Questo itinerario, con partenza a Dondena, nella Valle di Champorcher, descrive un lungo anello attorno alla Tour Ponton e a cavallo tra i Parchi dell'Avic e del Gran Paradiso. Può essere naturalmente diviso e percorso anche solo in parte; all'aggiramento della Tour Ponton può essere aggiunta anche la salita alla vetta descritta nel tratto 3.
La prima parte porta dal parcheggio di Dondena al Lago Miserin, noto specchio d'acqua sulle cui rive sono presenti anche un rifugio e il santuario di Notre Dame de la Neige, e alla Finestra di Champorcher (indicata talvolta come Fenêtre de Champorcher o Colle Finestra), valico di 2826 m. attraversando il quale si lascia il Parco dell'Avic e si entra in quello del Gran Paradiso e nella Valle di Cogne, nel Vallone dell'Urtier.
Il secondo tratto è un traverso che - con numerosi saliscendi ma senza raggiungere il fondovalle o il sottostante rifugio Sogno di Berdzé - unisce la Finestra di Champorcher al Col Pontonnet, sfiorando il Lago Ponton e toccando l'Alpe Ponton e i Laghi Pontonnet. Al Col Pontonnet si varca nuovamente il confine del Parco dell'Avic; da qui è possibile salire alla vetta della Tour Ponton, cima di 3101 m.
L'ultimo tratto riporta dal Col Pontonnet al punto di partenza, a Dondena, via Col Fenis.
Nella sua interezza l'anello permette di attraversare aree ricche di corsi d'acqua, laghi, zone umide e conche verdeggianti attraversate da ruscelli, toccare valichi serviti da strade militari, osservare importanti vette come la Rosa dei Banchi e la Tersiva. Si percorre inoltre una parte dell'Alta Via 2. Il Rifugio Dondena può essere incluso all'andata e/o al ritorno evitando il taglio di un lungo tornante.
La lunghezza complessiva è di circa 19 Km.
Le difficoltà che si incontrano durante il cammino sono limitatissime, permettendo di classificarlo come
E - per escursionisti. La salita alla Tour Ponton, tuttavia, è lievemente più impegnativa a causa dell'incertezza della traccia e della natura detritica del terreno.
Tratto 1: Champorcher/Dondena ~ m. 2100 - Lago Miserin m. 2576 - Finestra di Champorcher m. 2827
Sentiero: AV2.
Tempo di percorrenza: 2h - 2h30'.
Difficoltà: nessuna.
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1. Il parcheggio di Dondena. Si riconosce il Rifugio Dondena. |
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2. Discesa e attraversamento del torrente Ayasse. |
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3. Deviazione dalla strada sulla prima scorciatoia. |
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4. La scorciatoia sale verso un alpeggio. |
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5. Alla fine della scorciatoia ci si riunisce alla strada e si prosegue la salita. |
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6. Al bivio per il M. Glacier si rimane sulla strada. |
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7. Il sentiero 7B/7C che si stacca a destra va tralasciato rimanendo sulla strada. |
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8. Il sentiero lastricato che lascia la strada prima della salita verso il lago è un utile taglio. |
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9. Ultimo taglio prima del lago a destra, su sentiero marchiato AV2. |
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10. Arrivo nella conca del Lago Miserin dopo una nevicata estiva, con il Rifugio Miserin e il Santuario della Madonna delle Nevi. |
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11. Attraversamento del ponte sull'emissario del Lago Miserin. |
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12. Il bivio per Col Pontonnet e Col Fussy (in blu). Per la Finestra di Champorcher, sullo sfondo, si procede dritti. |
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13. Guado e lievi variazioni di quota. |
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14. Una serie di paravalanghe nei pressi del sentiero. |
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15. Avvicinamento al colle su terreno detritico. |
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16. Qualche gradino sulla rampa che conduce al valico. |
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17. Arrivo alla Finestra di Champorcher. |
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Il punto di partenza dell'escursione è al parcheggio di Dondena. Per raggiungerlo si percorre la provinciale fino a Champorcher; qui si seguono le indicazioni (a destra) per Dondena, Grand Mont Blanc e Petit Mont Blanc. Superata quest'ultima località (nei pressi della quale si trova l'attacco del frequentatissimo sentiero per il Colle del Lago Bianco e il Rifugio Barbustel) si prosegue sulla strada, che poco dopo diventa sterrata e notevolmente sconnessa. Dopo diversi chilometri la stessa strada diventa interdetta al traffico veicolare non autorizzato; qui si trovano alcuni parcheggi e ha inizio il cammino.
