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ESTOUL - COLLE RANZOLA - WEISSMATTEN - M. TAF - COLLETTO TAF - COLLE FRUDIÈRE - LAGHI FRUDIÈRE - ESTOUL

E+EE
Niente può descrivere la grande varietà di ambienti che fanno da cornice a questo lungo percorso meglio di una foto satellitare (foto © CNES/SPOT Image 1992-1994).
L'itinerario è descritto in senso orario, con andata sulla traccia rossa e ritorno su quella verde; affronta numerosi saliscendi, entra ed esce più volte dal livello del bosco, costeggia laghi e segue vallette e canaloni, attraversa prati e pietraie e raggiunge una cima secondaria ma non difficilissima e panoramica. La lunghezza è di circa 16 Km, e presentando salite fino alla fine è consigliato a camminatori piuttosto allenati. Naturalmente può essere seguito anche in parte, magari partendo dall'arrivo della seggiovia di Weissmatten (funzionante in estate).
Tratto 1: Strada di Estoul ~m. 1930 - Col Ranzola m. 2170. T

Sentiero: 7.
Tempo di percorrenza: 20 - 40 minuti. 
Difficoltà: nessuna difficoltà, il percorso è in gran parte su strada sterrata; il resto su sentiero ben segnato. Questa parte è classificabile T.

1. Il cammino inizia in corrispondenza di questo cartello, oltre il quale non si può procedere con mezzi a motore se non autorizzati.
2. Si lascia la strada in questo punto.
3. Ci si porta sul sentiero poco prima dell'alpe Fenętre.
4. L'intero sentiero tra l'alpe Fenêtre e il Colle Ranzola (prosegue in rosso per la Regina e in giallo per Weissmatten).
5. Arrivo al colle.
Il cammino inizia sulla strada che da Estoul porta agli alpeggi in prossimità del colle Ranzola, all'altezza del punto che segna la fine del tratto aperto al traffico (foto 1); lasciato il mezzo di trasporto dove possibile si continua il cammino sulla strada sterrata.
Sempre seguendo la strada si superano due coppie di tornanti (in alcuni casi è possibile "tagliarli") e si raggiunge in bivio; la strada prosegue a sinistra, ma per il Ranzola proseguiamo dritti (foto 2) (attenzione perchè sul terreno non ci sono chiare indicazioni sulla direzione da prendere).
Poco dopo, nei pressi dell'Alpe Fenêtre, si incontrano chiari cartelli (foto 3) che indicano di lasciare la strada sterrata e proseguire sul comodo sentiero alle spalle dell'alpeggio. Il Colle Ranzola è sul vicino crinale davanti a noi.
Il sentiero (foto 4) non presenta punti degni di nota; attraversa il boschetto, e ne esce a poche decine di metri dalla sommità del colle (foto 5), riconoscibile per la presenza di una cappelletta (in cattive condizioni) e di un muretto a secco eretto a scopi militari, su cui è stata posta una Madonnina.
Nota: la Regione Valle d'Aosta intende collegare con una nuova strada Weissmatten ed Estoul (spacciando l'intervento per riqualificazione di una strada in realtà inesistente), pertanto si prevede che anche il Colle Ranzola, il sentiero per Weissmatten e il bosco verranno devastati da questo progetto.
Tratto 2: Colle Ranzola m. 2170 - Weissmatten m. 2046. E

Sentiero: 3B, 3A.
Tempo di percorrenza: 45 - 60 minuti.
Difficoltà: sentiero ben segnalato e abbastanza facile, con lievi saliscendi, alcune pietraie e un tratto un po' esposto.

6. Partenza dal Colle Ranzola.
7. Sul versante est della Punta Regina.
8. Bivio nella Gombetta.
9. La prima pietraia.
10. Percorso attrezzato su parete. C'è un cavo che funge da corrimano a destra.
11. Arrivo alla baita Wissomatto.
12. Discesa nel bosco.
Dal Colle Ranzola si imbocca l'evidente sentiero 3B che procede grossomodo in direzione sud-est. La prima parte del cammino permette di girare attorno alla Punta Regina (vedi escursione 24); ben presto si raggiunge la conca della Gombetta, in cui si incontra il sentiero proveniente dal Colle della Garda (vedi escursione 29) e dal versante sud della Punta Regina. Per continuare verso Weissmatten al bivio della foto 8 si segue la diramazione a sinistra, da qui numerata 3A. La pendenza longitudinale del sentiero è scarsa o nulla, ma l'inclinazione del versante che si sta tagliando si fa sempre più ripida; si attraversa una pietraia (foto 9) e un bellissimo tratto panoramico (in parte attrezzato con un cavo ancorato alla parete, ma non era indispensabile) su una parete verticale (foto 10).
Poco dopo si scende leggermente nel vallone che ospita, a quota 2161, ciò che resta della baita Wissomatto o Prato Bianco (foto 11). Qui si incontra anche l'1C che proviene dal Colle della Garda.
Il sentiero 3A prosegue in un bel bosco di pino cembro (foto 12), e digrada dolcemente verso l'arrivo della seggiovia di Weissmatten (2046) (foto sotto).

