AVVISO AI VISITATORI
A seguito del proposito di un nuovo collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone delle Cime Bianche (Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, SIC/ZPS IT1204220), nonostante il sito rappresenti un impegno ormai ventennale portato sempre avanti con continuità, passione e dedizione, il webmaster non ritiene più opportuno indirizzare migliaia di escursionisti in una valle che non ha imparato ad amare, rispettare e proteggere se stessa, a meno che non intervengano elementi che scongiurino l'ennesimo attacco al suo ambiente.AyasTrekking.it fa parte del gruppo di lavoro "Ripartire dalle Cime Bianche" che ha come scopo lo sviluppo in Ayas di un nuovo modello di turismo sostenibile e attento alle nuove necessità e richieste del mercato nazionale e internazionale.
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Orbeillaz - Flambeau d'Arlaz - Col de la Croix d'Arlaz
Sentiero: 31. |
Alla fine della strada di Orbeillaz, dove si incontra il segnale di divieto d'accesso ai mezzi non autorizzati, inizia il sentiero 31, indicato da una palina (foto 1). Il sentiero prosegue pressochè in piano costeggiando il Ru d'Arlaz (foto 2); si incontra una diramazione a destra, con una palina indicante Sebèk / Émarèse a 1h45'; qui si lascia il sentiero principale (foto 3) imboccando questa ramo secondario che supera il Ru d'Arlaz con un ponticello. Il sentiero entra in un bosco di castagni prendendo dolcemente quota, e costeggia tratti di muretto a secco sulla destra (foto 4). Si incontra un bivio con un piccolo ometto di pietre a sinistra, scartando il ramo a destra (che sale alla strada più a monte). Il sentiero è a tratti stretto, con rami che ostacolano il cammino. Si evitano tutte le diramazioni secondarie a sinsitra. Si arriva così ad un punto in cui un albero, caduto sul sentiero, sembra sbarrare la strada (foto 5); lo si aggira dal lato delle radici ritrovando la traccia subito dopo. Un centinaio di metri dopo l'albero, in una piccola radura, si incontra un nuovo bivio, difficile da individuare nell'erba alta, privo di indicazioni e soprattutto in cui i due rami sembrano di pari "importanza" (foto 6): si rimane sul ramo di destra, evitando di scendere a sinistra, raggiungendo poco dopo, a quota 1180 circa, un ponte in cemento (foto 7) che permette di scavalcare le condotte forzate che portano acqua dal bacino di Plan d'Abellies alla centrale di Isollaz, le rotaie della funicolare e la scala di servizio. Superato il ponte - unico segno evidente della presenza dell'intero sentiero - si continua su deboli tracce, in un'alternanza di radure e bosco con la costante presenza di rovi; si costeggiano ancora trati di muretti a secco. Dopo una lieve discesa si è finalmente in vista della sommità del Flambeau d'Arlaz (foto 8), e il panorama si apre brevemente sull'omonimo colle. Il sentiero sembra terminare su una piccola pietraia bianca (foto 9); la si segue - con attenzione perchè le rocce non sono stabili - nella sua discesa, ritrovando le tracce di sentiero alla base, sulla destra. Da qui inizia il tratto più difficoltoso. Inizia così l'aggiramento, in senso orario, della strapiombante parete sud-ovest del M. Ros. Si scende seguendo la base della parete, poi si prosegue su pietraia smossa (attenzione particolarmente in caso di pioggia o comunque rocce bagnate) con tracce molto vaghe (foto 10), lasciandosi alle spalle il Flambeau d'Arlaz ed entrando in una stretta gola parzialmente boscosa ma con fondo detritico (foto 11), sul cui fianco opposto, pressochè alla stessa quota, è visibile - sempre su pietraia - una traccia orizzontale. Quando diventa possibile raggiungerla tagliando in piano si piega a sinistra per portarsi su questa traccia: è il sentiero 3 tra il Col d'Arlaz ed Erésaz. Lo si raggiunge e segue sulla sinistra (foto 12), sempre su pietraia che termina però poco dopo, lasciando spazio ad un più comodo sentiero che si snoda nel sottobosco, scavalca una piccola gobba e poi scende (foto 13). Si incontrano segni di vernice gialla sbiaditi, e poi un segnavia 3 (visibile però a chi sale). Il piacevole sentiero trova la sua fine sulla strada che costeggia il Ru d'Arlaz (foto 14): qui è possibile iniziare il ritorno ad Orbeillaz, svoltando a sinsitra, oppure completare il percorso fino al Col d'Arlaz, proseguendo a destra: in questo caso, gli ultimi 450 metri circa di strada in piano conducono al colle (foto 15). Il ritorno avviene poi seguendo quello dell'itinerario 54, appunto lungo la strada che costeggia il Ru e la sua cascata. |
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2. Davide | 01/09/2016, 16.23.13 | |
Utente non registrato Valutazione: |
Ho percorso questo tragitto a Settembre 2016. Il sentiero era ben riconoscibile, anche perché era stato battuto di recente per una gara podistica, o qualcosa del genere. Non sono riuscito a trovare il passaggio per arrivare sotto al flambeau e mi sono accontentato di ammirarlo da qualche metro. Veramente suggestivo il passaggio sotto la parete a picco del Monte Ros. Bisogna fare un po' attenzione sulla pietraia perché le rocce traballano, ma per il resto è un'escursione piacevole che mi ha colpito, dal momento che bazzico da anni questa zona e non conoscevo questo itinerario. | |
1. Nome (<20 car) | 25/02/2014, 23.42.34 | |
Utente non registrato Valutazione: |
Escursione eseguita nel mese di febbraio 2014 con presenza di neve sul sentiero (20/30 cm), ma affacsinante anche per questo; il sentiero non è molto bene segnalato e la diramazione per la roccia "strana" necessita di segnaletica verticale, ma con un po' di sano orientamento "naturale" non ci si può sbagliare; buona presenza di fauna selvatica, naturalisticamente parlando la località si presenta a mio avviso affascinante.Massimo |