Dal parcheggio di Dondena (foto 1) si inizia a seguire la strada che, chiusa al traffico non autorizzato e indicata da una palina con una serie di cartelli, scende di alcuni metri verso il sottostante corso del Torrente Ayasse, che viene attraversato con un ponte (foto 2). Prima del ponte si trova a sinistra un sentiero, indicato come Alta Via 2, ma va scartato perchè riporterebbe verso Champorcher.
Dopo alcune curve della strada sterrata, che sfiora alcune costruzioni di Dondena, per lo più in rovina, si può notare a destra la partenza di un sentiero (foto 3). Questa non è altro che una scorciatoia che permette di accorciare il cammino tagliando un lungo tratto di strada con alcuni tornanti e il Rifugio Dondena.
Nota: è naturalmente possibile continuare a seguire la strada, al prezzo però di un cammino più lungo.
La scorciatoia sale per prati in direzione di un alpeggio; prima di raggiungerlo si supera un facile guado. Si attraversa la strada che serve l'alpeggio stesso, si supera la stalla lasciandola a destra e si prosegue la salita - in parte su placche rocciose poco inclinate - fino a riunirsi alla strada principale poco più in alto, che va poi seguita verso destra in salita.
Più avanti si incontra la partenza di un sentiero sulla destra (foto 6); questo sentiero, che scende verso il torrente attraversandolo con un ponte, porta verso il M. Glacier, il Col Fussy e il Col Pontonnet e verrà percorso al ritorno dall'anello. Per il Lago Miserin si prosegue dritti.
La strada percorre alcune curve; a destra si stacca il sentiero 7B/7C (foto 7) ma anche questo va scartato rimanendo sulla strada.
Si passa sotto i cavi dell'elettrodotto e si incontra un nuovo bivio (foto 8) indicato da una lastra di pietra; qui la strada piega a sinistra ed effettua alcuni tornanti, ma è possibile accorciare considerevolmente il cammino lasciandola e seguendo il sentiero a destra che, in parte lastricato e con gradini, risale il pendio sottostante il lago.
Più in alto ci si riunisce alla strada e la si segue verso destra passando sotto il secondo elettrodotto; si incontra un ulteriore taglio (foto 9) identificato da segnavia Alta Via 2, e lo si imbocca.
In pochi minuti si sbocca così sul pianoro che ospita il Lago Miserin (foto 10). Qui sono presenti anche il Rifugio Miserin e il Santuario della Madonna delle Nevi (1h10'-1h40' da Dondena).
Il Santuario, edificato originariamente nel 1658, nella sua forma attuale risale alla ricostruzione del 1881 (inaugurata il 5 agosto) e ai successivi interventi (ricostruzione dopo l'incendio del 1947). È sede dei festeggiamenti della Madonna delle Nevi proprio il 5 agosto di ogni anno, quando viene raggiunto da pellegrini provenienti oltre che da Champorcher anche da Cogne, Fénis e dalla Valsoana.
Per procedere verso il Col Fenêtre si piega a destra subito prima del lago, attraversando l'emissario su un ponticello (foto 11). Si incontra poi un bivio (foto 12): il ramo destro si dirige verso il Col Fussy e il Col Pontonnet (si tratta di un raccordo con il sentiero di ritorno dell'anello qui descritto; può essere utile per accorciare il cammino saltando il passaggio nella Valle di Cogne), mentre per il Col Fenêtre si procede dritti (indicato a 50' di cammino).
