A seguito del proposito di un nuovo collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone delle Cime Bianche (Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, SIC/ZPS IT1204220), nonostante il sito rappresenti un impegno ormai ventennale portato sempre avanti con continuità, passione e dedizione, il webmaster non ritiene più opportuno indirizzare migliaia di escursionisti in una valle che non ha imparato ad amare, rispettare e proteggere se stessa, a meno che non intervengano elementi che scongiurino l'ennesimo attacco al suo ambiente.
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Il M. Facciabella è una cima piuttosto nota della Val d'Ayas; la sua posizione centrale, a breve distanza dall'asse della valle e separata dalle creste di confine, ne fa un eccellente punto panoramico su tutta l'alta valle, inclusa la parte occidentale del Rosa. Viene generalmente raggiunta salendo da Mandrou via Alpe Metsan/La Tchavana - Alpe Vascoccia - Colle Vascoccia, con un ultimo tratto lungo la cresta nord-ovest. Questa via è descritta nell'escursione 16.
La cima vera e propria è il punto più elevato di un sistema di creste; oltre a quella nord-ovest,su cui si snoda appunto la parte finale della via "normale", sono percorribili anche se prive di sentiero la cresta sud-ovest e quella di nord-est, alle cui basi si trovano rispettivamente la Cappella Sarteur e il Lago Lechien.
È dunque possibile tracciare un percorso ad anello consistente in una traversata in cresta che, sempre con partenza a Mandrou, raggiunga la cima del Facciabella via Cappella Sarteur e scenda poi al Lechien, per fare poi ritorno al punto di partenza lungo il sentiero diretto dal lago o via Vallone di Nana.
Il percorso comprende tratti senza sentiero, alcune difficoltà date da passaggi su roccia moderatamente esposti (e in buona parte aggirabili) e pendii anche molto ripidi, soprattutto nel tratto finale di discesa prima del Lago Lechien, pertanto è consigliato ad escursionisti esperti che già conoscono la zona. Il dislivello totale è leggermente superiore a quello della via normale a causa di alcuni saliscendi.
Salita: Mandrou m. 1849 - M. Facciabella m. 2619
Sentiero: 3/3E, poi senza sentiero. Tempo di percorrenza: 1h40' - 2h. Difficoltà: cresta sud-ovest senza sentiero.
1. Salita da Mandrou verso la Ca' Zena. Si nota nei pressi dell'albero un'edicola votiva.
2. Arrivo alla Ca' Zena. Qui si curva a sinistra.
3. Il sentiero che sale subito prima della Ca' Zena.
4. Il bivio, poco visibile, per il Lago Lechien. Per il Facciabella si prosegue verso sinistra.
5. Arrivo al Ru Cortot. Si riconosce gia l'Alpe Metsan / agriturismo La Tchavana.
6. Salita tra gli steccati verso l'Alpe Metsan.
7. Alla quota dell'alpeggio: attraversamento della strada e salita verso la Cappella Sarteur.
8. Salita verso la cappella. Si nota gia la croce posta di fronte all'ingresso.
9. Inizio della salita dalla cappella verso la prima anticima.
10. La prima anticima della cresta sud-ovest.
11. Il resto della cresta sud-ovest dalla prima anticima.
12. Percorso lungo la seconda parte della cresta, a destra delle rocce.
13. Sul filo della cresta rocciosa prima della seconda anticima.
14. Arrivo sulla seconda anticima.
15. Dopo la seconda anticima la cresta diventa un largo costone in debole pendenza.
16. Il sentiero 3B proveniente dal Colle Vascoccia.
17. Il tratto finale del sentiero 3B e la vetta del Facciabella.
La partenza dell'itinerario è a Mandrou, raggiungibile deviando verso monte dalla strada Champoluc-Antagnod nel tratto tra Bisous e Antagnod (il bivio non è indicato benissimo). A Mandrou, quota 1849, si trovano parcheggi in quantità limitata.
A sinistra della chiesa - dove è anche presente una fontana utile per fare scorta d'acqua - si trovano le indicazioni dei vari sentieri che partono da quel punto; tra queste anche quella per il Facciabella.
Si attraversa dunque la frazione tra le baite per uscirne ben presto; un tratto di sentiero in salita (foto 1) porta a ritrovare la sovrastante strada sterrata nei pressi del suo termine, alla Ca' Zena (foto 2). Questa è resa inconfondibile da un'ancora a sinistra del cancello di ingresso e da una riproduzione della Lanterna di Genova a destra.
Si svolta così a sinistra, proseguendo la salita sul sentiero che inizia proprio di fronte all'ancora. Questo sale nel bosco (foto 3) dividendosi in diversi rami che finiscono comunque per riunirsi poco più in alto.
