AVVISO AI VISITATORI
A seguito del proposito di un nuovo collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone delle Cime Bianche (Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, SIC/ZPS IT1204220), nonostante il sito rappresenti un impegno ormai ventennale portato sempre avanti con continuità, passione e dedizione, il webmaster non ritiene più opportuno indirizzare migliaia di escursionisti in una valle che non ha imparato ad amare, rispettare e proteggere se stessa, a meno che non intervengano elementi che scongiurino l'ennesimo attacco al suo ambiente.AyasTrekking.it fa parte del gruppo di lavoro "Ripartire dalle Cime Bianche" che ha come scopo lo sviluppo in Ayas di un nuovo modello di turismo sostenibile e attento alle nuove necessità e richieste del mercato nazionale e internazionale.
Il webmaster
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Tratto 1: Champoluc m. 1568 - Crest m. 2000.
Sentiero: 13. |
La salita da Champoluc al Crest può essere effettuata in ovovia - o più sportivamente a piedi - seguendo il sentiero 13 (numerato anche 11A e 13B). Il sentiero ha inizio in Place Maître Dondeynaz, la piazza centrale di Champoluc: tra la chiesa e il cinema passa una strada in salita, e proprio sull'angolo della chiesa si trova una serie di paline (foto 1): si segue dunque questa strada, che costeggia subito un parco giochi a sinistra; più su la strada finisce (foto 2) e diventa una mulattiera, indicata subito da segnavia 11A, 13 e 13B. La si segue senza incontrare bivi. A partire da quota 1650 circa la mulattiera inizia a costeggiare la pista da sci Crest - Champoluc, conosciuta come il "pistone", lasciandola a sinistra (foto 3), per poi attraversarla (foto 4). Dopo l'attraversamento sale con alcuni tornanti e incontra un bivio con un sentiero secondario che scende a sinistra, ma ci si mantiene sul principale. In corrispondenza di un tornante a sinistra si incontra e supera una cappelletta bianca e rosa (foto 5) risalente al 1845 ma recentemente restaurata; in questo parte il sentiero è a tratti costeggiato da steccati in legno, proseguendo poi la salita nel bosco (foto 6), uscendone circa a quota 1840: da qui il paese di Crest è in vista; dietro le case non si può non notare l'ovovia che sale al pianoro sovrastante. Si arriva a Frantze, piccolo agglomerato di case perlopiù antiche; superata la prima casa - abitata fino al 2010 dalla Dina, l'ultima abitante - si svolta a sinsitra prima della fontana, immettendosi sul sentiero che porta a Crest (foto 7). Questo è inizialmente in piano, per poi salire tagliando il pendio prima verso sinistra e poi con due tornanti fino ad arrivare alla frazione Crest (foto 8). Giunti al piano delle prime case si piega subito a destra per raggiungere una fontanella (foto 9) proprio dietro l'angolo: qui si trova una palina con parecchie indicazioni. Il tracciato qui proposto passa dalla zona delle funivie, che può essere utile come punto d'appoggio (o di partenza per chi ha scelto il mezzo meccanico per evitare questo tratto), pertanto si svolta a destra sul sentiero numerato 11A, 11B, 13 e 13B; il sentiero a sinistra è il 13B per Resy - Soussun, e può essere seguito per accorciare leggermente il cammino (tratto non descritto) riunendosi più avanti a questo percorso, passado al di sotto dell'area degli impianti. Dopo la fontana la salita prosegue rettilinea e costante (foto 10): in breve si passa sul retro dell'hotel Edelweiss, aggirandolo poi in senso antiorario e giungendo così all'arrivo dell'ovovia che sale da Champoluc. Qui sono posti alcuni giochi per bambini ed è presente un'altra fontanella, utile per rabboccare la scorta d'acqua (la successiva è comunque a Soussun). |
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Tratto 2: Crest m. 2000 - Soussun - Resy m. 2066. +
Tempo di percorrenza: 75 - 110 minuti. |