Il sentiero procede con lievi saliscendi in direzione del valico, superando un guado (foto 13).
Più avanti si raggiungono e superano lasciandoli sulla destra dei paravalanghe (foto 14). Il sentiero procede ora su terreno più detritico, indicato da frecce gialle, ometti di pietre e segnavia dell'Alta Via 2; durante la salita finale al colle si incontra qualche gradino (foto 16).
Con un ultimo passaggio sotto l'elettrodotto si completa così la salita alla Finestra di Champorcher (foto 17), che segna il confine tra il Parco dell'Avic e il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Al di là dl valico si stende il Vallone dell'Urtier (foto 18), che si innesta nella Valle di Cogne all'altezza di Lillaz. Poco sotto il colle è presente il Rifugio Sogno di Berdzé all'Alpe Péradzà .
18. Il Vallone dell'Urtier dalla Finestra di Champorcher. In basso al centro si riconosce il Rifugio Sogno di Berdzé. |
Tratto 2 - Finestra di Champorcher m. 2826 - Alpe Ponton m. 2632 - Col Pontonnet m. 2898
Sentiero: 10F, poi 10E.
Tempo di percorrenza: 1h45' - 2h10'.
Difficoltà: nessuna.
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19. Inizio della discesa dalla Finestra di Champorcher sull'Alta Via 2. |
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20. Al primo tornante si segue il sentiero 10F (traccia rossa) lasciando l'Alta Via 2 (traccia blu in discesa). |
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21. La traccia del sentiero è evidenziata da frecce gialle. |
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22. Discesa verso il sottostante altopiano. |
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23. Attraversamento di una zona umida. |
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24. Tracciato e guadi per attraversare l'altopiano. |
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25. Superato l'altopiano si punta a destra del traliccio. |
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26. Arrivo ai ruderi dell'Alpe Ponton. |
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27. Dopo la Baita Orlando si lascia la strada sul sentiero che sale a destra. |
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28. Salita sul costone erboso. Nel dettaglio il bollino 10E sulla roccia di fronte. |
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29. Dopo il tratto in salita il sentiero punta verso il Col Pontonnet (in centro sullo sfondo). |
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30. In questo piccolo pianoro si costeggia il torrente rimanendo sulla traccia in rosso, evitando la diramazione blu a sinistra. |
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31. Il primo dei Laghi Pontonnet viene lasciato sulla sinistra. |
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32. Dopo il primo lago si attraversa una zona detritica. Nel cerchio una delle frecce che indicano il sentiero. |
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33. Il secondo Lago Pontonnet. |
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34. Discesa in una conchetta e successiva risalita verso il colle con guado del torrente. |
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35. Arrivo al Col Pontonnet. |
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La traversata dalla Finestra di Champorcher al Col Pontonnet richiede l'aggiramento del costone che si protende dalla Tour Ponton verso ovest. Il percorso di seguito descritto è la via più diretta, che permette di contenere la perdita di quota in circa 200 metri (non scende pertanto fino al sottostante rifugio).
Si lascia dunque il colle iniziando la discesa sul versante ovest; il sentiero continua ad essere l'Alta Via 2. Questo primissimo tratto di discesa è un traverso in discesa verso nord-ovest (foto 19).
Questo sentiero effettua poi un tornante secco a sinistra e prosegue la discesa verso il rifugio; in corrispondenza di questo tornante e all'esterno di esso si stacca un sentiero secondario (foto 20), individuato come 10F su cartelli fissati al suolo e poco visibili in discesa (secondo i cartelli questo sentiero conduce al Lago Ponton in 30', a Gimillan in 4h45' e al Passo Invergneux in 1h50').
