AVVISO AI VISITATORI
A seguito del proposito di un nuovo collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone delle Cime Bianche (Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, SIC/ZPS IT1204220), nonostante il sito rappresenti un impegno ormai ventennale portato sempre avanti con continuità, passione e dedizione, il webmaster non ritiene più opportuno indirizzare migliaia di escursionisti in una valle che non ha imparato ad amare, rispettare e proteggere se stessa, a meno che non intervengano elementi che scongiurino l'ennesimo attacco al suo ambiente.AyasTrekking.it fa parte del gruppo di lavoro "Ripartire dalle Cime Bianche" che ha come scopo lo sviluppo in Ayas di un nuovo modello di turismo sostenibile e attento alle nuove necessità e richieste del mercato nazionale e internazionale.
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Tratto 1: Tollegnaz m. 1041 - Ruderi alpe La Sort inferiore m. 1941.
Sentiero: 2. |
Questo primo tratto porta dall'abitato di Tollegnaz al punto in cui il sentiero per il Colle si biforca. Il cammino inizia appunto Tollegnaz (dove è possibile fare scorta di acqua) sulla vecchia mulattiera (foto 1). Questa si allontana dal paese verso est tra due steccati di legno, attraversa per un breve tratto il bosco e si unisce ben presto, svoltando a destra, alla strada sterrata. Poco dopo si incontra una palina (una delle poche presenti) recante indicazioni per tornare a Tollegnaz e per dirigersi a Moulaz, ma si continua a seguire la strada. Questa descrive un semicerchio verso sud e inizia a inoltrarsi nella parte bassa del vallone di Chasten (foto 2). Si supera il bivio per l'Alpe Leuria, anche questo indicato da una palina, e si continua a seguire la strada, che serpeggia tra i boschi sulla destra orografica del torrente che qui scorre più in basso, profondamente incavato tra i ripidi versanti boscosi. A quota 1280 circa, dopo aver incontrato una coppia di tornanti, si giunge a un primo ponte, che porta la strada sul versante opposto, e dopo un quarto d'ora di cammino si trova un altro ponte (foto 3), che riporta sul versante nord. Qui finisce la strada; il percorso continua su mulattiera (foto 4) che sale ripida sul pendio precedentemente occupato da un boschetto spazzato via da una valanga nell'inverno 2008-2009; alcuni punti di questo tratto di mulattiera potrebbero essere bagnati. In 10-15 minuti si arriva agli edifici dell'Alpe Grün (foto 5), a circa 1500 m., tra cui è posto un bivio (foto 6): a sinistra il sentiero 1b per Moulaz, a destra il 2. Si rimane naturalmente sul 2, lasciando l'alpe Grün e raggiungendo in pochi minuti l'Alpe Seuc (foto 7), m. 1565, formata anch'essa da alcune costruzioni separate. Qui è vivamente consigliato fare nuovamente scorta d'acqua, perchè non se ne troverà più. Da Seuc è già visibile il Colle Chasten, a 2,93 Km di distanza e quasi 1000 metri più in alto (foto 8). Si lascia l'alpeggio rimanendo sul sentiero; questo si inoltra nel vallone in direzione est (nel tracciato GPS qui è riportato un ponte che porta all'Alpe Suoveni: questi non riguardano l'itinerario che si sta seguendo), rientra nel bosco e poi ne esce per attraversare due piccole pietraie e un guado (foto 9), per raggiungere poi l'Alpe Pra Baluard, a quota 1721 (foto 10). Da qui il sentiero rientra nel boschetto e procede serpeggiando nel sottobosco, non sempre immediatamente visibile. Esce nuovamente all'aperto tra i pascoli, segnalato da ometti di pietra; si incontra anche la scritta "Colle Chasten" dipinta su una roccia (foto 11). Siamo nei pressi dei ruderi dell'Alpe Sort inferiore, dove è posto il bivio dove è possibile scegliere quale percorso seguire fino al Colle Chasten. Qui l'inizio del sentiero meridionale è, dall'estate del 2009, segnalato da un cartello in legno indicante l'Alpe Merendioux Superiore inchiodato su un albero, ma la salita qui descritta procederà su quello settentrionale. Il passaggio da Merendioux Superiore è previsto al ritorno, ma ovviamente può essere scelto il percorso che si preferisce. |
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Tratto 2: Ruderi Alpe Sort inferiore m. 1941 - Colle Chasten m. 2549.
