AVVISO AI VISITATORI
A seguito del proposito di un nuovo collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone delle Cime Bianche (Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, SIC/ZPS IT1204220), nonostante il sito rappresenti un impegno ormai ventennale portato sempre avanti con continuità, passione e dedizione, il webmaster non ritiene più opportuno indirizzare migliaia di escursionisti in una valle che non ha imparato ad amare, rispettare e proteggere se stessa, a meno che non intervengano elementi che scongiurino l'ennesimo attacco al suo ambiente.AyasTrekking.it fa parte del gruppo di lavoro "Ripartire dalle Cime Bianche" che ha come scopo lo sviluppo in Ayas di un nuovo modello di turismo sostenibile e attento alle nuove necessità e richieste del mercato nazionale e internazionale.
Il webmaster
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Tratto 1: base del Corno Vitello m. 2967 - Gran Cima m. 3023.
Sentiero: non segnato. |
Alla base del Corno Vitello si attraversa la pietraia in direzione nord-ovest, puntando direttamente verso la Gran Cima (foto 1). Non esistendo un percorso fisso (esistono degli ometti - foto 2 - di pietre ma è facile perderne le tracce) è possibile inventare il percorso come si preferisce; in ogni caso conviene mantenersi a una certa distanza dal bordo nord-est dell'altopiano, e perdere qualche metro di quota per evitare alcuni costoni rocciosi. Si passa nei pressi del piccolo lago (occasionalmente asciutto) posto a quota 2883 lasciandolo sulla destra; il terreno è composto da roccia, sfasciumi e qualche piccola area erbosa. La zona è popolata da stambecchi ed è piuttosto facile osservarne anche a distanza relativamente ravvicinata. Ci si avvicina alla Gran Cima dirigendosi alla sua base sud (foto 3), piegando poi - dove si riesce a disegnare un percorso su uno scivolo erboso - verso destra per affrontare il pendio (foto 4 e 5) che porterà in prossimità della cresta. Il percorso non raggiunge effettivamente lo spartiacque, che è roccioso ed estremamente frastagliato; si mantiene invece alcuni metri più in basso (foto 6), tra erba e rocce. Qui si incontrano alcune spaccature nella cresta (foto 7), che si possono agevolmente superare, e un facile passaggio su roccia (foto 8) subito prima della vetta (foto 9). 9. La vetta della Gran Cima. |
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Tratto 2: Gran Cima m. 3023 - M. Perrin m. 2974.
Sentiero: non segnato. |
La discesa dalla Gran Cima si effettua seguendo grossomodo lo stesso percorso della salita (foto 10). Il tracciato GPS in questo tratto riporta due tracce distinte, col ritorno più lontano dalla cresta perchè, non essendoci alcun sentiero, la progressione è piuttosto libera. Giunti alla base della Gran Cima si piega a destra in direzione del M. Perrin (foto 11). Il percorso di avvicinamento - anch'esso privo di sentiero - dopo aver incontrato lo sbocco del canalone che sale dal Lago Perrin (vedi escursione 25) risale sul dosso pietroso posto tra le due vette (foto 12), per poi scenderne per alcuni metri e portarsi alla base del Perrin. Si inizia dunque la salita verso la cima (foto 13). Per prima cosa si attraversa una pietraia formata da grandi massi; qui si risale decisamente (foto 14) puntanto verso la cresta sommitale, che andrà raggiunta passando al di sopra del costone roccioso che percorre verticalmente tutto il versante (foto 15). Una volta in cresta la si percorre lasciando lo spartiacque qualche metro sulla destra (foto 16), arrivando velocemente all'ometto di vetta. (foto 17). Anche questa (foto 18), analogamente a quella della Gran Cima, è erbosa, con una ripida parete nord e un versante sud più dolce. Dalla cima è splendida la vista sul sottostante Lago Perrin (foto 19). 19. Il Lago Perrin visto dall'omonima cima. |
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Tratto 3: M. Perrin m. 2974 - base del Corno Vitello m. 2967.
Sentiero: non segnato.
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Il ritorno verso il punto di partenza inizia naturalmente con la discesa dal M. Perrin (foto 20). Si ripercorre la cresta est fino a superare il costone roccioso che scende a destra; subito dopo si piega a destra per scendere ripidi verso la pietraia (foto 21), che viene superata scendendo (foto 22) fino alla base est della montagna. Da qui si punta verso est superando nuovamente il dosso posto tra il Perrin e la Gran Cima (foto 23); è possibile inconteare qualche ometto di pietra. Scavalcato il dosso ci si riunisce al percorso effettuato nel tratto 1 nei pressi del lago di quota 2883; da qui si punta direttamente alla base del Corno Vitello (foto 24), dove si ritrova il sentiero che sale dal Vallone di Palasina nel punto in cui questo inizia ad affrontare la salita verso la cima del Vitello. |
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Tratto 4 - lo sperone sud del Corno Vitello m. 2977.
Sentiero: non segnato.
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Lo sperone sud del Corno Vitello è una pinna rocciosa separata dalla montagna principale da un profondo intaglio. Presenta una severa parete nord pressochè verticale, e un versante sud-est a gobba con moderata pendenza e terreno erboso misto a lastre di roccia comodamente percorribile. Il dislivello da superare è comunque inferiore ai 30 metri. Giunti alla base sud si inizia dunque a percorrere questa cresta (foto 25), salendo in pochi minuti alla sua sommità (foto 26). Per scenderne si ripercorre lo stesso versante fino alla base, da cui si scende verso il rifugio Arp riprendendo il cammino come descritto nell'itinerario 43. |
Cliccare sull'immagine per scaricare il tracciato per GPS Trackmaker (privo di mappe).
NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.1. Davide | 01/07/2008, 15.35.58 | |
Utente non registrato Valutazione: |
Io sono sempre quello col cappellaccio nelle foto. Che ricordo di questa gita! Una grandiosa galoppata di fine stagione con due cavalli di razza quali Ale e Marco. Altri tempi purtroppo, di cui già sento nostalgia. Un'ora e otto minuti da Estoul al rif. Arp. Poi su e giù: Vitello, Gran Cima, Monte Perrin, Cima Sud del Vitello. Una giornata sul filo dei 3.000 m senza farci mancare niente. Un branco di 50 stambecchi a farci da spettatori. Semplicemente la giornata perfetta. |