In pochi minuti si raggiunge una radura; qui (foto 4) dal sentiero principale si dirama una stradina verso destra: è il sentiero 3F verso il Lago Lechien (escursione 9). Per il Facciabella invece si prosegue dritti.
Oltrepassata un'area boschiva meno fitta si raggiunge il Ru Cortot (foto 5) e si incrocia il sentiero 5 che lo costeggia. Si supera il canale su un ponticello in legno, proseguendo la salita in direzione dell'Alpe Metsan - sede dell'agriturismo La Tchavana - tra due steccati (foto 6).
Raggiunta la quota dell'alpeggio (2012), dove è anche presente un'altra fontanella (l'ultima), si interseca la strada proveniente da destra (foto 7), la si attraversa, si supera l'area pic-nic con un laghetto e si inizia un traverso in salita verso sinistra in direzione della Cappella Sarteur, dedicata a Nôtre Dame des Montagnards.
Questo traverso non presenta particolari difficoltà e non è mai eccessivamente ripido (foto 8); guadagnare la quota della cappella richiede 20-30 minuti.
Arrivati sul fianco della chiesetta si lascia il sentiero che porta all'Alpe Vascoccia separandosi così dalla via di salita classica; si piega infatti a destra raggiungendo la cappella. Questa è posta su un piccolo pianoro panoramico, da cui inizia la salita lungo la cresta sud-ovest del Facciabella.
Ci si lascia così alle spalle la chiesa risalendo il ripido pendio erboso della prima anticima (foto 9). Non esistendo alcun sentiero si può scegliere il percorso che si preferisce, ottenendo una pendenza minore zigzagando oppure salendo più velocemente per massima pendenza.
Senza grosse difficoltà si guadagna quota fino a raggiungere la prima anticima, m. 2500 circa. (foto 10). Qui si trova qualche roccia affiorante e qualche buco nel terreno che è opportuno evitare. Da questo punto si può osservare anche il tratto successivo della cresta (foto 11); questa si presenta con una prima parte rocciosa ma facilmente aggirabile sul lato destro seguita da un pinnacolo erboso e da un nuovo tratto di cresta rocciosa simile al precedente.
Si scende dunque di alcuni metri seguendo la cresta sul lato destro (foto 12) o, se si preferiscela qualche difficoltà in più, sul filo; si risale il pinnacolo e si affronta la parte successiva.
Come detto, anche questa presenta una sommità rocciosa tra due pendii erbosi, e analogamente al tratto precedente si può procedere sulle rocce (foto 13) o aggirarle a destra. L'arrivo sulla seconda anticima, dove c'è un ometto di pietre, è su comoda erba (foto 14).
Superata la seconda anticima la cresta rimane erbosa e si allarga (foto 15); si intercetta così il sentiero 3B proveniente dal Colle Vascoccia (foto 16), lo si segue verso destra (foto 17) raggiungendo così in pochi minuti la vetta del Facciabella (anche qui il sentiero si mantiene a destra delle rocce in cresta, sfiorando in realtà la cima vera e propria che può essere comunque facilmente raggiunta risalendo per alcuni metri).
Discesa: M. Facciabella m. 2619 - Mandrou m. 1849
Sentiero: senza sentiero, poi 3F. Tempo di percorrenza: 2h - 2h30'. Difficoltà: cresta nord-est senza sentiero, qualche passaggio su roccia, discese ripide.
18. Discesa dalla cima nella conchetta sottostante.
19. Ultime tracce di sentiero che conducono all'inizio della cresta nord-est.
20. Discesa su roccette all'inizio della cresta.
21. Prima facile parte di cresta.
22. Il facile tratto sopra i paravalanghe fino alla prima anticima.
23. Discesa dalla prima anticima nell'avvallamento che la separa dalla seconda.
24. L'avvallamento e la salita alla seconda anticima.
25. La cresta dopo la terza anticima si pu percorrere tranquillamente sul filo.
26. Dopo la terza anticima si percorrono alcuni tratti a sud della cresta.
27. Per superare un salto di roccia ci si separa temporaneamente dalla cresta scendendo sul prato.
28. L'ultimo tratto nei pressi della cresta.
29. Lasciata la cresta si scende poi verso destra.
30. Ultima parte di discesa ripida verso il sottostante sentiero 3F.
La discesa dal Facciabella può avvenire lungo la normale (escursione 16 dal tratto 3), sulla stessa via di salita, oppure si può completare la traversata in cresta scendendo lungo quella di nord-est come descritto di seguito.
Si lascia la cima scendendo per prima cosa nel piccolo avvallamento subito sotto, dove ufficialmente ha termine il sentiero 3B (foto 18). Qui si piega a sinistra seguendo le ultime tracce di sentiero che conducono ad un secondo piccolo pianoro all'inizio della crest nord-est vera e propria (foto 19).
