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ESTOUL - COLLE RANZOLA - COLLE DELLA GARDA - M. RENA - (PUNTA REGINA)

EE
Il M. Rena è una cima dello spartiacque Ayas/Gressoney decisamente poco conosciuta, abbastanza veloce ma mediamente impegnativa da raggiungere; si tratta della vetta completamente rocciosa ben visibile a sud della facile Punta Regina (itinerario 24). La salita presenta alcune piccole difficoltà e richiede il superamento di salti di alcuni metri in facile arrampicata, ma il panorama dalla cima, nonostante la modesta elevazione, è molto ampio e comprende tantissime vette, comprese quasi tutte quelle del Rosa. A sud permette di affacciarsi sulla bella conca dei Laghi Frudière (escursione 18). L'itinerario qui descritto prevede anche la risalita (opzionale) della Punta Regina dal versante sud durante il ritorno.
Il punto di partenza è il Colle Ranzola, raggiungibile con percorso turistico in meno di mezz'ora da Estoul; il percorso di avvicinamento è descritto nell'itinerario 24 e riportato qui sotto nel tratto 0 per comodità.
Tratto 0: Pra Barmasse inferiore ~m. 1930 - Colle Ranzola m. 2170. T+E

Sentiero: 7.
Tempo di percorrenza: 25 - 45 minuti.
Difficoltà: nessuna difficoltà, il percorso è in gran parte su strada sterrata; il resto su sentiero ben segnato.

1. Il cammino inizia in corrispondenza di questo cartello, oltre il quale non si può procedere con mezzi a motore se non autorizzati.
2. Si lascia la strada in questo punto.
3. Ci si porta sul sentiero poco prima dell'alpe Fenêtre.
4. L'intero sentiero tra l'alpe Fenêtre e il Colle Ranzola (prosegue in rosso per la Regina e in giallo per il colle della Garda).
5. Arrivo al colle.
Nota: la Regione Valle d'Aosta intende collegare con una nuova strada Weissmatten ed Estoul (spacciando l'intervento per riqualificazione di una strada in realtà inesistente), pertanto si prevede che anche il Colle Ranzola, il sentiero per Weissmatten e il bosco verranno devastati da questo progetto.
Il cammino inizia sulla strada che da Estoul porta agli alpeggi in prossimità del colle Ranzola, all'altezza dell'Alpe Pra Barmasse, che segna la fine del tratto aperto al traffico (foto 1); lasciato il mezzo di trasporto dove possibile si continua il cammino sulla strada sterrata.
Sempre seguendo la strada si superano due coppie di tornanti (è possibile "tagliarli" in parte) e si raggiunge un bivio; mentre la strada piega a sinistra per salire a Pra Barmasse Superiore, per il Colle Ranzola si prosegue dritti (foto 2) (attenzione perchè sul terreno non ci sono chiare indicazioni sulla direzione da prendere).
Poco dopo, nei pressi dell'Alpe Fenêtre, si incontrano chiare indicazioni (foto 3) che portano a lasciare la strada sterrata e proseguire sul comodo sentiero alle spalle dell'alpeggio. Il Colle Ranzola è sul vicino crinale davanti a noi.
Il sentiero (foto 4) non presenta punti degni di nota; attraversa due radi boschetti e ne esce a poche decine di metri dalla sommità del colle (foto 5), riconoscibile per la presenza di una cappelletta (in cattive condizioni) e di un muretto a secco eretto a scopi militari, su cui è stata posta una Madonnina.
A fianco alla cappelletta una palina riporta le indicazioni per la Punta Regina (40' sul sentiero 7A) e la seggiovia di Weissmatten (1h sul sentiero 3B).
Sul lato est del muretto è posta una lapide a ricordo del passaggio di Tolstoj (foto sotto).
Su questo colle transitò
il 20 giugno 1857 il grande poeta
Tolstoy

"Partiti alle sei da Gressoney
saliti fino ad una cappella
aria pura e rarefatta
suoni chiari sui monti
un ragazzo canta, discesa
aromi, odori di segala e melissa
canto di cuculo sui monti."