Sentiero: 2. |
Da ciò che resta dell'Alpe Sort inferiore si riprende il cammino in direzione est; la tappa successiva è l'Alpe Sort superiore, quota 1981, già visibile a poca distanza e leggermente più in alto in direzione nord est. Anche qui la traccia a terra è quasi inesistente, ma gli ometti di pietra, evidenziati nella foto 12, indicano abbastanza chiaramente il percorso, che descrive un semicerchio nella conca, svoltando a sinistra sul pendio finale prima di La Sort superiore, preceduta da un breve tratto lastricato (foto 13). Anche questo alpeggio (foto 14) versa decisamente in cattive condizioni. Lasciata la costruzione alle spalle si prosegue in direzione est. Nella foto 15 è visibile, oltre a uno degli ometti in pietra (che da qui si fanno più radi e difficili da individuare) la traccia approssimata del percorso fino al Colle Chasten (per uno sviluppo superiore ai 3,5 Km). Dopo aver percorso un tratto di circa 200 m. verso est e aver superato un torrente, si ricomincia a guadagnare quota in direzione nord tra i radi alberi, seguendo tracce a volte abbastanza visibili (nella foto 16 un tratto con una freccia gialla dipinta recentemente su una roccia), o disegnando il percorso verso l'alto quando non esistono indicazioni (l'importante è continuare a salire). Si giunge così al soleggiato pianoro che ospita i resti dell'Alpe Pera Piccolla (foto 17), a quota 2244 (su alcune carte indicata "Péra Piquollaz"). Da qui è possibile osservare, oltre alle cime che circondano l'ampia conca terminale del Vallone di Chasten, la posizione dell'Alpe Merendiou superiore, che si incontrerà al ritorno. È riconoscibile anche parte del tracciato del sentiero 2b. Il cammino prosegue in direzione sud-est; con un tratto lastricato si supera una pietraia (foto 18) e si procede grossomodo in direzione del Colle Chasten tra radi ometti (foto 19), finchè ci si trova nei pressi di un fitto ginepraio: qui bisogna svoltare a sinistra e risalire il ripido pendio in direzione nord est, tra erba e massi. Superato questo nuovo salto ci si ritrova a circa 2400 m. nell'ampia conca che precede il cono detritico culminante al Colle Chasten; nel caso non si ritrovasse la serie di ometti si procede comunque puntando verso il colle, in direzione sud est e poi est, su ampi prati (foto 20) costellati da grandi rocce e intervallati da pietraie (foto 21). Da questa zona parte la via normale al m. Nery (itinerario alpinistico 4). Ci si trova così nei pressi del cono detritico finale (foto 22). Questo può essere attaccato provenendo da nord est a metà altezza, appena sotto la bastionata rocciosa che chiude il vallone a nord del colle. La pietraia è composta da grandi rocce assolutamente instabili; esistono alcuni segni di vernice gialla ma il terreno non è in alcun modo preparato, ed è necessario fare grande attenzione ad ogni passo (foto 23). In pochi minuti si raggiunge la sommità del colle, da cui, a dispetto della quota non particolarmente elevata (2549), è possibile godere di un panorama che si spinge ad ovest fino al Bianco, e a est addirittura alla pianura lombardo-piemontese. Dal Colle Chasten è possibile scendere sul versante gressonare fino ad Issime oppure fermarsi al più vicino (già visibile dal valico) bivacco Cravetto, comodo punto d'appoggio per la salita al Nery. |
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Tratto 3: Colle Chasten m. 1549 - Ruderi Alpe Sort inferiore m. 1941 - Tollegnaz m. 1041.
Sentiero: 2b, poi 2.