Il 10F prosegue ora il traverso in lieve discesa puntando verso un terrazzino erboso sorretto da una bastionata rocciosa; poco più avanti si riconosce un piccolo lago. Si procede per lo più su terreno formato da detriti medio-piccoli, seguendo la traccia anche grazie alle frecce gialle (foto 21).
La successiva discesa su sentiero, esaurito il grosso della pietraia, conduce al laghetto già individuato da distante (~ m. 2736), che viene lasciato sulla destra e parzialmente aggirato in senso orario.
Il sentiero perde poi quota dolcemente tra i prati (foto 22), puntando verso una bella conca verdeggiante, già visibile, solcata da numerosi rivoli d'acqua attraversabili con guadi, che viene raggiunta dopo l'attraversamento di una piccola zona umida (foto 23).
Sul pianoro la traccia a terra non è ben visibile; si riconoscono tuttavia molto bene i primi due guadi e qualche freccia dipinta. La traccia per l'attraversamento è evidenziata nella foto 24.
Uscendo dalla conca si guadagna qualche metro di quota puntando a destra del traliccio di fronte (foto 25), che viene raggiunto in piano. Poco dopo si aggira l'Alpe Ponton (foto 26), parzialmente ridotta a rudere, sul retro della quale si imbocca una strada sterrata anch'essa pianeggiante (l'alpe può essere aggirata passando agevolmente tra una delle costruzioni e una roccia su cui è posta una croce).
Si segue dunque la strada; questa passa poco sotto una costruzione chiamata "Baita Orlando", con una meridiana sulla facciata. Non è necessario salire alla baita, ma alla sua destra è presente una fontanella.
Rimanendo sulla strada, circa 50 metri dopo la baita - e subito dopo l'innesto della stradina che sale alla baita stessa - si nota un sentiero che si stacca dalla poderale e sale verso destra (foto 27). In corrispondenza del bivio si trova una palina con alcune indicazioni; la strada è indicata come 10F in entrambi i sensi, e il sentiero a destra è identificato anch'esso come 10F. Si tratta probabilmente di un errore, dal momento che più avanti lo stesso sentiero è bollinato 10E, pertanto qui di seguito verrà considerato 10E. Il Col Pontonnet, m. 2897, è riportato a 50' da questo punto.
Nota: dal retro della baita è possibile risalire il pendio per alcuni metri per intercettare il sentiero 10E.
Si lascia dunque la strada ricominciando a salire con buona pendenza sul costone erboso che sovrasta la Baita Orlando (foto 28), puntando inizialmente verso la vetta della Tersiva. Una grande roccia poco più in alto, che verrà aggirata a sinistra, reca il segnavia 10E. Poco dopo, approssimativamente a quota 2750, il sentiero piega verso destra puntando più direttamente verso il Colle Pontonnet (foto 29).
Si raggiunge un piccolo pianoro e lo si attraversa costeggiando il torrente ed evitando la traccia secondaria che sale a sinistra (foto 30). Il sentiero principale da seguire è individuabile sempre grazie alle frecce gialle.
La salita prosegue; si lascia a sinistra il primo dei Laghi Pontonnet costeggiandolo con una piccola discesa e una successiva risalita (foto 31). Si attraversa dunque una zona detritica (foto 32); qui la traccia è sempre segnata da frecce gialle.
Analogamente al primo, anche il secondo dei Laghi Pontonnet viene solo sfiorato e lasciato a sinistra (foto 33). Si scende leggermente in una piccola conca per ricominciare a salire una volta attraversata (foto 34); si passa ancora una volta sotto l'elettrodotto.
Individuato un guado si attraversa il torrente portandosi sulla destra orografica, che viene risalita.
Infine, un ultimo tratto di salita più ripida conduce al Colle Pontonnet, m. 2898.
Come la Finestra di Champorcher, anche il Col Pontonnet segna il confine tra il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello dell'Avic. Al colle hanno inoltre inizio il sentiero per raggiungere la vetta della Tour Ponton, di seguito descritto come aggiunta opzionale all'anello, e una via AD/III alla Tersiva via cresta SSE.
