AVVISO AI VISITATORI
A seguito del proposito di un nuovo collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone delle Cime Bianche (Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, SIC/ZPS IT1204220), nonostante il sito rappresenti un impegno ormai ventennale portato sempre avanti con continuità, passione e dedizione, il webmaster non ritiene più opportuno indirizzare migliaia di escursionisti in una valle che non ha imparato ad amare, rispettare e proteggere se stessa, a meno che non intervengano elementi che scongiurino l'ennesimo attacco al suo ambiente.AyasTrekking.it fa parte del gruppo di lavoro "Ripartire dalle Cime Bianche" che ha come scopo lo sviluppo in Ayas di un nuovo modello di turismo sostenibile e attento alle nuove necessità e richieste del mercato nazionale e internazionale.
Il webmaster
Per saperne di più visita il nuovo sito Love Cime Bianche!
Questo messaggio viene visualizzato una sola volta per sessione
Tratto 1: Allesaz ~m. 1100 - Moulaz m. 1865.
Sentiero: 1/5. |
Una volta raggiunta Allesaz (frazione di Challand St.-Anselme), svoltando a destra a Quinçod o a Torretta (poco dopo Maè) dove segnalato dai cartelli, si raggiunge la chiesetta visibile nella foto 1, da cui ha inizio il cammino. Nei pressi della chiesa è presente un piccolo parcheggio. Si segue brevemente la strada che sale a sinistra della scuola (foto 2); si incontrano due fontanelle sulla destra: la prima è sotto una tettoia, la seconda poche decine di metri dopo. Dopo questa fontana si segue la strada a destra, che attraversa il torrente con un ponte (foto 3), e si incontra un cartello, visibile sempre nella foto 3, e un segnavia 5 piuttosto sbiadito; per Moulaz si prosegue a sinistra (riportata a 1h45' di cammino, mentre a destra si raggiunge Moussanet), sulla strada che sale costeggiando il torrente (foto 4) fino ad un secondo ponte. Qui ci si riporta sulla destra orografica continuando a seguire la sponda (foto 5) (la strada descrive un tornante più lungo), incontrando poco dopo un terzo ponte (foto 6). Attraversato il torrente si arriva finalmente all'inizio della mulattiera, che inizia subito a salire con una pendenza piuttosto pronunciata (foto 7). I sassi che compongono il lastricato possono essere scivolosi, ed è pertanto opportuno fare un po' di attenzione a non scivolare, soprattutto nel caso in cui le suddette pietre dovessero essere bagnate. Si costeggiano alcune piccole pareti rocciose e piccole radure (foto 8) incontrando alcune frecce gialle dipinte su pietre e rocce. Il sentiero imbocca così l'ombroso versante sud del Vallone di Champlong, ricoperto da fitta vegetazione, e sale nel bosco quasi sempre con pendenza pronunciata (foto 9) e con pochi e brevi tratti più pianeggianti. Non ci sono diramazioni. Brevi passaggi presentano gradini di pietra, altri sono più scomodi e potrebbero richiedere l'uso delle mani (foto 10). Si attraversa una piccola radura (foto 11) in cui il sentiero potrebbe scomparire nell'erba alta; nel caso la traccia a terra fosse invisibile si attraversa in orizzontale cercando poi il sentiero al rientro nel bosco. La pendenza riprende poi sempre notevole e si mantiene tale fino a raggiungere la quota di Moulaz, quota a cui di fatto si sbuca fuori dal vallone su un poggio boscoso (foto 12) dove si incontra un segnavia che spinge a piegare nettamente a sinistra (foto 12). Poche decine di metri dopo, quasi in piano, si esce dal bosco direttamente nella radura di Moulaz (foto 13), all'altezza delle baite superiori, che si raggiungono in pochi minuti nei pressi di una fontanella (foto 14). Da Moulaz è possibile proseguire, oltre che per la Cleve di Moulaz come sotto descritto, anche per la Punta Champlong (itinerario 59) e il M. Soleron (variante 59b). |
Tratto 2: Moulaz m. 1865 - Cleve di Moulaz m. 2240.
Sentiero: 1. |
Moulaz è un gruppo di costruzioni che si può considerare diviso in due parti, separate da alcune decine di metri ma a due quote leggermente differenti. Il sentiero seguito finora conduce al gruppo superiore. foto 16). La traccia a terra lascia la radura di Moulaz e si introduce nel bosco (foto 17) mantenendo la quota. Va notato come questo sentiero sia poco battuto e spesso invaso da erba alta che potrebbe, in diversi punti da qui in poi, renderne difficile l'individuazione e nascondere eventuali pericoli come buchi ecc. Da qui in avanti non sono presenti biforcazioni o intersezioni con altri sentieri; la traccia attraversa il bosco con qualche saliscendi ma nessuna variazione di quota degna di nota (foto 18). A fine primavera o inizio estate è ancora probabile incontrare - soprattutto nella prima parte di questo traverso, rivolta a nord - chiazze di neve o resti di valanga (foto 19), soprattutto in corrispondenza dei canaloni che scendono dalla sovrastante Punta Champlong. Nota: Questi canaloni rendono ampiamente sconsigliabile questo sentiero in inverno proprio a causa del pericolo valanghe.
