Salita: Barmasc m. 1830 - Colle Tantanè m. 2612
Sentiero: 2B.
Tempo di percorrenza: 110' - 140'.
Difficoltà: traccia a terra non sempre presente, segnavia distanziati, terreno disagevole.
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1. La partenza del sentiero a sinistra del maneggio di Barmasc. |
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2. Al primo bivio si lascia la strada più battuta e si svolta a sinistra. |
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3. Al secondo bivio si segue la freccia gialla verso destra abbandonando la stradina. |
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4. Incrocio con il sentiero 5 che costeggia il Ru Cortot. |
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5. Ulteriore bivio: il sentiero più battuto porta a destra, ma si segue la debole traccia a sinistra. |
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6. Incrocio con la strada orizzontale e attraversamento. |
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7. Un piccolo guado e l'abbeveratoio. |
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8. La radura va attraversata seguendo i segnavia, gli ometti e le frecce gialle. |
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9. Salita verso la paretina, ormai senza traccia a terra. |
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10. La piccola parete, su cui sono tracciati diversi segni, va sfiorata lasciandola a sinistra. |
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11. La salita prosegue cercando le rade indicazioni sulle rocce. |
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12. La traccia attraversa zone erbose e qualche area detritica. |
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13. Un punto della salita tra le rocce. |
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14. Si attraversa una piccola pietraia. |
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15. La successiva pietraia viene aggirata a monte. |
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16. Inizio dell'attraversamento della zona mista detritica/erbosa. |
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17. Si alternano aree erbose e detritiche puntando alla gobba di fronte. |
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18. Salita ripida su terreno detritico. |
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19. Si intercetta il costone che punta verso il colle. |
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20. Il costone permette di raggiungere la cresta in un punto a sinistra del pannello. |
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21. Il grande ometto che rappresenta l'arrivo alla conca del Colle Tantanè. |
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22. Il Colle Tantanè e il M. Tantanè sullo sfondo. |
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La partenza di questo itinerario è di fianco al maneggio nei pressi del parcheggio di Barmasc (foto 1). Qui sono già presenti i segnavia 2B.
Si segue la stradina in leggera salita per un breve tratto fino
ad un primo bivio (foto 2): qui la strada più battuta (2A) prosegue verso destra, mentre il 2B si separa verso sinistra entrando nel bosco.
Poco dopo, ad un secondo bivio (foto 3), si lascia definitivamente la carrareccia seguendo il sentiero indicato anche da una freccia gialla dipinta su una piccola roccia in corrispondenza della biforcazione.
Dopo un tratto nel bosco si incrocia il sentiero 5, che costeggia il Ru Cortot (a sinistra porta al Pian delle Signore mentre a destra verso Mandrou/l'Alpe Mezzan), e si attraversa il canale guadandolo o su un ponticello proseguendo sempre dritti sul 2B (foto 4), che sale.
Si incontra un'ulteriore diramazione; il sentiero principale curva lievemente a destra, ma il 2B prosegue invece, meno evidente, a sinistra. Una freccia gialla indica anche qui la direzione (foto 5); poco dopo si incontra una strada poderale orizzontale (foto 6) e la si incrocia, seguendo sempre frecce gialle e segnavia 2B.
Il sentiero procede ora con scarsa pendenza. Si supera un piccolo guado in corrispondenza del quale è posto un abbeveratoio (foto 7), poi la pendenza aumenta.
Si sbuca preso in una radura utilizzata come pascolo e, superata una fontana, la si attraversa trovando la traccia grazie a frecce gialle, ometti di pietre e segnavia 2B.
Successivamente la traccia a terra scompare, ma le frecce gialle continuano ad indicare la direzione da seguire per prendere ora decisamente quota; con una traiettoria leggermente curva verso destra (foto 9) si raggiunge una piccola parete, alla cui sinistra è posta una lapide, e la si sfiora lasciandola sulla sinistra (foto 10) dopo una diagonale in salita.
Si sale ancora tagliando il pendio e con qualche tornante, puntando poi verso un lieve avvallamento nel terreno. Le frecce gialle e gli ometti sono visibili ma decisamente distanziati ed è necessario cercarli con cura sulle rocce affioranti; questi invitano a puntare verso una pietraia al di là di un piccolo dosso erboso (foto 11). Si sfiorano anche aree detritiche (foto 12).
Un traverso in direzione del Lyskamm Orientale (se visibile) porta ad attraversare una zona tra rocce affioranti (foto 13). Si attraversa poi una piccola pietraia (foto 14), accompagnati da ometti e frecce momentaneamente più fitti.
La successiva pietraia viene poi aggirata passando a monte (foto 15), immettendosi così in una zona in cui si alternano aree detritiche ed erbose (foto 16). Qui passando alternativamente da una all'altra si punta - accompagnati come sempre dalle frecce e dagli ometti, alla gobba erbosa di fronte (foto 17), che viene raggiunta dopo una salita ripida sui prati con qualche tornante su terreno detritico (foto 18).