L'arrivo della seggiovia di Weissmatten.
Tratto 3: Weissmatten m. 2046 - m. Taf m. 2523. EE + E

Sentiero: 1a, 1b, poi non segnato.
Tempo di percorrenza: 80 - 120 minuti.
Difficoltà: pendenza molto pronunciata per buona parte della lunghezza, diverse pietraie. Salita sulla cima senza sentiero.

13. Partenza da Weissmatten.
14. Inizio del sentiero 1A.
15. Guadagno di quota.
16. La prima pietraia.
17. Bivio per il Taf.
18. Salita verso il poggio.
19. Avvicinamento alla base del Taf.
20. Arrivo in vetta. Sullo sfondo il vallone di Loo.
Dalla stazione a monte della seggiovia di Weismatten si inizia a seguire la pista da sci (foto 13). Quasi subito si incontra sulla destra un segnavia (foto 14) che indica l'inizio del sentiero da seguire, numerato 1A. Il sentiero inizia subito a salire (foto 15) mentre aggira a est la Punta Wissomatto; raggiunta la quota del fondo del vallone a sud della suddetta cima si incontra una pietraia (foto 16) formata da grandi macigni, in parte non preparata, con il cammino segnalato da segnavia dipinti, e in parte attrezzata addirittura con una passerella in legno (foto a destra). Superata la pietraia e raggiunto il versante sud del vallone si ricomincia a salire su sentiero con alcuni tornanti (visibili nella foto 16 sullo sfondo), in parte su terra e in parte su fine pietraia. Si supera il costone e ci si porta sul versante sud dello stesso, dove si incontra il bivio per il sentiero 1B (foto 17), evidenziato da una chiara iscrizione su una roccia: "Molto difficoltoso!". Attenzione perchè seguendo il percorso al contrario questa indicazione è invisibile. Si lascia dunque l'1A e si ricomincia a salire sul prato a destra (non ci sono evidentissime tracce di sentiero, foto 18) raggiungendo velocemente un comodo e spazioso poggio erboso (foto 19), attraversato dall'1B che da qui prosegue verso il m. Rena attraverso il Taille. Il Taf è già lì; lasciate le poche tracce dell'1B se ne attacca subito il versante est, scegliendo la via che sembra più comoda. Non ci sono grosse difficoltà, il terreno è formato da pietraia o erba, la pendenza è moderata. Raggiungere la vetta è questione di pochi minuti (foto 20).

Dalla cima del Taf: sullo sfondo il Nery, il Soleron e la Punta Champlon.
In basso i laghi di Frudière, a sinistra l'omonimo colle.
Tratto 4: m. Taf m. 2523 - Laghi Frudière m. 2039. EE

Sentiero: non segnato, poi 1B, 1A, 9.
Tempo di percorrenza: 80 - 120 minuti.
Difficoltà: discesa senza sentiero, diversi tratti ripidi.

21. Il bivio della foto 17 visto da più avanti.
22. Avvicinamento al Colletto Taf.
23. Ultimi metri prima del Colletto.
24. Panoramico sbocco sulla conca dei Frudière alla sommità del Colletto.
25. Discesa verso il Colle Frudière.
26. Il Colle Frudière.
27. Discesa al lago superiore.
28. Discesa al lago intermedio.
Per prima cosa, lasciata la cima, tornando sui propri passi ci si riporta sul poggio a est del Taf, e da lì ci si riporta al bivio del sentiero 1B (foto 17). Svoltando a destra si riprende dunque il cammino sull'1A (foto 21 - i colori dei sentieri rispettano le convenzioni della foto satellitare d'apertura e del tracciato a fondo pagina) che per prima cosa scende con alcuni ripidi tornanti sulla pietraia sottostante (visibili sempre nella foto 21), e poi punta direttamente al vicinissimo Colletto Taf, che viene raggiunto (foto 22) attraversando la pietraia in direzione della base dell'affilatissima cresta rocciosa a sud, e piegando poi verso nord-ovest (foto 23).
Il Colletto Taf (foto 24), che in questo itinerario rappresenta il ritorno in Val d'Ayas dopo il lungo traverso in quella di Gressoney, è una bellissima balconata (munita di protezione metallica) a strapiombo sulla conca dei laghi Frudière. Da qui si scende sul sentiero 9 che si butta (foto 25) verso il Colle Frudière con diversi tornanti che tagliano il ripido versante sud del Taf. Al Colle si è accolti da un grande ometto di pietre (foto 26), da cui si scende velocemente al lago superiore (foto 27), di cui si costeggia poi la sponda sud.
Per scendere al lago intermedio, il più grande, si continua a seguire il sentiero (che può essere tracciato con discontinuità) e si raggiunge per prima cosa un alpeggio a metà altezza; da qui si vede già il sentiero che costeggia la sponda ovest del lago, ma le tracce sono piuttosto rovinate dalle mandrie, e può essere necessario scendere tagliando per i prati.
Raggiunto il livello del lago lo si costeggia lungo la sponda ovest sempre sul sentiero 9, seguendo la traccia visibile nella foto 28. Nella stessa immagine sono visibili anche il piccolo lago inferiore, la Punta della Garda e soprattutto l'Alpe Garda; quest'ultima andrà raggiunta e superata nell'ultimo tratto di questo itinerario per raggiungere la sella già visibile a destra della Punta della Garda, oltre la quale inizia lo scollinamento verso l'Alpe Fenêtre e il punto di partenza.
Tratto 5: Laghi Frudière m. 2039 - strada di Estoul ~m. 1930. E

