AVVISO AI VISITATORI
A seguito del proposito di un nuovo collegamento funiviario tra Frachey e il Colle Superiore delle Cime Bianche nell'area protetta del Vallone delle Cime Bianche (Ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, SIC/ZPS IT1204220), nonostante il sito rappresenti un impegno ormai ventennale portato sempre avanti con continuità, passione e dedizione, il webmaster non ritiene più opportuno indirizzare migliaia di escursionisti in una valle che non ha imparato ad amare, rispettare e proteggere se stessa, a meno che non intervengano elementi che scongiurino l'ennesimo attacco al suo ambiente.AyasTrekking.it fa parte del gruppo di lavoro "Ripartire dalle Cime Bianche" che ha come scopo lo sviluppo in Ayas di un nuovo modello di turismo sostenibile e attento alle nuove necessità e richieste del mercato nazionale e internazionale.
Il webmaster
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A monte di S.-Jacques, a delimitare sui due lati un poco frequentato
sentiero nel bosco, si snodano, incise su pietre in posizione strategica, 8 croci greche coppellate, cioè croci con i 4 bracci di uguale lunghezza e che terminano con una piccola coppella.
Una di esse, anzi, si limita alle 4 coppelle, mentre mancano i due tratti della croce (foto 2).
Tutte sono state evidenziate con vernice rossa, pare durante lavori di abbattimento di alberi in zona alcuni decenni fa, non si sa se per una eventuale comunicazione ufficiale.
Un'altra croce simile, poco oltre, da verificare, non è invece stata verniciata.
Croci simili sono presenti in vari siti di incisioni rupestri preistoriche e protostoriche sulle Alpi, ad esempio in Valcamonica e Val di Sole. Il confronto più vicino è però con le incisioni della Valchiusella in Canavese (Alpe Giasveri e Sentiero delle Anime).
Croci identiche compaiono anche su monete celtiche del II e I sec. a.C. da Finistèrre e dalla Boemia1.
Nel 1990 durante la ristrutturazione di una stalla è stata trovata a Promiod, sopra a St.-Vincent, una piccola scultura di donna nuda alta 18 cm. con viso tondo e lunghi capelli che porta sul petto una identica croce coppellata. Nello stesso livello stratigrafico si è rinvenuto anche il frammento di un vaso in pietra con anch'esso un'identica croce coppellata e una banda disegnata a denti di lupo. Questo decoro risale alla cultura di Hallstatt della prima età del ferro (1200-450 a.C.) ed è passato poi alla cultura svizzera di La Tène che si estese in tutta l'Italia settentrionale compresa la Cultura di Golasecca (IX-inizio IV secolo a.C.). Potrebbe essere questo l'indizio per una datazione2.
La posizione precisa di queste croci coppellate ayassine non viene però attualmente indicata in attesa di un controllo da parte della Soprintendenza e per evitare eventuali danneggiamenti.
Alina Piazza