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Quella descritta in questa pagina è senza dubbio una delle escursioni più conosciute e frequentate della Valle Anzasca.
Con partenza da Macugnaga/Pecetto si sale al Belvedere (che è raggiungibile anche in seggiovia, accorciando però enormemente il percorso) e da qui si attraversa il Ghiacciaio del Belvedere, ricoperto interamente di detriti, proveniente dalla vertiginosa parete est del Rosa che, alta più di 2000 m. e considerata l'unica di tipo himalayano delle Alpi, caratterizza il panorama dell'intera escursione. Una salita su morena conduce al noto rifugio Zamboni Zappa, a quota 2065.
Dal rifugio l'escursione può continuare fino al Lago delle Locce, m. 2250.
L'itinerario non presenta particolari difficoltà tecniche e non richiede attrezzatura nemmeno per l'attraversamento del ghiacciaio; il dislivello è di 836 m. ma può essere ridotto fermandosi al rifugio o partendo dall'Alpe Burki o dal Belvedere, raggiungibili in seggiovia. È pertanto adatta a tutti, inclusi principianti, ed è inoltre percorribile anche in inverno (preferibilmente dal Belvedere per evitare di risalire e attraversare le piste). Lo sviluppo è di circa 6,6 Km sola andata.
Tratto 1: Macugnaga/Pecetto m. 1358 - Belvedere m. 1904
Sentiero: B38/B45. Tempo di percorrenza: 65' - 90'. Difficoltà: nessuna.
1. Il primo bivio: si procede sul ramo di sinistra.
2. Zig-zag tra muri di protezione.
3. Panorama sulla est del Rosa e bivio del sentiero B38.
4. Il ponte sul Torrente Anza.
5. Al bivio per l'Alpe Burki (indicato dal cartello a destra) si rimane sulla strada.
6. A fianco della stazione intermedia si seguono le indicazioni verso sinistra.
7. Si segue il ramo di sinistra delle piste.
8. Salita a tornanti sulla pista.
9. Intersezione con la pista nord e arrivo al Rifugio CAI Saronno.
10. Dopo il rifugio il sentiero prosegue nel bosco.
11. Arrivo al Belvedere, a destra della stazione della seggiovia.
La partenza dell'itinerario è a Macugnaga frazione Pecetto, a destra della stazione a valle della seggiovia Belvedere. Si inizia a risalire (con pendenza molto scarsa) il tracciato della pista da sci su stradina asfaltata.
Il rifugio Zamboni Zappa è indicato a 2 ore di cammino.
Nota: in alternativa è possibile partire anche sulla stradina asfaltata che inizia qualche decina di metri più a nord della seggiovia e confluisce comunque sulla pista dopo circa 250 metri.
Dopo l'unione delle due possibili vie di partenza si incontra un bivio (foto 1) e si procede sul ramo di sinistra seguendo le indicazioni per l'Alpe Burki, Belvedere e lo Zamboni-Zappa, incontrando una serie di due muri di protezione in cemento (foto 2) che vengono superati con due curve; immediatamente dopo il secondo muro si scarta la diramazione a destra. Percorsi circa 100 m. si attraversa il torrente con un piccolo ponte.
La pista si avvicina successivamente al corso del Torrente Anza; il panorama si apre sulla parete est del Rosa (foto 3) e si incontra un bivio, visibile sempre nella foto 3. Qui il sentiero B38 (per Rifugio Sella, Alpe Roffelstaffel, Bivacco Belloni, Faderhorn) si stacca dalla pista verso destra, ma per lo Zamboni-Zappa ci si mantiene sulla sinistra incontrando una leggera discesa e subito dopo un ponte (foto 4) che scavalca il fiume portando sulla destra orografica. Di fronte si riconosce già la stazione intermedia della seggiovia.
La strada ricomincia a salire; si evita un bivio sulla destra con indicazione per l'Agriturismo Alpe Burki
(foto 5) restando sulla strada. Questa passa sotto la seggiovia e, con qualche tornante (la traccia permette di tagliarli) supera la diramazione a sinistra per Rosareccio e raggiunge la stazione intermedia (m. 1581) dove termina il primo tronco, proveniente da Pecetto, e inizia il secondo per il Belvedere.