Il dislivello tra il Crest e Resy è scarsissimo, ma il percorso, una piacevole camminata senza alcuna difficoltà nei boschi intorno ai 2000 metri, affronta continui saliscendi. Lungo il cammino si attraversa la caratteristica frazione walser di Soussun. Il cammino riparte aggirando la grossa costruzione in cemento che ospita l'arrivo dell'ovovia da Champoluc. Sul retro si incontrano due strade, una che sale a destra e una a sinistra, imboccando quest'ultima (foto 11), seguendo peraltro il cartello che indica il ristoro Belvedere a 45'. Poche decine di metri dopo si scarta il sentiero che scende a sinistra, rimanendo sulla destra in salita; lasciata la funivia alle spalle ci si trova subito di fronte il Cervino (foto 12). Si passa di fianco all'hotel Cre-Forné evitando subito dopo la strada che raggiunge la frazione rimanendo a sinistra, e raggiungendo poco dopo un punto in cui a destra si separa un sentiero: è il 10A/11 che sale verso la zona dei laghi (itinerario 12), ma per Soussun ci si mantiene sulla strada principale (foto 13). Poche decine di metri dopo, dalla strada se ne separa un'altra che sale a destra (foto 14): è ancora la strada che porta ai laghi, e il sentiero precedentemente scartato non fa altro che "tagliare" l'incrocio; si rimane dunque ancora sulla strada bassa, procedendo dritti. La strada prende un po' di quota, poi spiana, scende e risale in una conchetta e incontra il sentiero numerato 1, GSW e 13B: non è altro che quello proveniente dalla fontanella di Crest della foto 9. Segue un'alternanza di piccoli saliscendi; si incontrano i segnavia triangolari dell'Alta Via n. 1 e frecce gialle. Prima di arrivare a Soussun la strada inizia a scendere per raggiungere il Torrent de Soussun e superarlo con un ponte (foto 15). La strada principale non passa per il paese, descrivendo un ampio semicerchio verso destra, e ci si può mantenere su di essa (costeggiando i ruderi del vecchio mulino); per rimanere fedeli al tracciato di quello che è un tratto tanto dell'Alta Via n. 1 quanto del Grande Sentiero Walser, si svolta a sinistra e ci si dirige verso l'abitato (foto 16). Raggiunte le prime costruzioni la strada piega a destra per raggiungere il ristorante, dove termina; anzichè seguirla si prosegue dritti trovandosi di fronte una palina con numerose indicazioni nei pressi di una fontana (foto 17), oltre a segnavia dipinti sul muro dell'antico rascard subito dietro i cartelli, risalente al XV secolo. Si segue naturalmente verso destra, come indicato dai consueti segnavia 1, GSW e 13B, evitando il 10 a sinistra che scende a Frachey, salendo tra le case (foto 18). Si passa a destra del gruppo formato dalla Cappella della Madonna del Carmine e dalla casa diroccata alla sua destra, superando quest'ultima e uscendo così dall'abitato. Qui il sentiero risale verso la strada prima su placchette poco inclinate (foto 19) ma che potrebbero essere scivolose se bagnate, poi su terreno. L'ultimo tratto; con alcuni gradini piega leggermente a destra per riunirsi alla strada; qui sono poste due lastre di pietra con i segnavia GSW, 13B, 10 e 1 (foto 20). Si svolta dunque a sinistra e si prosegue il cammino in salita, con panorama su Champoluc. Pochi minuti dopo si incontra un'altra diramazione; verso destra parte la strada - numerata anche come sentiero 10 - che porta verso l'Alpe Taconet, location del film "Tutta colpa del Paradiso", la zona delle piste e il Vallone della Forca; si rimane anche in questo caso sulla strada bassa, proseguendo dritti (foto 21) e superando un tratto costeggiato a sinistra da reti mobili a protezione degli sciatori (in inverno questa strada diventa infatti una pista). Subito dopo il tratto con le reti la strada scende decisa verso l'area sottostante, che ospita la partenza di una seggiovia e, poco più in alto, l'arrivo della funicolare da Frachey, inaugurata all'inizio della stagione sciistica 2009/2010 (foto 22). Si passa di fronte alla partenza della seggiovia - che in estate non funziona - e al bar/ristorante "Lo Retsígnon, incontrando poi un bivio; si prosegue dritti scartando la strada che sale a destra (foto 23) verso il punto di ristoro superiore e la stazione a monte della funicolare (questa strada in realtà più avanti scende e torna ad unirsi alla principale, ma è inutile includere una salita e una discesa in più). La strada inizia a scendere, e passa sotto i binari della funicolare (foto 24), continuando poi a scendere mentre di fronte appare Resy. Circa 200 metri dopo, in corrispondenza di un tornante a sinistra, la strada si biforca; seguendo la strada si scende a St.