AVVISO AI VISITATORI
A seguito del proposito di un nuovo collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone delle Cime Bianche (Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, SIC/ZPS IT1204220), nonostante il sito rappresenti un impegno ormai ventennale portato sempre avanti con continuità, passione e dedizione, il webmaster non ritiene più opportuno indirizzare migliaia di escursionisti in una valle che non ha imparato ad amare, rispettare e proteggere se stessa, a meno che non intervengano elementi che scongiurino l'ennesimo attacco al suo ambiente.AyasTrekking.it fa parte del gruppo di lavoro "Ripartire dalle Cime Bianche" che ha come scopo lo sviluppo in Ayas di un nuovo modello di turismo sostenibile e attento alle nuove necessità e richieste del mercato nazionale e internazionale.
Il webmaster
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Tratto 1: Estoul m. 1839 - Laghi di Estoul m. 2450.
Tempo di percorrenza: 90 - 120 minuti. |
La partenza dell'itinerario è
al parcheggio di Estoul (foto 1), raggiungibile in auto da Brusson svoltando a destra (salendo verso Ayas) poco dopo il centro del paese (sono presenti indicazioni per gli impianti di Palasina). Se la neve lo consente, è possibile utilizzare le ciaspole o gli sci da subito. Si attraversa o aggira la striscia di bosco a nord del parcheggio trovandosi subito sul bordo di una grande radura, con panorama sulla Punta Guà a nord-ovest, sul vicino Bieteron a nord e sul Ciosè a est. Benchè in assenza di neve si proceda in molti casi verso ovest lungo la strada per portarsi all'imbocco del Vallone di Palasina, quando gli impianti di risalita sono in funzione è opportuno evitare le piste; la parte bassa dell'itinerario qui descritto è pertanto differente da quello trattato nell'escursione 26. Si procede quindi approssimativamente sul tracciato della strada che conduce all'Alpe Moucherolaz, identificato su alcune carte come "Itineraire des fromages", attraversando con cautela le tracce della pista di fondo (foto 2) in direzione dell'imbocco della valle posta tra il Bieteron a sinistra e il Ciosè a destra. Con tutta probabilità, vista la frequentazione dell'itinerario, sarà già presente una traccia ben visibile e battuta. Si sfiora l'alpeggio lasciandolo sulla destra e si costeggia per un breve tratto il bosco (foto 3) guadagnando dolcemente quota. Superata l'alpe la pendenza trasversale si fa più accentuata mentre si inizia ad addentrarsi nel vallone; si supera un torrente (emissario dei Laghi di Estoul) su un ponticello (foto 4) - che a seconda delle condizioni di innevamento potrebbe anche essere completamente coperto - e si effettua un breve traverso in direzione nord-est, portandosi (foto 5) alla base di un pendio piuttosto ripido che va risalito zigzagando nel rado bosco di Moucherolaz (foto 6). Sulla destra domina la parete ovest della cresta nord del Ciosè, solcata da ripidi canaloni. Il tratto più ripido ha termine mentre si esce dall'area boschiva, ed è seguito da un'ampia zona caratterizzata da belle gobbe nevose (foto 7) su cui è possibile, in assenza di una traccia battuta, inventare percorsi diversi. Rimane in ogni caso consigliabile mantenersi a debita distanza dalla parete di destra, dai cui canali possono facilmente scendere pericolose valanghe, e rimanere più a sinistra, senza tuttavia dover risalire il versante sud del Bieteron, tra gli ultimi alberi (foto 8). Da qui il resto del percorso fino alla zona dei laghi è un'alternanza di salite non particolarmente ripide (foto 9) e punti pianeggianti, mentre verso sud emergono per primi i versanti nord della costiera Nery - Soleron - Champlong, che divide il vallone del Torrente di Graines da quello di Chasten, e successivamente anche l'inconfondibile gruppo Voghel - Vlou - Torchè - Mortens. Se la neve non è troppo alta, qui è facile individuare i segnavia del sentiero 6A/6B (foto 10), e poco dopo appare a nord la meta finale dell'escursione: la Punta Valnera (foto 11), con il Colletto di Valnera poco più basso alla sua sinistra. Una piccola discesa (foto 12) immette nella zona dei Laghi di Estoul (il primo dei quali è identificato come "Lago di Estoul 1" nel tracciato GPS), presumibilmente ricoperti di neve e difficilmente riconoscibili. Se c'è il dubbio sulla tenuta del ghiaccio, è opportuno evitare le aree perfettamente orizzontali e tenersi leggermente più in alto sui pendii circostanti. La conca terminale della valletta ospita il lago più grande (foto 13), dalla forma irregolare, a quota 2450. L'escursione può terminare qui, o meglio proseguire verso il Colletto di Valnera se lo stato della neve lo consente. |
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Tratto 2: Laghi di Estoul m. 2450 - Colletto di Valnera m. 2681.
