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MANDROU - ALPE VASCOCCIA - BECCA DI NANA (Falconetta)

E
La Becca di Nana, conosciuta anche come Bec de Nana o Falconetta, è una delle cime circondandi Ayas più conosciute. È una meta molto frequentata nonostante la quota; si tratta infatti di un 3000 decisamente facile da raggiungere per lo meno lungo l'itinerario classico qui descritto con partenza a Mandrou.
La cima appartiene allo spartiacque tra Ayas e la Valtournenche; è la montagna più a sud a superare i 3000 su questo confine (più a nord troviamo infatti i Tournalin e il Roisettaz). Si trova appena a sud del Colle di Nana, valico attraversato dall'Alta Via n. 1, da cui ha inizio una seconda e più impegnativa via di accesso (variante 10b).
Sulla vetta si trovano una grande croce in traliccio metallico e un piccolo altare - su cui ogni anno viene celebrata una Messa - contenente un cappello da Alpino e la riproduzione di una copertina della Domenica del Corriere relativa ad un incidente che ha portato alla morte di 18 Alpini nel 1954 presso Ponte di Legno e il testo di "Signore delle Cime".
Poco più a nord, nel punto effettivamente più elevato, sono state poste numerose immagini e targhe in ricordo di altrettanti caduti della montagna.
Il panorama dalla vetta è molto vasto e abbraccia tutto il Rosa, le più alte vette della Valle d'Aosta e oltre, nonchè naturalmente l'Alta Val d'Ayas e la Valtournenche.
Il dislivello è di circa 1150 m. e lo sviluppo di 10 Km (andata + ritorno).
Salita: Mandrou - Becca di Nana. E

Sentiero: 3, poi 3A.
Tempo di percorrenza: 90 - 150 minuti.
Difficoltà: nessun problema fino a circa 2800 metri. Poi il sentiero è per un tratto su terreno detritico e inclinato lateralmente.