A quota 2530 circa si intercetta un costone che sale diretto verso il ripetitore passivo posto nei pressi del Colle Tantanè; la traccia lo segue dapprima mantenendosi sulla cresta (foto 19) e poi sul lato destro.
Al termine della ripida salita si passa a sinistra del ripetitore (foto 20) e nei pressi di un grande ometto di pietre (foto 21) che rappresenta anche la quota maggiore di questo itinerario, accedendo così ad un ampio avvallamento detritico, che costituisce il Colle Tantanè (foto 22).
Da questo punto è possibile affacciarsi sulla Valtournenche (direttamente sulla zona dei Laghi Champlong). Il cammino può anche procedere verso il vicino M. Tantanè (variante 48b dalla foto 15 in avanti). In alternativa, seguendo la cresta verso nord si può raggiungere il Colle Pillonet e scendere da qui a Barmasc (itinerario 48). |
Discesa: Colle Tantanè m. 2612 - Barmasc m. 1830
Sentiero: 2B.
Tempo di percorrenza: 100' -120'.
Difficoltà: traccia a terra non sempre presente, segnavia distanziati, terreno disagevole.
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23. Inizio della discesa: si svalica verso Ayas appena a sinistra del grosso ometto. |
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24. Discesa lungo il costone sommmitale, prima a sinistra e poi sulla sua cresta. |
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25. Traverso in diagonale parzialmente su pietraia. |
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26. Si scavalca una piccola gobba. |
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27. La discesa continua. |
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28. Discesa ripida tra le rocce. |
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29. Un nuovo traverso in direzione dello Zerbion. |
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30. Discesa in diagonale. |
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31. Alla fine della zona detritica ci si ritrova su pendio erboso. |
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32. Si punta poi alla base della parete rocciosa. |
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33. Dopo la parete si scende senza imboccare la traccia orizzontale di fronte. |
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34. Discesa seguendo le frecce gialle. |
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35. Attraversamento della radura con abbeveratoio. |
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36. La traccia nel bosco. |
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37. Incrocio con la strada orizzontale. |
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38. Riunione con un sentiero più grande proveniente da sinistra. |
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39. Incrocio con il Ru Cortot. |
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40. Incontro con la strada proveniente da destra. |
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41. Riunione con la strada che conduce al parcheggio di Barmasc. |
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Per tornare a Barmasc lungo lo stesso itinerario si identifica per prima cosa l'inizio della discesa, appena a sinistra del grande ometto (foto 23).
Per prima cosa si segue il costone che inizia appena sotto il colle (foto 24), mantenendosi prima sul lato sinistro e portandosi poi sulla sua cresta, seguendo l'ideale traccia indicata come sempre da frecce gialle e ometti di pietra.
Esaurito questo primo tratto di discesa si traversa in diagonale verso destra, in direzione dello Zerbion, su pietraia (foto 25) o terreno detritico, fino all'avvallamento sottostante; si scavalca una piccola gobba (foto 26) per poi continuare la discesa in diagonale verso destra (foto 27). La pendenza si fa prima più pronunciata (foto 28); segue un traverso ancora in direzione dello Zerbion (foto 29) e una diagonale in discesa (foto 30).
La perdita di quota prosegue con tornantini e alternanza di traversi e discese. Esaurita la pietraia ci si ritrova su pendio erboso (foto 31), su una sequenza di traversi (foto 32) che portano alla base della parete rocciosa a sud, raggiunta la quale (foto 33) si scende verso la sottostante radura evitando la traccia orizzontale che entra nel bosco. I segnavia sono distanziati e potrebbero essere poco visibili in presenza di erba alta.
Sempre seguendo le frecce (foto 34) e una frammentata traccia a terra si raggiunge la radura con l'abbeveratoio (foto 35), nel centro della quale sono presenti alcune grosse rocce su una delle quali è stato costruito un evidente ometto; su un'altra è dipinta una freccia gialla.
Dopo la radura, utilizzata spesso come pascolo, la traccia a terra nel bosco diventa decisamente più visibile (foto 36).
Si incrocia così la strada orizzontale (foto 37) e, poco dopo, si incontra un sentiero più grande proveniente da sinistra (foto 38) e lo si segue verso destra.
Ormai tornati nella zona più turistica e frequentata, si attraversa il Ru Cortot sul ponticello o col guado e il sentiero 5 che lo costeggia (foto 39).
La discesa prosegue nel bosco; si incontra una strada proveniente da destra (foto 40) e infine, ormai nel prato di Barmasc, con quella principale proveniente da sinistra (foto 41) che in breve riporta al punto di partenza al parcheggio.
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