Si perde così subito qualche metro di quota su roccette (foto 20), in parte aggirabili a destra, e si procede poi lungo la cresta erbosa o eventualmente leggermente a destra (foto 21).Più in basso sul pendio sud si riconoscono i paravalanghe visibili anche dal fondovalle, superati i quali (foto 22) si raggiunge la prima anticima ove è presente un ometto di pietre.
Si scende poi su prato fino ad un avvallamento (foto 23) dove si trova un palo per la misurazione del manto nevoso; si risale poi sempre liberamente il pendio erboso della seconda anticima (foto 24).
Da qui ci si affaccia sulla cresta successiva (foto 25); questa si presenta a cavallo tra un lato nord detritico e quello sud erboso. La si percorre facilmente sul filo raggiungendo velocemente la terza anticima, dove c'è un altro grosso ometto di pietre. Da qui la discesa si fa più decisa; si continua a seguire la cresta rimanendo però leggermente a destra, sul pendio sud (foto 26). Per superare un salto di roccia sulla cresta si scende momentaneamente sul prato, per poi riavvicinarcisi (foto 27) su una visibile traccia a terra.
Infine, raggiunto un punto in cui la cresta precipita verso il sottostante Lago Lechien, si scende direttamente sul prato a destra (foto 28) incontrando un altro ometto di pietre su cui è posta una piccola croce e i primi alberi. La discesa continua più ripida puntando verso l'ormai visibile sentiero 3F proveniente da Mandrou, a destra del Lago Lechien (foto 29).
Raggiunto il sentiero si può preseguire verso destra fino al vicinissimo lago e allungare il percorso scendendo nel Vallone di Nana e poi tornare a Mandrou lungo il tracciato del Ru Cortot come descritto nel tratto 2 dell'itinerario 9 oppure svoltare subito a destra per fare ritorno diretto al punto di partenza (itinerario 9, tratto 1 al contrario).
CARTINA
La cartina del percorso ad anello Mandrou - Alpe Metsan - Cappella Sarteur - M. Facciabella - Lago Lechien/Lochen - Mandrou.
L'immagine comprende tutti i principali sentieri della zona, la rete stradale, gli alpeggi, gli elementi idrografici, le aree boschive e le isoipse a 20 m.
Cliccare sull'immagine per scaricare una dettagliata cartina vettoriale in formato PDF e il tracciato GPS per GPS Trackmaker, per Google Earth e in formato GPX.
PROFILO ALTIMETRICO
Il profilo altimetrico dell'intero percorso ad anello: salita da Mandrou al Facciabella via Cappella Sarteur/cresta sud-ovest, discesa al lago Lechien via cresta nord-est e ritorno diretto a Mandrou.
La pendenza iniziale si mantiene moderata e piuttosto costante fino alla Cappella Sarteur, con un piccolo tratto orizzontale corrispondente al pianoro dell'Alpe Metsan. Dopo la cappella la pendenza si impenna fino alla seconda anticima (con un piccolo saliscendi dopo la prima); qui si riduce fino alla vetta del Facciabella.
L'inizio della discesa comprende qualche piccolo saliscendi fino alla prima anticima nord-est; da qui si scende al colletto e si risale sulla seconda anticima per poi scendere con pendenza crescente fino alla croce. Il breve e ripidissimo tratto che segue porta al pianoro del lago Lechien/Lochien. Il ritorno a Mandrou si mantiene moderatamente ripido per la prima metà, per poi diventare temporaneamente più dolce e scendere nuovamente più deciso nel finale.
Note meteorologiche:
La zona può essere soggetta ad annuvolamenti soprattutto in situazione di instabilità. Benchè non sia strettamente necessaria una giornata perfetta, la natura del terreno consiglia di evitare quelle a rischio pioggia. Il panorama dà naturalmente il suo meglio nelle giornate soleggiate. Periodo consigliato:
Idealmente il periodo buono va da giugno alle prime nevicate, benchè qualche chiazza di neve possa non rendere impossibile la salita. La ripidità di alcuni tratti soprattutto della discesa, tuttavia, richiedono che il pendio sia sgombro. Attrezzatura:
L'itinerario non richiede attrezzatura tecnica particolare. Sono sufficienti scarponcini con buona tenuta e adatti ai pendii molto ripidi ripidi, abbigliamento da media montagna adatto alla stagione, acqua e cibo per la giornata. Frequentazione:
L'itinerario tocca zone molto conosciute e frequentate (l'Alpe Metsan, il Facciabella, il Lechien); tuttavia la frequentazione delle vie di cresta, al di fuori
delle "normali", è molto più scarsa.
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