1. La Ca' Zena. Notare l'ancora a sinistra e la sagoma del faro di Genova a destra. Per l'Alpe Mezzan svoltare a sinistra subito prima dell'ancora.
2. All'Alpe Mezzan si attraversa l'area pic-nic e ci si dirige verso la Cappella Sarteur.
3. Dopo la Cappella Sarteur si incontra la strada sterrata. Il cartello indica la quota e la direzione da seguire su strada (se si preferisce il sentiero procedere qualche metro sul 3 e poi svoltare a sinistra sul 3A dove indicato).
4. "Ultma acqua": si può bere a questa sorgente.
5. Dopo la sorgente procedere sul sentiero a destra.
6. Dopo la sorgente si attraversa l'ultimo tratto in piano. Da qui in poi è tutta salita.
7. Ed eccoci in salita. Non ci sarà più nessun tratto in piano fino alla vetta.
8. Si raggiunge e supera la quota dello Zerbion, che comincia a sembrare meno imponente. E anche meno irraggiungibile, se non ci siamo mai stati.
9. Il sentiero sale su pietraia, ormai oltre i 2800 metri. È necessario fare un po' di attenzione a non scivolare. In basso il Colle Vascoccia, a poco più di 2550 metri, il monte Facciabella (2570) e il versante sud del Vallone di Nana.
10. Il sentiero qui è piuttosto instabile, essendo inclinato anche lateralmente. Si procede senza fretta.
11. Oggi siamo stati fortunati, e la fatica è stata ripagata: ecco un branco di stambecchi alla nostra sinistra. Ci vedono ma non hanno paura, sono abbastanza lontani.
12. Dal filo dei 3000 metri, ecco finalmente la cima, con la croce con parafulmine e l'altare. Ancora qualche sforzo e sarà raggiunta.
13. La vetta della Falconetta. In basso lo Zerbion.
14. L'altare contiene una preghiera dedicata ai 18 Alpini morti in un incidente presso Ponte di Legno nel 1954.
15. Una panoramica di circa 270° dalla cima della Falconetta. La giornata purtroppo non è perfetta, e le cime del Rosa sono coperte. Comunque sono visibili molte vette e colli, buona parte della Valle d'Ayas, della Valtournenche e il Gran Paradiso. È disponibile qui una versione con i nomi di colli, cime e località principali.
16. Altra panoramica dalla cima, questa volta più ridotta e in direzione nord-ovest, con la Valtournenche. Il Cervino è purtroppo coperto. Anche QUI è disponibile una versione coi nomi di alcune cime e località.
17. La vetta della Falconetta vista dal Bec Trecare (escursione 14).
La partenza della via normale alla Becca di Nana è a Mandrou, raggiungibile in auto svoltando a destra dove segnalato salendo da Champoluc verso Antagnod. Da Mandrou il cammino inizia seguendo il sentiero 3/3A che parte dove indicato dalle paline di fianco alla chiesa; il sentiero (3/3A) lascia l'abitato, supera un pilone votivo e raggiungere la soprastante Ca' Zena (foto 1), con una grossa ancora e la sagoma della lanterna di Genova all'ingresso.
Si attraversa la strada e si prosegue sul ripido sentierodi fronte che porta all'Alpe Mezzan (o Metsan). L'ultima parte del sentiero prima dell'alpeggio è compresa tra due steccati che delimitano i pascoli.
Arrivati all'alpeggio, che è anche negozio di prodotti tipici, gelati, ristorante e agriturismo ("La Tchavana"), si attraversa l'area pic-nic (foto 2) e si prosegue verso la Cappella Sarteur (o Notre Dame des Montagnards) sul sentiero n. 3, che effettua un traverso in salita.
Passando a sinistra della cappella si lascia sulla destra l'Alpe Vascoccia e si raggiunge la strada sterrata in corrispondenza di un cartello (foto 3) che indica il Sentiero degli Alpini e la quota attuale (2280 m.). Si segue l'indicazione verso sinistra e si arriva di fronte all'Alpe Pian Pera. Il sentiero è il 3A (il 3 porta al Colle Vascoccia).
Nota: in alternativa si può procedere per alcuni metri dritti sul 3 e trovare poco dopo la deviazione del sentiero 3A che evita la strada e porta comunque all'Alpe Pian Pera).
Superata l'Alpe Pian pera si rimane sul sentiero n. 3A; poco dopo si trova una sorgente (foto 4). Su un masso c'è la scritta "ultima acqua": è vero, non se ne trova altra sul cammino. Poi si procede sul sentiero a destra della sorgente (foto 5).
Il sentiero attraversa una conca (foto 6), poi comincia a salire tagliando trasversalmente il pendio erimanendo sempre ben visibile.
Nota: nella conca è presente un ometto di pietre; a sinistra di questo si stacca la debole traccia che conduce alla Grande Dent (vedi itinerario 77).
La pendenza non è eccessiva ma si mantiene costante (foto 7) e ci vuole un minimo di resistenza. Si raggiunge e si supera la quota della cima dello Zerbion (foto 8), che da imponente montagna comincia ad apparire sempre più basso.
Poco dopo, già oltre quota 2800, il sentiero non attraversa più comodi prati ma una fine pietraia (foto 9). Scarponi inadatti possono faticare a fare bene presa su questo terreno, è necessario fare molta attenzione a ogni passo perchè il sentiero è sempre più friabile ed è inclinato anche lateralmente (foto 10), verso un pendio piuttosto ripido. Si arriva a 2900 metri, il sentiero gira attorno alla montagna in senso orario.
A questo punto il più è fatto. A destra (foto 12) comincia a emergere dalla roccia la croce metallica con parafulmine e il piccolo altare posti in cima (foto 13). Ancora un piccolo sforzo e la vetta è conquistata.
Il piccolo altare (foto 14) contiene un cappello da Alpino, una preghiera dedicata a diciotto Alpini morti in un incidente nel 1954 e una copia ridotta della copertina della Domenica del Corriere che ricorda il fatto. Ogni 14 agosto su questo altare viene celebrata una Messa (foto sotto).

La Messa sulla Falconetta del 14/8/2006.
La Becca di Nana può essere raggiunta anche dal Col di Nana via cresta nord (escursione 10b), dalla Grande Dent via cresta sud o lungo la direttissima dal Colle Vascoccia, in questo caso con un passaggio su roccia di II grado.
Discesa: Becca di Nana - Mandrou.

Sentiero: 3A, poi 3.
Tempo di percorrenza: 80 - 120 minuti.
Difficoltà: È necessaria la giusta dose di attenzione, come in salita se non di più, soprattutto nel primo tratto.