Si passa a sinistra della stazione incontrando una serie di indicazioni (foto 6) che riportano il Belvedere a 40' e il rifugio Zamboni-Zappa a 1h15', verso sinistra. In questo punto confluiscono le due piste provenienti dal Belvedere (foto 7). Si segue appunto quella di sinistra (la destra, a nord, è più lunga), su traccia più stretta, con segni bianchi e rossi, risalendo la pista a tornanti (foto 8).
Il sentiero entra poi nel bosco sul lato destro mantenendosi nell'area tra la pista a sinistra e la seggiovia a destra. Quando si sposta più verso destra e passa sotto la seggiovia si interseca la pista nord (foto 9) e si raggiunge il Rifugio CAI Saronno.
Il sentiero prosegue a destra del rifugio rientrando nel bosco (foto 10) per uscirne infine al Belvedere nei pressi della stazione a monte della seggiovia.
Tratto 2: Belvedere m. 1904 - Rifugio Zamboni-Zappa m. 2065
Sentiero: B45. Tempo di percorrenza: 50' - 60'. Difficoltà: attraversamento del ghiacciaio su detriti.
12. Dopo il Belvedere, il bivio per l'Alpe Fillar.
13. Il sentiero verso il Ghiacciaio del Belvedere.
14. Sulla morena del ghiacciaio.
15. Discesa dalla morena.
16. Attraversamento del ghiacciaio.
17. Uscita dal ghiacciaio e risalita sulla morena.
18. Il sentiero procede per un tratto sulla cresta della morena.
19. Prima del tratto franato si scende dalla morena verso sinistra.
20. Il bivio per la Capanna Marinelli.
21. Biforcazione. Il sentiero blu scende direttamente verso il torrente e il rifugio, il rosso si mantiene più alto.
22. Bivio a fianco del rifugio: il sentiero in blu a sinistra porta al rifugio, il rosso punta al lago.
Si lascia dunque il Belvedere - e con esso le aree più densamente antropizzate - sul sentiero B42/B45 incontrando subito un bivio (foto 12). Il ramo di destra (B40) porta all'Alpe Fillar, mentre per lo Zamboni-Zappa (indicato a 45') si procede sul facile e ampio sentiero a sinistra (foto 13).
In poco più di 100 m. si raggiunge la morena del Ghiacciaio del Belvedere (foto 14), che si presenta apparentemente come una grossa pietraia - motivo per cui il suo attraversamento non richiede attrezzatura - a causa dei detriti che lo ricoprono quasi interamente. A tratti spuntano tuttavia ghiaccio e crepacci; non si consiglia di uscire dalla traccia.
Si scende dalla morena (foto 15) seguendo un percorso a tornantini solitamente segnalato anche con paletti; gli stessi paletti guidano anche durante l'attraversamento del ghiacciaio (foto 16) (si tratta in realtà di una lingua laterale, mentre la principale scende a nord del Belvedere). Il ghiacciaio è in movimento; il percorso della foto 15 è da considerarsi puramente indicativo.
Al termine dell'attraversamento (foto 17) si risale con qualche tornantino sulla morena, il cui terreno è per sua natura piuttosto friabile, e si ritrova il sentiero.
Questo procede per un tratto sul filo della cresta della morena (foto 18) per poi scendere a sinistra (foto 19, il tratto successivo è franato e non più percorribile).
Si segue così un traverso in salita; al bivio del sentiero B42 per la Capanna Marinelli si prosegue dritti (foto 20) incontrando poco dopo una biforcazione (foto 21), con un sentiero che scende a sinistra verso il torrente e verso la conca del rifugio Zamboni-Zappa (già in vista) e un altro che prosegue il traverso sulla morena. Ai fini dell'escursione si possono seguire entrambi; se si intende passare dal rifugio o fermarcisi si potrà scegliere il ramo di sinistra e raggiungere direttamente il rifugio dopo qualche piccolo guado, mentre per puntare al Lago delle Locce è leggermente più diretto il sentiero alto (che consente comunque di toccare il rifugio come di seguito descritto). Il tracciato GPS allegato segue questa seconda possibilità.
Mantenendosi sul sentiero alto si incontra poco dopo un bivio (foto 22); il sentiero a sinistra attraversa un ponticello in legno e conduce al rifugio (foto 23), che può essere la meta dell'escursione "accorciata" (è possibile anche pernottare qui e proseguire il giorno successivo). Per continuare fino al Lago delle Locce si rimane sulla sinistra orografica e si procede dritti.