-Jacques/Croisette, ma per Resy si svolta a destra, seguendo le indicazioni che riportano Resy a 35' di cammino (foto 25). La strada ricomincia a salire, poi la pendenza si riduce, incontrando un nuovo bivio (foto 26): qui si prosegue ancora dritti, tralasciando la strada che scende da destra (è il ramo alto che proviene dalla stazione a monte della funicolare). Il percorso inizia a salire a gobbe (foto 27): in inverno anche questa è una pista da sci. La strada incontra poi un ultimo bivio (foto 28): qui si abbandona il tracciato della pista, seguendo le indicazioni per Resy e il segnavia 1 verso sinistra. Poco dopo la strada finisce, ma il sentiero attraversa un ponte (foto 29), risalendo poi sul versante opposto con due larghi tornanti parzialmente lastricati e con gradoni. Dopo il secondo tornante, un breve tratto è protetto a sinistra da un parapetto in legno lungo circa 8 m. Il sentiero sale ancora, poi piega verso destra e incontra un bivio (foto 30): qui il nuovo tracciato del TMR si stacca verso destra e si dirige verso il Lago Contenery, ma per raggiungere Resy si tiene il sentiero a sinsitra, che mantiene la numerazione 1, GSW e 13B. La traccia piega a sinistra, supera un torrente ferruginoso con un ponte (foto 31), poi continua a salire tagliando piacevolmente il pendio verso destra (foto 32) con alcuni piccoli saliscendi. Lungo una larga curva verso destra il sentiero arriva in vista di Resy; il fondo è ora lastricato (foto 33) per meglio superare questa zona altrimenti fangosa. Con un ultimo ponticello in legno il sentiero si innesta sulla strada che da Resy porta al Bettaforca nei pressi di una palina ricca di indicazioni (foto 34); svoltando a sinistra si raggiunge il paese (delle strade che lo attraversano, quella in piano continuerà poi verso il Pian di Verra). |
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Tratto 3: Resy m. 2066 - Pian di Verra Inferiore m. 2040.
Sentiero: 8B e 7/7A. |
A Resy si passa di fronte al Rifugio Ferraro, superando i tavoli spesso affollati; si incontra l'inizio del sentiero 9 che scende verso St.-Jacques ma si prosegue dritti (a meno di non voler accorciare il percorso), imboccando così il sentiero 8B/TMR. Le indicazioni riportano il Pian di Verra Inferiore a 45' di cammino. Il sentiero taglia il pendio in leggera salita (foto 35) entrando nel bosco, e successivamente procede con andamento più pianeggiante (foto 36), indicato da frecce gialle. Si affronta poi una discesa; qui il fondo è composto da roccette e sassi ben saldi nel terreno, ma resi scivolosi (in particolar modo se bagnati) dal notevole passaggio. Seguono alcuni saliscendi; dopo una svolta a destra improvvisamente si fa sentire il rumore del sottostante torrente, e appaiono tra i rami degli alberi i ghiacciai del Rosa. Il sentiero scende poi con qualche gradino, e incontra la strada (foto 37) che sale da St.-Jacques. Qui si svolta a sinistra, concordemente alle indicazioni TMR. La strada costeggia ora un tratto di ruscello che scorre in una bella conca erbosa cosparsa di massi, una vera valle in miniatura (foto 38). Ormai in prossimità del Pian di Verra Inferiore la strada percorre una S (foto 39), nei pressi della quale, a destra, è presente una costruzione facente parte dell'acquedotto comunale; successivamente, una decina di metri dopo si costeggiano a destra i resti dell'antico villaggio di Verra, una delle più antiche frazioni walser di Ayas, i cui rascard vennero smontati e rimontati a St.-Jacques con l'arrivo della Piccola Glaciazione. Ormai si è arrivati al Pian di Verra Inferiore, e se il tempo è favorevole si apre di fronte lo spettacolo dei ghiacciai e dei 4000 dal Breithorn Centrale al Castore; sono già visibili anche i rifugi Mezzalama e Guide di Ayas, e soprattutto la conca che ospita il Lago Blu, meta finale di questo itinerario (foto 40). La strada curva infine a sinistra, attraversa il ponte sull'Evançon, e nella successiva, vicina curva a destra, nei pressi di un grosso e caratteristico masso erratico piramidale e soprattutto di una palina con parecchie indicazioni, si unisce al sentiero GSW/TMR/7 che proviene da St.-Jacques via Fiery/Beaubois (itinerario 1b) a quota 2040 circa. Si mantiene la strada, ora numerata 7 e 8, che si dirige ora dritta verso l'estremità nord del Pian di Verra Inferiore, dove ha inizio l'ultimo tratto di sentiero prima del Lago Blu. |
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Tratto 4: Pian di Verra Inferiore m. 2040 - Lago Blu m. 2211.