Si tratta semplicemente di ripercorrere lo stesso tragitto seguito durante la salita.
Nel primo tratto, sul sentiero di roccia friabile, pesate bene ogni passo. Scivolare e farsi male è forse più facile scendendo che salendo.
TRACCIATO GPS
Tracciato GPS
Il tracciato GPS dell'intero percorso.
Cliccare sull'immagine sopra per scaricare il tracciato per GPS TrackMaker, per Google Earth e in formato GPX.
NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.
PROFILO ALTIMETRICO
Profilo altimetrico
Il tracciato altimetrico (ricavato dai dati del GPS) del percorso da Mandrou alla cima della Becca di Nana. Non ci sono grossi salti; il percorso ha un'inclinazione più o meno costante con un solo rilevante aumento della pendenza dopo la sorgente.
Note meteorologiche:
La zona è assolata fin dalle prime ore del mattino, ma il sole tramonta presto (in estate comunque non ci sono problemi). Da non trascurare la tendenza del Vallone di Nana, a nord della Falconetta, a riempirsi velocemente di nuvole in presenza di vento da sud. In generale, comunque, è opportuno rimandare la salita se la giornata non è almeno quasi perfetta; nuvole sulle cime già di mattina sono indicatori di tempo in possibile peggioramento. Da non sottovalutare il vento, a 3000 metri può essere molto forte e non ci sono ripari.
Periodo consigliato:
È possibile effettuare questa passeggiata senza attrezzature supplementari quando la zona è completamente libera da neve e ghiaccio. Generalmente da fine giugno a settembre, ma una perturbazione può portare neve al di sopra dei 2000 metri anche in piena estate.
Il percorso è stato comunque provato anche in inverno, con condizioni di innevamento piuttosto scarso, senza dare troppi problemi nè richiedere l'uso di racchette o ramponi.
Attrezzatura:
Sono altamente consigliabili degli scarponi in grado di assicurare una tenuta perfetta su ogni tipo di terreno. Portatevi qualcosa di nutriente per il pranzo, e non dimenticate del cioccolato. Mettete nello zaino un K-Way o una mantella impermeabile. Portatevi qualcosa di pesante e resistente al vento da mettere in cima, anche in estate potete trovare temperature piuttosto basse.
Per la salita in inverno portatevi, oltre a vestiti estremamente caldi, le racchette da neve e tenete nello zaino anche i ramponi. Se la neve è poca potreste non avere bisogno di niente di tutto ciò, ma non si può prevedere con certezza in anticipo. In ogni caso, consultare attentamente il bollettino valanghe.
Incontri:
Il sentiero è molto conosciuto e frequentato. Il 14 agosto viene celebrata una Messa sulla cima, con la partecipazione di molte persone.
Quanto agli animali, è probabile l'incontro con i gracchi, e possibile quello - magari meno ravvicinato - con stambecchi, camosci, marmotte e con l'aquila.
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Commenti già inseriti (5):
5. GIULIA MARIA 11/08/2022, 20.57.41
Utente non registrato
Valutazione:
Escursione in agosto 2022, giornata instabile con sole a tratti. Salita impegnativa, tratti su pietraia non semplici e resi più difficili dalla pioggia del giorno prima. A mio parere non è una escursione x tutti, specialmente nell'ultimo tratto su detriti e pietraia
4. Rikman 18/09/2015, 17.08.08
Utente registrato
Età: 76 anni
Profilo
Valutazione:
Escursione rifatta poco dopo ferragosto, tempo non bellissimo, un po' di nubi in vetta, abbastanza freddo per il periodo, al rientro incontro ravvicinato con stambecchi ed Aquila in volo
3. Wiking53 18/08/2015, 19.39.24
Avatar di Wiking53 su Ayas Trekking Network
Utente registrato
Età: 71 anni

Valutazione:
Ottimo
2. BETTY 15/08/2013, 12.14.26
Utente non registrato
Valutazione:
12/08/2013 bellissima escursione con bimba di 9 anni e le nostre 2 cagnolone,bellissimo panorama (tra una nuvola e l'altra) e incrontro super ravvicinato con marmotte e stambecchi tra cui una mamma che allattava il nsuo piccolo...fantastico.grazie al sito AyasTrekking
1. Stefano 25/08/2011, 16.09.48
Utente non registrato
Valutazione:
Indicazioni impeccabili e precise; Complimenti! 25-08-2011 giornata meteo non ottimale. Itinerario fantastico in totale solitudine; solo marmotte e stambecchi...e tante, tante mucche. SPETTACOLO!! Da ripetere!
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