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La discesa può naturalmente avvenire lungo lo stesso percorso utilizzato per salire o in alternativa, per una migliore conoscenza del Vallone di Chasten, lungo il percorso sul versante opposto. Per prima cosa si ridiscende il cono detritico a ovest del colle, seguendo bene o male lo stesso percorso della salita; si devia poi verso sud, ad intercettare una serie di ometti che descrivono un percorso comunque abbastanza visibile anche a terra. Questo si allontana dalla traccia proveniente dall'Alpe Pera Piccolla, perdendo quota molto dolcemente e affrontando un paio di piccoli saliscendi, procedendo in direzione ovest-sud-ovest (foto 25) tra rocce e ginepri. La traccia è visibile dall'esterno riprendendo la foto 17 ed evidenziando il sentiero (foto 26). A circa 50' dal colle si raggiunge così finalmente l'Alpe Merendiou superiore (foto 27), o Tramail de Merendiou (tramail= ultimo alpeggio). Questa, posta alla base del ripido versante nord della Becca Mortens (itinerario 37), è una delle poche ancora utilizzate; qui è possibile anche trovare acqua corrente. L'alpe è composta da 4 costruzioni in pietra, e nelle sue vicinanze è posto un piccolo bivacco di colore verde, di dimensioni analoghe al Città di Mariano, utilizzato dalla Forestale. Dall'alpeggio si riprende il cammino seguendo un percorso che scende in direzione nord tra i ginepri segnalato con ometti ma generalmente visibile anche a terra (foto 28) . In circa 30' si raggiunge nuovamente il rudere dell'Alpe Sort inferiore, dove si svolta a sinistra riprendendo il sentiero utilizzato per la salita. In circa 20' si ritorna all'Alpe Pra Baluard e da qui via Alpe Seuc e Grün ci si riporta all'inizio della strada sterrata/lastricata, che conduce direttamente a Tollegnaz. |
Cliccare sull'immagine per scaricare il tracciato per Google Earth e GPS Trackmaker e in formato .GPX.
NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.
3. Brunello 56 | 07/10/2024, 12.59.03 | |
Utente registrato Età: 68 anni Valutazione: |
Descrizione impeccabile. Mai stancarsi di ripetere che la vera difficoltà non sono distanza, dislivello e asperità ma trovare il percorso. Io l’ho fatto in discesa, con salita da Issime nello stupendo Vallone di Stolen. A fatica sono arrivato al bivio 2-2A poi sapevo dover prendere il traverso-semicerchio per Pera Picolla, ma non c’è stato verso: fermo su un masso con la tacca gialla ho cercato la successiva o gli ometti, ma niente. Visto l’alpeggio in basso (Sort damon) ho puntato a quello, attraversando ruscelli, macchie di arbusti e fitti cespugli, ci ho pure rimesso il giubbotto che avevo legato allo zaino e infine ce l’ho fatta. Da Sort a Ruvere-Challand al confronto … una passeggiata | |
2. MS | 19/08/2014, 20.36.07 | |
Utente non registrato Valutazione: |
Una valle da proteggere e valorizzare, ottima zona per lunghi trekking (sono in progetto punti di appoggio poco lontani), sono da sistemare i sentieri (la segnaletica è un po' carente), sono luoghi ancora intatti in VdA. E' inserita nel censimento dei luoghi del cuore Fondo Ambiente Italiano, votatela http://iluoghidelcuore.it/luoghi/aosta/challand-saint-anselme/vallone-di-chasten/81362 | |
1. Stefano82 | 02/08/2014, 21.42.44 | |
Utente non registrato Valutazione: |
Vallone selvaggio con suggestivi panorami ravvicinati sulle Dame di Challant e i loro ghiacciai. Sentiero evidente solo fino ai primi alpeggi, poi si perde completamente e bisogna inventarsi una traccia. La segnaletica è mal posizionata (si vede a tratti solo in discesa). Il dislivello da coprire è notevole, gita consigliata a chi ha un GPS e ottimo allenamento!!! :) |