Sentiero: 9, poi 9b, 9a, 7.
Tempo di percorrenza: 90-120 minuti.
Difficoltà: nessuna in particolare.

29. Il sentiero 9 verso Graines.
30. Salita sul 9A/9B.
31. Bivio 9A/9B.
32. In vista della sella tra il vallone di Frudière e quello di Estoul.
Il ritorno verso Estoul inizia lasciando il lago Frudière intermedio e poi quello inferiore con il sentiero 9 che conduce a Graines (vedi itinerario 18).
Circa un chilometro dopo (e dopo il ponte visibile nella foto 29) si incontra un bivio sulla destra, che indica il sentiero 9A/9B che si stacca dal principale e ricomincia a salire nel bosco (foto 30).
Si incontra poi una nuova biforcazione del sentiero (foto 31); a destra il 9B porta al Colle della Garda*, mentre a sinistra il 9A conduce a Estoul attraverso la sella visibile nella foto 28, il cui nome non è riportato sulle carte ma viene chiamata "Il Garda" (da non confondere con il vicino Colle della Garda).
La foto 32 (ultima causa sopraggiunta totale oscurità!) rappresenta l'ultima parte di salita prima dello scollinamento.
Il sentiero 9A porta direttamente e senza ulteriori diramazioni all'Alpe Fenêtre, da cui si inizia a seguire la strada sterrata fino al punto di partenza.
* Una variante all'itinerario può essere il passaggio dal Colle della Garda con ritorno via Punta Regina, vedi itinerario 29.
TRACCIATO GPS
Tracciato GPS

L'immagine sopra riporta, completo di reticolo, il tracciato satellitare della mia gita lungo questo itinerario del 29 ottobre 2006.
Come convenzione l'andata è in rosso e il ritorno in verde; le tracce nelle foto seguono questi stessi colori. Il tratto rettilineo dopo il bivio per il Colle della Garda sostituisce alcuni segmenti andati persi per mancata ricezione, ed è puramente indicativo.
Il tratto del sentiero 1b percorso nei due sensi è tracciato solo in salita.

Cliccare sull'immagine per scaricare il tracciato per GPS Trackmaker.

NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.

PROFILO ALTIMETRICO
Profilo altimetrico
Il tracciato altimetrico del percorso dal parcheggio di Estoul alla cima del Taf (in rosso) e dal bivio per l'1b a Estoul (in verde).
Si nota come il tracciato sia caratterizzato da un continuo saliscendi.
Note meteorologiche:
Il percorso è per metà in Valle di Gressoney, climaticamente più umida di quella di Ayas; scegliere una bella giornata sicura permette sicuramente di avere maggiori possibilità di gustare questa lunga camminata.
Periodo consigliato:
È praticamente impossibile percorrere in sicurezza per intero l'itinerario in presenza di neve, a causa di alcuni ripidi pendii e soprattutto di pietraie dove pericolosi buchi potrebbero essere invisibili. Una leggera spruzzata potrebbe non compromettere la giornata, ma è meglio andarci cauti e tornare indietro se la cosa si facesse pericolosa. In autunno inoltrato i panorami che queste zone regalano sono favolosi (vedi foto dei tratti 2, 3, 4 e 5) ma attenzione alla durata del giorno in rapporto alle ore necessarie per coprire il tracciato. Meglio portarsi una lampada frontale, in questi casi.
Attrezzatura:
Nessuna attrezzatura particolare è richiesta, se non i soliti scarponi che permettano una tenuta sul terreno più sicura possibile.
Incontri:
Questo percorso attraversa zone frequentatissime e altre decisamente meno conosciute al grande pubblico; sicuramente per tutta la stagione estiva da Estoul a Weissmatten e la zona dei laghi sono piene di camminatori; meno probabile incontrare molte persone nel tratto centrale.
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Commenti già inseriti (2):
2. Simone 05/08/2020, 20.14.59
Utente non registrato
Valutazione:
È ancora chiuso per frana il tratto di ritorno?

R.: credo che sia stato tracciato un nuovo sentiero, spero di poter andare presto a verificare e aggiornare la pagina.
1. Diego 01/07/2016, 13.45.42
Utente non registrato
Valutazione:
Ciao, mi puoi dire se il tratto laghi Frudiere-Estoul è ancora chiuso per frana? Grazie

R.: Che sappia io sì, ma quest'anno non sono ancora stato in zona.
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