Sentiero: 7A. |
Il Pian di Verra inferiore non è deserto né disabitato; ospita diverse costruzioni (alpeggi ed abitazioni), nei cui pressi, segnalato da una palina, si stacca dalla strada il sentiero 8 per il Colle Bettolina, ma per il lago Blu si rimane ancora sulla strada principale (foto 41). Giunta all'estremità nord del Pian di Verra Inferiore la strada piega a destra e attraversa il Torrente di Verra con un ponte; prima del ponte e in corrispondenza della curva è evidentissimo l'inizio del tratto terminale del sentiero per il lago, numerato 7 ed evidenziato ancora da segnaletica verticale (foto 42). Nota: poco dopo il ponte è presente una fontana di acqua potabile.
Rimanendo sul sentiero 7 si ricomincia a salire lungo il torrente; il suolo è composto da terra e sassi ma non pone particolari problemi per l'avanzamento.L'arrivo alla conca morenica che ospita il lago è segnalato dall'apparizione di un ponte in pietra, recentemente costruito, che scavalca l'emissario del lago: a pochi metri dal ponte si trova la sponda sud del lago Blu (foto 43). Il lago può essere comodamente aggirato, preferibilmente in senso antiorario; sulla sponda nord è presente una comoda spiaggetta (foto 44). |
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Tratto 5: Lago Blu m. 2211 - St.-Jacques m. 1686.
Tempo di percorrenza: 60 - 80 minuti (sentiero).
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La discesa dal Lago Blu al Pian di Verra inferiore avviene lungo quello che è il percorso di salita al Lago Blu più utilizzato, ovvero la via diretta per St.-Jacques via Pian di Verra Inferiore - Beaubois - Fiery - Blanchard. Dalla sponda sud-ovest del lago, superato il ponte, si imbocca il sentiero 7 (foto 45) che dopo circa 400 metri si riunisce alla sterrata del Pian di Verra Inferiore là dove questa inizia la salita verso il Pian di Verra Superiore. Una volta sul pianoro lo si attraversa in direzione sud fino al punto in cui la strada curva lievemente a sinistra, nei pressi di un grande masso erratico piramidlale; qui la si lascia (sempre che non la si voglia utilizzare fino in fondo per scendere, in alternativa al sentiero) e si devia sul sentiero - indicato da una palina - passando a destra del suddetto masso erratico. Poco dopo aver lasciato il Pian di Verra Inferiore si scarta la deviazione non numerata a destra continuando sul sentiero che inizialmente scende dolcemente; più avanti si incontra la biforcazione dove ha inizio il sentiero 8E/TMR per la Valletta di Tzère ma si rimane sul ramo di sinistra giungendo così a Beaubois; senza lasciare l'ampia traccia ben segnalata si scende poi fino a Fiery, svoltando a sinistra al bivio poco prima del paese (sono presenti evidenti indicazioni). Il sentiero, ora più ripido, riguadagna velocemente la zona di Blanchard facendosi lastricato; superato il piccolo ponte in legno si svolta a sinistra e si scende su mulattiera a gradoni fino ad incontrare le abitazioni. Attraversato nuovamente il torrente (che è ormai l'Evançon) si incontra infine la strada asfaltata e la si segue in discesa fino al punto in cui si conclude l'itinerario, la piazzetta di St.-Jacques. |
NOTA: il tracciato che fornisco è relativo ai MIEI movimenti nel giorno in cui ho percorso il sentiero, e può contenere imprecisioni dovute a miei spostamenti non inerenti il tragitto e ad errori dello strumento. Utilizzatelo come riferimento, eventualmente come traccia approssimata e per il calcolo delle distanze dai waypoint, e NON seguitelo se si dirige in posti assurdi.
Cliccare sull'immagine a sinistra per scaricare i tracciati per GPS TrackMaker, per Google Earth, in formato .GPX e una cartina a risoluzione superiore (i tracciati non comprendono il tratto Champoluc - Crest).
3. Giulia | 27/07/2024, 20.41.37 | |
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Prima gita della stagione, un classico che non delude. Anche quest' anno con il mio cane Ariel al seguito. Perfetta gita di acclimatamento | |
2. Giovanna | 06/08/2020, 08.52.00 | |
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Bellissima gita adatta a tutti e per far conoscere la montagna ai bambini | |
1. Marco78 | 03/07/2008, 14.29.36 | |
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Bè che dire....la classica escursione per eccellenza della val d'ayas...adatta ai merenderos. Ciao |