo di idea delle proporzioni, è alto circa 1,80 m.
È possibile salire mantenendosi in prossimità della cresta ovest, oppure proseguire ancora qualche decina di metri fino ai ruderi di un alpeggio (Alpe Tzére) e salire da lì (foto 9 ); in entrambi i casi la pendenza è simile, piuttosto accentuata ma affrontabile senza troppi problemi. Il pendio più a est del rudere è molto più ripido e pertanto sconsigliabile.
Si finisce in ogni caso per raggiungere la cresta del Palon di Tzére all'incirca dove è posizionato l'ometto precedentemente avvistato dalla base.
La cresta in questione (foto 10), rocciosa ma non particolarmente affilata nè pericolosa, va percorsa in direzione nord-est, perchè la vera cima del Palon è poco più avanti, e la si raggiunge in pochi minuti.
Sulla vetta c'è un altro piccolo ometto di pietre, e lo spazio è abbastanza da consentire di fermarsi ed eventualmente riposarsi e mangiare senza problemi.
Il panorama intorno è notevole; oltre all'intero vallone delle Cime Bianche si vede la Dent d'Herens, la cima del Cervino e tutta la media Valle d'Ayas fino al Corno Bussola.
Verso est la visuale è limitata dalla grande massa della Gobba di Rollin, con i ghiacciai di Ventina e di Tzére, e dalla Rocca di Verra. Sulle rocce sottostanti la Gobba è visibile il bivacco Città di Mariano. |
Tratto 3: discesa Palon di Tzére - St.-Jacques.
Sentiero: 6c, poi TMR, 6, 6a, 6b.
Tempo di percorrenza: 120 - 150 minuti.
Difficoltà: nessuna in particolare; un minimo di attenzione
sulla crestina e nella ripida discesa fino alla base. Il resto è puro
sentiero.
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11. Ritorno sulla cresta, in direzione dell'ometto. |
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12. La discesa. Nell'ellisse rossa sono evidenziati i ruderi dell'alpeggio. |
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Il cammino da seguire per scendere è lo stesso seguito per salire.
Si ripercorre la cresta (foto 11) dalla cima all'inconfondibile ometto,
e da qui si punta verso il basso; volendo un punto di riferimento si può
utilizzare il solito rudere (foto 12), nei pressi del quale si riprende il sentiero.
Una volta sul sentiero su terra l'importante è non sbagliare strada;
esistono in effetti altre vie ma sono a volte poco o per niente battute.
Dal piano sotto il Palon a Fiery è semplice camminata
nel bosco, e da qui a St.-Jacques è sicuramente cammino veloce e ben
noto. |