Tempo di percorrenza: 35 - 60 minuti. |
Se si decide di proseguire si attraversa (o aggira, a seconda delle condizioni della neve e delle temperature) il lago e si inizia a risalire il pendio verso nord, seguendo la traccia se presente o disegnandone una nuova. La pendenza inizialmente è limitata (foto 14) ma va aumentando gradualmente mentre ci si allontana dal piano del lago (foto 15). Nella seconda parte di salita si procede a larghi tornanti (foto 16) che si fanno inevitabilmente più stretti nel tratto terminale, la cui pendenza si aggira sui 35° (foto 17), che va affrontato spesso con un saggio uso dei ramponi sulla punta delle ciaspole o un po' di tecnica sugli sci. L'arrivo al Colletto di Valnera (foto 18) apre il panorama sul Vallone di Palasina, con una bella vista sull'area dei Laghi Palasina e tutte le vette che li circondano: la Punta Guà, la Punta Chiapa, il Corno Bussola e la Punta Palasina. Più vicina spicca la lunga cresta sud della Punta Valfredda, alla cui base si riconosce la costruzione del Rifugio Arp. A sud-ovest la cresta su cui ci si trova risale frastagliata verso la cima del M. Bieteron, mentre a nord-est la vicina vetta è la Punta Valnera, raggiungibile come di seguito descritto. |
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Tratto 3: Colletto di Valnera m. 2681 - Punta Valnera m. 2754.
Tempo di percorrenza: 10 - 15 minuti.
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La salita invernale alla Punta Valnera dal Colletto di Valnera è, quanto a percorso, simile a quella estiva, la cui parte finale è però tracciata per lo più sul pendio sud, mentre in presenza di neve si rimane normalmente qualche metro più a sinistra. Su neve si risale il crestone puntando direttamente alle roccette generalmente affioranti (foto 19) ma mantenendosi a qualche metro di distanza dal bordo a sinistra dove potrebbero essere presenti pericolosissime cornici. Se la neve non è tantissima e se la traccia è battuta può essere più semplice procedere senza ciaspole e sicuramente senza sci, lasciando quindi l'attrezzatura alla base delle rocce (se non prima) e procedendo con i soli scarponi. Si prosegue risalendo la cresta tra le roccette (foto 20) che possono offrire alcuni comodi appigli qualora si ritenesse necessario aiutarsi con le mani, e si incontrano gli ultimi ometti di pietre del sentiero estivo. In breve si guadagna la vetta (foto 21). Impossibile elencare il gran numero di cime che è possibile ammirare dalla Valnera, tra cui ad est gran parte di quelle facenti parte dello spartiacque Gressoney / Valsesia, a sud quasi tutte quelle della media e bassa Val d'Ayas, a ovest oltre il Bieteron tutte le più importanti cime della Valle d'Aosta centrale, mentre a nord si osserva gran parte del massiccio del Rosa, dal Castore alla Gnifetti (su cui si riconosce il puntino nero della Capanna Margherita) passando per i Lyskamm, la Parrot e la più lontana e alta Dufour. |
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Discesa: Punta Valnera m. 2754 - Colletto di Valnera m. 2681 - Laghi di Estoul m. 2450 - Estoul m. 1839.
Tempo di percorrenza: 120 - 150 minuti. |
La discesa e il ritorno al parcheggio di Estoul possono avvenire lungo lo stesso percorso utilizzato per salire. Dalla vetta della Punta Valnera si inizia a scendere in direzione del sottostante Colletto di Valnera (foto 22) facendo bene attenzione ad ogni passo (il pendio può essere ghiacciato o la neve può essere marcia). Le rocce affioranti possono essere utilizzate come stabili punti di appoggio. Si recupera l'eventuale attrezzatura lasciata durante la salita e si percorre il meno ripido tratto che precede l'arrivo al colle ricordando l'eventuale presenza di cornici. Dal Colletto di Valnera è possibile scendere anche verso nord in direzione del Rifugio Arp e del Colle di Valnera. Va però considerata la pericolosità del tratto di strada sovrastato dal ripido pendio nord del Bieteron, interessato spessissimo dal distacco di valanghe.
La discesa dal Colletto di Valnera ai Laghi di Estoul inizia affrontando il ripido pendio subito sotto il valico (foto 23); anche questo
richiede prudenza e il corretto uso delle ciaspole e dei bastoncini (su traccia ben battuta e/o neve compatta non è da escludere che i ramponi si comportino meglio delle racchette).Dopo i primi ripidi tornanti la pendenza inizia gradualmente a ridursi (foto 24) e la progressione può avvenire con meno difficoltà, fino a raggiungere il livello del lago più grande che viene aggirato o attraversato a seconda delle condizioni (ricordando che la solidità del ghiaccio che ricopre il lago, se sottile, può diminuire con l'innalzamento delle temperature nell'arco della giornata). Superato il lago ci si lascia alle spalle la conca terminale del vallone (foto 25) perdendo lentamente quota; si lascia poi la zona dei laghi con una piccola salita e si inizia così la discesa verso il livello del bosco (foto 26) rimanendo preferibilmente sulla destra per evitare il più possibile la parete ovest della cresta nord del Ciosè. L'attraversamento del Bosco di Moucherolaz comprende ancora un tratto piuttosto ripido, anche questo normalmente affrontato con sequenze di tornanti. All'uscita dal bosco ci si ritrova ormai in vista del grande prato di Estoul (foto 27); si sfiora l'Alpe Moucherolaz lasciandola a sinistra e si riattraversano le piste di fondo (foto 28), tornando in breve al parcheggio di Estoul. |
NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.
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