Pace    Brusson

Lev Nikolaevic Tolstoy
Dai Diari Giovanili.
A nord del Colle Ranzola si erge il m. Ciosè, cima riservata ad escursionisti molto esperti e ad alpinisti (vedi itinerario alpinistico 2).
Tratto 1: Colle Ranzola m. 2170 - M. Rena m. 2512. EE

Sentiero: 3B, 3A, 1C.
Tempo di percorrenza: 70 - 90 minuti.
Difficoltà: tratti ripidi, passaggi su roccia (max I).

6. Partenza dal Colle Ranzola
7. Sentiero con scarse pendenze sul versante est della Punta Regina.
8. Una breve pietraia con sentiero ben sistemato.
9. La Gombetta, con il M. Rena e il Colle della Garda sullo sfondo.
10. Intersezione con il sentiero proveniente da Weissmatten. Sullo sfondo a destra si riconosce il Colle della Garda.
11. Salita nella Gombetta, con la conca di un piccolo lago (in questo caso asciutto).
12. Vista di insieme da sud della rete di sentieri sulla testata della Gombetta.
13. Imbocco dell'1C. Il sentiero 3A prosegue in giallo verso la Punta Regina.
14. Bivio 1C/1B. L'1C prosegue dritto verso il Passo di Pra Bianco, l'1B a destra sale al M. Rena.
15. La prima parte di salita sull'1B aggira una cimetta rocciosa a sinistra.
16. Il poggio panoramico dopo la prima anticima.
17. Spostamento sul lato ovest, con ometti di pietre su terreno detritico.
18. Salita con ometti e vecchi segnavia verso un grande ed evidente ometto.
19. Il grande ometto di pietre e il sentiero che prosegue.
20. Salita dopo il grande ometto.
21. Un'indicazione preoccupante.
22. Inizio del tratto più ripido.
23. Passaggi su roccia.
24. Salita ripida su roccette e sfasciumi.
25. Un canalino erboso che precede un poggio.
26. Il piccolo poggio e l'ultima piccola parete.
27. Superamento del breve canale all'inizio dell'ultimo tratto.
28. La vetta del M. Rena, con Marienhorn, Nery e Soleron sullo sfondo.
La prima parte di questo tratto permette di aggirare la Punta Regina con un percorso pressochè semicircolare sul versante di Gressoney, e portarsi nuovamente sullo spartiacque Ayas/Gressoney ai pressi del Colle della Garda, a sud della Punta Regina.
Si lascia il Colle Ranzola sul sentiero 3B (indicato al Ranzola come direzione da prendere per la funivia di Weissmatten) che procede verso sud-est (foto 6) mantenendo sostanzialmente la quota nonostante piccoli saliscendi. Il sentiero è segnato generalmente bene (foto 7); si superano quasi in piano prati e piccole pietraie (foto 8) e, completato il giro intorno alla Punta Regina, si raggiunge una valletta (foto 9) chiamata "Gombetta", posta a sud della Punta Regina e attraversata da diversi sentieri a diverse quote. Qui il sentiero 3B termina confluendo sul 3A proveniente da Weissmatten e diretto alla Punta Regina via versante sud.
Giunti dunque a questa intersezione (foto 10) si segue il ramo di destra, che si addentra nella Gombetta e inizia a prendere quota lasciando a sinistra la conchetta che ospita un laghetto (foto 11) (a seconda delle condizioni e della stagione potrebbe essere asciutto).
