AVVISO AI VISITATORI
A seguito del proposito di un nuovo collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone delle Cime Bianche (Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, SIC/ZPS IT1204220), nonostante il sito rappresenti un impegno ormai ventennale portato sempre avanti con continuità, passione e dedizione, il webmaster non ritiene più opportuno indirizzare migliaia di escursionisti in una valle che non ha imparato ad amare, rispettare e proteggere se stessa, a meno che non intervengano elementi che scongiurino l'ennesimo attacco al suo ambiente.AyasTrekking.it fa parte del gruppo di lavoro "Ripartire dalle Cime Bianche" che ha come scopo lo sviluppo in Ayas di un nuovo modello di turismo sostenibile e attento alle nuove necessità e richieste del mercato nazionale e internazionale.
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Tratto 1: M. Rena m. 2515 - M. Taille m. 2561
Sentiero: 1b. |
Dalla vetta del M. Rena si scende sull'erboso versante sud, raggiungendo facilmente la prima selletta erbosa (foto 1). Da qui si può osservare meglio tutta la prima parte di cresta fino al primo risalto roccioso (foto 2); a prima vista i migliori punti dove passare possono sfuggire, ma proseguendo si faranno evidenti uno dopo l'altro. Rimane comunque la necessità di saperli scegliere. Ci si porta quindi sul filo di cresta (foto 3), affrontando una sequenza continua di passaggi su roccia. L'esposizione non è eccessiva; naturalmente è opportuno fare attenzione agli appigli che in certi casi potrebbero rivelarsi non del tutto sicuri. Si supera una placca rocciosa inclinata verso nord, eventualmente con l'aiuto del canapone (foto 4) piazzato recentemente (attenzione: è fissato solo dal lato del M. Rena). In 10-15' si raggiunge così la sommità della primo risalto roccioso; qui è posto un bastone verticale che funge da ometto (foto 5 ). Raggiunto questo punto lo si supera facilmente (foto 6 ) e si affronta una nuova crestina affilata (foto 7) verso il risalto successivo (foto 8), che si eleva di alcuni metri dalla cresta; anche questo ostacolo può essere scavalcato senza particolari difficoltà tecniche - aiutandosi, se lo si ritiene necessario, con il secondo canapone (foto 9), o facendone a meno con difficoltà che non superano il II grado - seguendo quindi il filo di cresta e scendendo poi sul lato opposto (foto 10). Si incontra un'elementare cresta erbosa (foto 11) percorsa da un evidente sentiero che conduce a una selletta tra le rocce, oltre il quale il sentiero perde qualche metro di quota scendendo in un piccolo avvallamento (foto 12) da cui risale sulle pendici del M. Taille, raggiungendo in breve una spalla, erbosa anch'essa, alla base dell'ultimo pendio (foto 13). La traccia prosegue in direzione del m. Taf (vedi tratto 2). Qui si lascia il sentiero e si ricomincia a salire su facili roccette (foto 14), raggiungendo in pochi minuti un'inattesa zona quasi pianeggiante occupata da una pietraia (foto 15), il cui attraversamento consente di portarsi alla base dell'ultimissimo salto roccioso, superato facilmente il quale si raggiunge finalmente la vetta. 14. Il Nery visto dalla vetta del Taille. Volendo interrompere la traversata la cresta può essere ripercorsa in senso inverso per tornare al Rena e da qui a Estoul: questo tratto di ritorno è descritto nel tratto 1b. Per proseguire in direzione del Taf e completare il percorso seguire il tratto 2. |
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Tratto 1b : M. Taille m. 2561 - M. Rena m. 2515
Sentiero: 1b.