23. Il Rifugio Zamboni-Zappa.
Tratto 3: Rifugio Zamboni-Zappa m. 2065 - Lago delle Locce m. 2215
Sentiero: B45. Tempo di percorrenza: 35' - 45'. Difficoltà: salita ripida su morena.
24. Attraversamento di un prato con grandi massi.
25. A sinistra della morena.
26. Salita ripida sulla morena.
27. Dopo la salita si attraversa un pianoro erboso.
28. Arrivo al Lago delle Locce.
Per proseguire verso il Lago delle Locce dallo Zamboni-Zappa si torna sul sentiero B45 svoltando a sinistra (o semplicemente si prosegue dritti al bivio della foto 22).
Si attraversa così un prato costellato da massi (foto 24) per poi proseguire dapprima a sinistra di un dosso morenico erboso (foto 25) che viene poi risalito con ripidi tornantini e qualche gradino (foto 26).
Al termine della salita si scollina leggermente in un pianoro erboso (foto 27), attraversato il quale una lieve discesa porta sulle rive del Lago delle Locce (foto 28).
Questo può essere in parte aggirato, mentre si sconsiglia di avvicinarsi alla riva sud il cui pendio soprastante è spesso teatro di distacchi di frane.
Tratto 4: Lago delle Locce m. 2215 - Rifugio Zamboni-Zappa m. 2065
Sentiero: B45. Tempo di percorrenza: 30' - 40'. Difficoltà: discesa ripida su morena.
29. Ripartenza dal Lago delle Locce.
30. Attraversamento dell'altopiano.
31. Discesa dalla morena del lago verso lo Zamboni-Zappa (in alto a sinistra).
32. Al ponte si può procedere dritti verso Macugnaga o fare pausa al rifugio svoltando a destra.
Il ritorno avverrà sostanzialmente lungo la stessa via di salita.
Si lascia il lago (foto 29) risalendo di qualche metro per uscire dalla conca che lo ospita e si attraversa poi il piccolo altopiano morenico (foto 30).
Si sale ancora di qualche metro per poi iniziare la più ripida discesa a tornanti (foto 31) verso il pianoro a sud dello Zamboni-Zappa.
Giunti al traverso del rifugio si incontra il bivio nei pressi del ponte (foto 32); qui si può procedere dritti verso valle o, in alternativa, raggiungere il rifugio, nel qual caso si attraversa il ponte a destra.
Tratto 5: Rifugio Zamboni-Zappa m. 2065 - Belvedere m. 1904
Sentiero: B45. Tempo di percorrenza: 30' - 40'. Difficoltà: attraversamento del ghiacciaio su detriti.
33. Il sentiero che taglia la morena.
34. Un tratto sulla cresta della morena.
35. Discesa ripida verso il ghiacciaio.
36. Dopo l'attraversamento si risale sulla morena opposta.
37. Arrivo al Belvedere.
Lasciato lo Zamboni-Zappa e riguadagnato il sentiero principale ci si lascia alle spalle la conca del rifugio imboccando l'evidente sentiero (foto 33) che taglia dapprima la morena del Ghiacciaio del Belvedere in lieve discesa per poi portarsi sulla sua cresta (foto 34), che viene percorsa fino al punto in cui è necessario attraversare il ghiacciaio.
Si scende dunque sulla lingua di ghiaccio coperta di detriti con alcuni metri di ripida discesa su terreno friabile (foto 35).
In modo del tutto analogo a quanto già fatto nel tratto 3, il ghiacciaio viene attraversato seguendo la traccia definita dalla sequenza di paletti.
Si risale poi sulla morena opposta (foto 36), ancora ripida.
Un breve tratto di sentiero nel bosco conduce infine al Belvedere (foto 37).
Tratto 6: - Belvedere m. 1904 - Macugnaga/Staffa m. 1358
Sentiero: B38/B45. Tempo di percorrenza: 40' - 60'. Difficoltà: nessuna.
38. Primo tratto di discesa dal Belvedere, su sentiero nel bosco a fianco della seggiovia.
39. Il Rifugio CAI Saronno.
40. Discesa sulla pista e stazione intermedia all'Alpe Burki.
41. Attraversamento del torrente Anza.
42. Ritorno al punto di partenza, alla stazione della seggiovia di Pecetto.
La discesa dal Belvedere inizia con un tratto nel bosco lungo il sentiero B45, a fianco della seggiovia (foto 38).