Nella parte terminale della Gombetta, prima di arrivare al Colle della Garda, il sentiero 3A descrive 3 tornanti (foto 12). Attorno a questi tornanti si sviluppa una piccola rete di sentieri; occorre dunque lasciare il 3A in corrispondenza del primo tornante (procedendo quindi dritti anzichè svoltare a destra). Immediatamente dopo si incontra un nuovo bivio, svoltando questa volta a sinistra (procedendo dritti si raggiungerebbe il Colle della Garda, che non fa parte di questo itinerario). Ci si trova così sul sentiero 1C (foto 13), che prosegue in leggera salita tra i cespugli verso il Passo di Pra Bianco.
Dopo circa 60 metri sull'1C - e dopo aver raccolto da destra l'ennesimo sentiero secondario proveniente dal Colle della Garda -, però, lo si lascia imboccando il sentiero 1B (foto 14). È necessario fare attenzione a questo bivio, che non è indicato da paline (come del resto il precedente) nè da chiari segnavia a terra, e potrebbe essere nascosto dai cespugli.
Il sentiero torna tuttavia visibile poco dopo; si aggira a sinistra un'anticima rocciosa della cresta (foto 15) raggiungendo un piccolo poggio pianeggiante (foto 16) oltre l'anticima stessa; qui si sposta momentaneamente sul lato ovest attraversando un'area detritica. La traccia a terra sparisce sulle rocce, e bisogna cercare e seguire la sequenza di ometti di pietre e radi segni di vernice gialla sbiadita (foto 17). Questa parte porta a salire verso un poggio, già visibile, su cui si erge un grande ometto di pietre (foto 18).
Raggiunto il grande ometto (foto 19) lo si supera ricominciando subito a salire decisi (foto 20). Su una roccia lungo la traccia si trova un'eloquente indicazione (foto 21): "1B molto difficoltoso!". La cosa può essere vera se si affronta il percorso senza la dovuta preparazione, e lo è soprattutto per quanto riguarda la traversata Rena - Taille (variante 29b) - Taf, ma se ci si limita al solo Rena con la giusta esperienza la si può considerare un eccesso di prudenza.
Qui inizia la parte più ripida della salita (foto 22); il sentiero, di terreno parzialmente friabile, inizia a serpeggiare tra i bassi arbusti e affronta alcuni passaggi su roccia (foto 23), eventualmente in leggera esposizione e con appoggi su terreno finemente detritico, che richiedono sicuramente l'uso delle mani (foto 24). La traccia, che alterna tratti visibili ad altri più da cercare, si mantiene sempre nei pressi della cresta, con divagazioni momentanee su entrambi i lati.
Alcuni metri in un più facile canalino (foto 25) portano ad un piccolo poggio, un breve tratto di cresta (foto 26) che precede l'ultima paretina.
Questa è costituita da un canalino di pochi metri che si supera con l'aiuto delle mani (foto 27); a seguire alcuni zig-zag ripidi su roccette che si risolvono in una diminuzione di pendenza, con un ultimo tratto nuovamente su sentiero tra gli arbusti che conduce alla vetta del M. Rena (foto 28). Il colpo d'occhio dalla cima del Rena è, a dispetto della quota piuttosto limitata, davvero incredibile; la visuale è libera in quasi tutte le direzioni, e solo verso sud, oltre la bella conca dei Laghi  Frudière, si incontrano cime più alte (m. Nery, m. Soleron, p.ta Champlong) vicine. Nell'immagine sotto una parte di questo panorama.