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Volendo accorciare il percorso senza continuare verso il Taf, si può tornare sul Rena via cresta ripercorrendola in senso inverso. Lasciata la cima (foto 16) si attraversa la sottostante piccola pietraia e si riguadagna il sottostante dosso erboso dove si riincontra il sentiero. Questo scende nell'avvallamento erboso (foto 17) a ovest e ne risale verso il colletto superato il quale dopo la già conosciuta cresta erbosa torna ad affrontare l'ultima anticima (foto 18) e da questa tutti gli altri risalti che si elevano dalla cresta. Affrontando in discesa i frequenti passaggi su rocce è probabile individuarne di migliori rispetto a quelli utilizzati per la salita; in questi casi la scelta è naturalmente lasciata alla capacità di giudizio del singolo (non esistono sul posto indicazionicirca i punti più affidabili) anche circa la tipologia di passaggio, sul filo di cresta (foto 19) che potrebbe presentare facili gradini o sul fianco, spesso meno esposto ma non necessariamente più semplice. Tornati sul versante sud del Rena, se ne risale il pendio erboso e si torna in vetta; il ritorno a valle avviene seguendo la discesa dell'itinerario 29. |
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Tratto 2 : M. Taille m. 2561 - M. Taf m. 2523 - intersezione sentiero 1a
Sentiero: 1b. |
Per proseguire nella traversata, una volta scesi dal Taille fino al sottostante poggio si riprende il cammino sul sentiero 1b in direzione sud-est, che si mantiene abbastanza visibile. Si esegue un traverso in orizzontale che permette di superare il pendio erboso sud del Taille (foto 20 ), fino a raggiungere un colletto pressochè pianeggiante tra il Taille e una cima senza nome. Qui il sentiero si scosta leggermente dal filo della cresta (foto 21 ) per poi spostarsi nuovamente a destra (foto 22) e passare alla base della cimetta, anche in questo caso sul versante ayassino. Il breve aggiramento di questo risalto è su pietraia (foto 23) e si conclude su erba , con una leggera salita verso un nuovo colletto (foto 24), posto tra la cima appena aggirata a nord e il M. Taf a sud. Qui il sentiero, ancora indicato da qualche sbiadito segnavia, si sposta sul versante est (foto 25). La base del Taf viene dunque aggirata a sinistra, su un sentiero su pietraia, terra e qualche piccola placca; il pendio digrada piuttosto ripido verso sinistra (foto 26). Superato il traverso e arrivati alla base est del Taf, un largo e tondeggiante poggio erboso, se ne può raggiungere la vetta risalendo senza sentiero il facile pendio di erba e sassi. Proseguendo sul sentiero 1b invece, si inizia a scendere dal poggio verso il sottostante sentiero 1a, raggiungendolo in breve (foto 27). Da qui è possibile scegliere una delle possibili vie di ritorno al Colle Ranzola, su uno dei due versanti; per tornare in Val d'Ayas e seguire la via attraverso Colletto Taf, Colle Frudière e laghi Frudière svoltare a destra e continuare seconde le indicazioni dell'itinerario 31 dalla foto 21 in avanti. La via di ritorno più veloce è però sul versante gressonaro, ed è qui descritta nel seguente tratto 3. |
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Tratto 3 : Iintersezione sentiero 1a - Weissmatten - Colle Ranzola - Estoul
Sentiero: 1a. |
Nel punto di intersezione tra il sentiero 1b e il sottostante 1a si svolta a sinistra, ricominciando così leggermente a salire (foto 28). Successivamente il sentiero inizia a scendere a tornanti un una valletta (foto 28) che ospita una grande pietraia; il sentiero si mantiene ben segnalato e visibile a terra sia sulla discesa che sulla pietraia, dove rimane necessario comunque fare un po' di attenzione. Seguendo i segnavia si attraversa la pietraia (foto 30) anche con l'aiuto di una passerella di legno (foto 31 ). Superata la zona e uscito dal vallone, il sentiero - sempre ben visibile e segnato 1a - mantiene la quota alternando tratti su terra a piccole zone pietrose (foto 32). Si giunge così presto in vista della stazione a monte della seggiovia di Weissmatten; qui sono presente anche un ristorante e naturalmente delle piste. Nell'estate del 2008 la zona è stata messa a soqquadro dai lavori per la realizzazione di un invaso artificiale. Superati comunque la seggiovia e il ristorante, si riprende il cammino nel bosco di pino cembro (foto 33) sul sentiero 3a/3b; questo è perfettamente visibile sul terreno e segnalato anche da numerosi segnavia. Il percorso si snoda sul pendio boscoso guadagnando qualche metro di quota con alcuni tornantini (foto 34). Raggiunta una valletta si incontra la baita Wissomatto o Prato Bianco (foto 35); qui si tralascia la deviazione a sinistra sul sentiero 3c e si prosegue sulla traccia principale. Usciti dalla valletta si prosegue il traverso, ancora una volta su terra o piccole pietraie (foto 36). Il pendio si fa piuttosto ripido, ma il sentiero rimane all'incirca orizzontale, largo e agevole. Nonostante questo si giunge ad un breve tratto attrezzato (foto 37) con un corrimano costituito da un cavo metallico ricoperto da un tubo di gomma: il sentiero in realtà non comporta pericoli oggettivi per camminatori attenti. Il cammino prosegue sempre sullo stesso sentiero, supera la Gombetta (la valletta dove è presente la deviazione che porta al Colle della Garda e in questo caso va tralasciata a meno di non voler includere nel tour anche la traversata della Punta Regina con salita a sud sul sentiero 3a e discesa a nord direttamente al Colle Ranzola sul 7a) e torna al Colle Ranzola con numerazione 3b. Al Ranzola si torna in Val d'Ayas e si segue il sentiero 7/7a fino all'alpe Fenêtre dove si incontra la strada che torna verso Estoul. |
NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.