In breve, poco più in basso, si raggiunge il Rifugio CAI Saronno (foto 39); lo si lascia sulla destra, si attraversa la pista e si prosegue la discesa nel bosco mantenendosi sul sentiero.
All'uscita dal bosco, dopo un tratto con tornanti, ci si ritrova sulla pista da sci. Il sentiero continua a perdere quota con tornanti fino all'intersezione con la strada, proveniente sempre dal Belvedere la lungo la pista più a nord. La stazione intermedia della seggiovia, presso l'Alpe Burki, è già in vista (foto 40).
Si raggiunge la stazione e la si supera lasciandola a sinistra, seguendo grossomodo il tracciato della strada ma tagliandone eventualmente i tornanti.
Si attraversa così un ponte sul torrente Anza (foto 41). Dopo il ponte si sale di qualche metro allontanandosi dal letto del fiume e si incontra un bivio a T scendendo verso destra. Al bivio successivo si procede sul ramo di sinistra, che segue la pista (sentiero B38).
Si attraversa un altro piccolo ponte e si riceve una strada proveniente da sinistra (ovviamente si continua la discesa dritti).
Si effettua lo zig-zag tra i muri di protezione e si incontrano alcune diramazioni. Il sentiero B38, che continua a percorrere la pista da sci lungo il suo lato sinistro, è il principale, e in breve riporta alla partenza della seggiovia a Pecetto (foto 42) concludendo l'escursione.
CARTINA
La cartina del percorso da Pecetto al Lago delle Locce via Belvedere - Rifugio Zamboni-Zappa.
L'immagine comprende tutti i principali sentieri della zona, la rete stradale, gli impianti a fune, i centri abitati, gli alpeggi, gli elementi idrografici, il Ghiacciaio del Belvedere, le aree boschive e le isoipse a 20 m.
Cliccare sull'immagine per scaricare una dettagliata cartina vettoriale in formato PDF e il tracciato GPS per GPS Trackmaker, per Google Earth e in formato GPX.
PROFILO ALTIMETRICO
Il profilo altimetrico dell'intero percorso dalla partenza della seggiovia di Pecetto al Lago delle Locce.
La partenza è decisamente dolce su strada lungo la pista, e si mantiene pressochè costante fino alla stazione intermedia, superata la quale la pendenza aumenta leggermente; un breve tratto in piano (Rifugio CAI Saronno e attraversamento pista) precede l'ultima rampa che porta al Belvedere.
Dopo il belvedere il sentiero pressochè in piano porta ad una gobba, corrispondente allo scavalcamento della prima morena. Il successivo tratto in salita è l'attraversamento del Ghiacciaio del Belvedere, fino ad una seconda gobba, ovvero la seconda morena, scavalcando la quale si lascia il ghiacciaio. Il resto della salita fino allo Zamboni-Zappa è in debole pendenza.
La stessa pendenza prosegue anche dopo il rifugio fino ad una decisa impennata: è la salita più ripida che permette di risalire la morena che sorregge il Lago delle Locce.
Alla sommità della morena si inizia a scendere leggermente fino a raggiungere il lago, meta finale dell'escursione.
Note meteorologiche:
Leggermente più protetta dal vento da sud rispetto alla Valsesia, la zona risente comunque della presenza dell'imponente parete est del Rosa. Sono quindi possibili annuvolamenti soprattutto in presenza di instabilità pomeridiana. Periodo consigliato:
Come spiegato nell'introduzione, la salita al Lago delle Locce è possibile per buona parte dell'anno, anche in inverno con attrezzatura adatta. Per affrontarla in assetto estivo il periodo consigliato va da giugno alle prime nevicate. Attrezzatura:
L'itinerario non richiede attrezzatura tecnica particolare. Sono sufficienti scarponcini con buona tenuta adatti alle pietraie, abbigliamento da media montagna adeguato alla stagione, acqua e cibo per la giornata. Frequentazione:
L'intero itinerario è noto e frequentata; la presenza delle seggiovie rende il tratto tra il Belvedere e lo Zamboni-Zappa molto turistico.
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