Ad innevamento esaurito, invece, questi stessi canali possono ospitare piccoli torrenti da guadare. La traccia procede prima in direzione est, poi nord-est, e si incontrano anche alcuni ometti di pietre (utili più che altro in caso di lieve innevamento).Il sentiero descrive in questo tratto un semicerchio in senso antiorario, che permette di attraversare orizzontalmente ili Vallone di Champlong, che separa i due costoni digradanti dalla Punta Champlong, il più settentrionale dei quali forma la Cleve di Moulaz, mentre il meridionale ospita la radura di Moulaz. Verso la fine dell'aggiramento la traccia ricomincia a prendere quota gradualmente fino a raggiungere, ormai fuori dal bosco, il pendio finale (foto 20). Questo viene risalito con alcuni tornanti. La traccia a terra si fa meno netta ed è piuttosto facile perderla (foto 21); in caso ci si trovasse fuori dal sentiero si continua comunque a salire, avvistando presto una croce posta ad una quota approssimata di 2180 m. sulla spalla ovest della Cleve di Moulaz (foto 22): questa è fuori dal sentiero, non è necessario raggiungerla e va lasciata una ventina di metri sulla sinistra. Raggiunta la quota della croce si è ormai prossimi alla fine del pendio; a est si può seguire visivamente la linea del crinale che conduce al Passo della Forchetta. La vetta della Cleve di Moulaz è il modesto rilievo di erba e roccia che si eleva di una decina di metri dalla cresta (foto 23); quest'ultima viene in breve raggiunta. In caso di innevamento residuo qui possono essere presenti delle cornici, pertanto è opportuno rimanere ad alcuni metri dal pendio nord. Dalla cresta si può meglio osservare il pendio che condurrà alla vetta (foto 24). La pendenza di quest'ultimo breve tratto è molto pronunciata, ma c'è una chiara traccia a terra da sfruttare. Benchè non indispensabile, ci si può aiutare con le mani (foto 25). Si tratta comunque di pochi metri, al termine dei quali si raggiunge la vetta (foto 26). Dalla cima il panorama è splendido, e comprende moltissime cime tra cui alcune del Rosa, nonchè buona parte del vallone di Palasinaz (foto 27), della Val d'Ayas e della Valle Centrale, tra cui spicca la sagoma appuntita dell'Avic. 27. Panorama primaverile verso nord dalla Cleve di Moulaz. Cliccare sull'immagine per scaricare la panoramica completa, oppure qui per la stessa immagine con i nomi dei principali punti d'interesse visibili. |
Discesa: Cleve di Moulaz m. 2240 - Allesaz ~m. 1100. +
Sentiero: 1/1a, poi 1. |
Si tratta di seguire lo stesso sentiero già utilizzato per la salita. Si lascia la cima scendendo ripidamente verso la cresta (foto 28), eventualmente con l'uso delle mani (non strettamente necessario). Sulla cresta si tralascia il sentiero 9A che scende a destra verso Graines; sulla cresta si trova il sentiero 1 che scende sul versante sud (foto 29), dapprima con alcuni larghi tornanti e poi in direzione sud-est. Nota: in questa zona è facile perdere la traccia, qui poco visibile.
Smaltita la prima parte di quota la pendenza diminuisce, e il sentiero descrive un semicerchio in senso orario e senza grosse variazioni di quota (foto 30); a fine primavera o inizio estate si possono incontrare nei canaloni residui di valanga, che lasciano poi il posto a torrenti che vanno guadati. Il sentiero conduce alla radura di Moulaz (foto 31), dove si perde nei pressi delle costruzioni alte del paese.Il sentiero verso Allesaz, qualora non visibile a terra o nascosto dall'erba alta, va individuato guardando verso ovest dalle case superiori, da cui dovrebbero essere visibili i primi due segnavia (foto 32). Questi conducono subito nel bosco, dove si incontra un nuovo segnavia (foto 33) che invita a lasciare il costone su cui ci si trova e scendere a destra. Il sentiero diventa subito ripido, e perde quota lungo il fianco del Vallone di Champlong (foto 34) in parte per massima pendenza e in parte con tornantini, talvolta con qualche gradino in pietra. Si incontrano frecce gialle e qualche ometto di pietre. Al termine del sentiero si trova un ponte (foto 35); lo si attraversa e si segue brevemente la strada fino ad un bvio (foto 36) dove si piega a sinistra, seguendo la sponda destra del torrente, fino ad incontrare un altro ponte (foto 37). Lo si attraversa e si prosegue la discesa sulla sponda sinistra fino ad incontrare la strada sottostante: qui si svolta a destra tornando così ad Allesaz. |
Cliccare sull'immagine per scaricare il tracciato per GPS Trackmaker, per Google Earth, in formato GPX e una cartina vettoriale in formato PDF.
NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.