29. Il panorama (approssimativamente da 270° a 45°) dal m. Rena. Sono visibili numerossime cime della Valle d'Aosta, dal Bianco al Cervino e al Rosa.
Volendo proseguire nella camminata, è possibile descrivere un percorso ad anello includendo la traversata completa sul sentiero 1B, eventualmente con le salite al M. Taille e al M. Taf, e rientro via laghi Frudière o via Weissmatten, come descritto nella variante 29b.
Tratto 2 : Monte Rena m. 2512 - (Punta Regina m. 2388) - Colle Ranzola m. 2170 - Pra Barmasse Inferiore ~m. 1930. EE

Sentiero: 1A, poi 3A, 7A, 7.
Tempo di percorrenza: 60 - 100 minuti (via Regina).
Difficoltà: attenzione alla discesa dal Rena. La traversata della Regina è semplice camminata su facile sentiero.

30. Discesa dal Rena. In evidenza un segnavia parzialmente sbiadito.
31. Attenzione anche al terreno ripido.
32. Segnavia e ometto lungo la discesa.
33. Risalita sul versante sud della Punta Regina lungo il 3A.
Il ritorno può avvenire seguendo per intero lo stesso percorso della salita oppure inserendo la traversata della Punta Regina da sud a nord come qui descritto.
Per prima cosa è necessario scendere dal Rena verso i sentieri sottostanti. La cosa avviene lungo lo stesso 1B utilizzato per la salita (foto 30), facendo ovviamente molta attenzione soprattutto nel primo tratto dove si incontrano i salti di roccia, ma anche successivamente, sul terreno che digrada ripidamente (foto 31) verso la sottostante cresta spartiacque. Già si sa che la traccia a terra non è sempre presente, ma segnavia e ometti sono tanti (foto 32) e generalmente facili da individuare.
Prendendo a riferimento le tracce della foto 12, la discesa si effettua sempre sull'1B. Si può tagliar fuori il Colle della Garda rimanendo poco sotto, come descritto in salita, e intercettare infine il facile sentiero 3A (foto 33), che con alcuni tornanti (visibili nella foto 12) porta direttamente alla cima della Punta Regina.
Il ritorno a Estoul avviene come descritto nella discesa dell'itinerario 24.
Non volendo invece effettuare il concatenamento con la Punta Regina, raggiunto il 3A sotto il Colle della Garda lo si segue verso il basso, scendendo nella Gombetta. Da qui si prosegue sul 3A fino all'imbocco della Gombetta, dove si imbocca il 3B (il 3A prosegue a destra verso Weissmatten) a sinistra, che riporta al Colle Ranzola.
CARTINA
Tracciato GPS
La cartina qui sopra riporta il sentiero descritto in questa pagina, con partenza a Pra Barmasse, salita al M. Rena via Gombetta, e ritorno con anello facoltativo sulla Punta Regina. Sono riportati tutti i principali sentieri della zona, le strade, gli edifici, gli elementi idrografici, le aree boschive e prative, le pietraie e le isoipse a 20 m.
Cliccare sull'immagine per scaricare il tracciato per GPS Trackmaker, per Google Earth e in formato GPX insieme ad una cartina vettoriale in formato PDF.
PROFILO ALTIMETRICO
Profilo altimetrico
Il tracciato altimetrico della salita dal Colle Ranzola al M. Rena via Gombetta (in alto) e del ritorno via Punta Regina (in basso).
La prima parte di cammino è su strada, in leggera e costante salita fino al Colle Ranzola. Dal valico si passa in Valle di Gressoney con un traverso quasi pianeggiante che aggira la Punta Regina ed entra nella Gombetta; qui la pendenza aumenta fino a raggiungere quasi il Colle della Garda. Dal Colle della Garda il cammino si impenna ulteriormente, con piccolissimi tratti pianeggianti, fino al M. Rena.
Speculare la discesa dal M. Rena al Colle della Garda; qui - se si decide di concatenare anche la Punta Regina - si ricomincia a salire con pendenza costante ma meno pronunciata fino alla cima. Segue una discesa decisa fino ad un poggio, superato il quale si scende ancora al Colle Ranzola. Da qui, su sentiero e su strada fino al parcheggio di Pra Barmasse Inferiore.
Note meteorologiche:
Può essere opportuno fare attenzione alle condizioni meteorologiche della Valle di Gressoney più che di quella di Ayas; affrontare il Rena con terreno bagnato può essere pericoloso. Il panorama dalla cima poi va gustato con cielo sereno.
Periodo consigliato:
Il Rena è sicuramente raggiungibile in tutto il periodo in cui il versante nord è sgombro da neve, in caso contrario è da considerarsi pericoloso.
Attrezzatura:
Nessuna attrezzatura particolare è richiesta, se non i soliti scarponi che permettano una tenuta sul terreno e sulla roccia più sicura possibile.
Incontri:
La Punta Regina è una gita molto facile e molto classica (soprattutto da Gressoney), e in genere i suoi versanti sono molto frequentati, un po' meno la traversata del versante est. Il Rena è invece una meta relativamente insolita; probabilmente è più facile avvistare camosci e stambecchi che persone.
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