Volendo invece tornare direttamente a Dondena si può tranquillamente saltare al tratto 4.
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Tratto 3: Col Pontonnet m. 2898 - Tour Ponton m. 3101 e discesa
Sentiero: 8A (tracce) (?).
Tempo di percorrenza: 30'-45' A+ 25'-35' R.
Difficoltà: salita ripida su terreno friabile e detriti.
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36. Prima parte di salita dal Col Pontonnet verso la Tour Ponton. |
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37. Lungo la salita la traccia è spesso individuata da ometti di pietre. |
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38. La parte più ripida della salita, su terreno detritico. |
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39. La seconda parte di salita è più dolce. |
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40. Arrivo in vetta alla Tour Ponton. |
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42. Inizio della discesa. A sinistra la vicina Tersiva. |
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43. Discesa più ripida verso il Col Pontonnet. A sinistra si riconoscono i Laghi Pontonnet. |
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La salita alla Tour Ponton dona maggior completezza a questo itinerario ad anello con l'aggiunta di una vetta di altezza superiore a 3100 m., capace di regalare un grandioso panorama su tutta l'area circostante e oltre: se le condizioni meteorologiche lo permettono, dalla cima lo sguardo può spaziare fino agli Appennini Liguri.
Dal Col Pontonnet si individua una traccia di sentiero (foto 36) che sale sul detritico pendio nord della Tour Ponton, segnato da ometti di pietre (foto 37).
Il sentiero inizia con un breve traverso verso sinistra per poi salire più ripido con tornantini; successivamente si sposta ancora a sinistra per andare ad intercettare il costone nord-nord-ovest e risalirlo (è la parte più ripida, foto 38; attenzione alle pietre, non sempre stabili).
All'uscita dal tratto più ripido si incontra un deciso cambio di pendenza; la calotta sommitale, sempre detritica, richiede una salita più morbida (foto 39). In breve si raggiunge così la vetta (foto 40).
41. Panoramica di circa 130° centrata sul Rosa dalla vetta della Tour Ponton, dalla Tersiva al Miserin.
La discesa segue la stessa via della salita.
Si lascia la vetta in direzione nord-nord-ovest percorrendo il tratto meno ripido (foto 42), corrispondente alla cupola sommitale.
Al cambio di pendenza si perde quota più velocemente tra i sassi (foto 43), seguendo gli ometti di pietre, con tornanti. Il Col Pontonnet è già ben visibile di fronte, e in pochi minuti lo si raggiunge.
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Tratto 4 - Col Pontonnet m. 2898 - Col Fenis m. 2831 - Dondena ~ m. 2100
Sentiero: 8, poi 8A e AV2.
Tempo di percorrenza: 2h - 2h30'.
Difficoltà: nessuna.
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44. Il traverso dal Col Pontonnet al Col Fénis. |
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45. La strada militare scende a tornanti dal Col Fénis verso il terzo Lago Pontonnet. |
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46. Il sentiero si dirige verso il Lago Pontonnet. |
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47. Al traverso del lago si incontra il bivio per il Lago Miserin e si prosegue dritti (traccia rossa). |
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48. Passando sopra ad un muro si raggiunge una selletta. |
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49. Un punto del lungo traverso. |
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50. Raggiunto il fondovalle si attraversa il pianoro puntando verso il ponte. |
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51. Ci si riunisce alla strada, seguendola verso sinistra. |
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52. Analogamente alla salita, è possibile accorciare il cammino tagliando un lungo tratto di strada. |
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53. Si attraversa il ponte e, lasciando l'Alta Via 2, si risale al parcheggio di Dondena. |
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L'ultimo tratto conduce dal Col Pontonnet al parcheggio di Dondena, concludendo l'escurione.
Si lascia il Col Pontonnet percorrendo l'evidente traverso in discesa (con successivo saliscendi) che lo unisce al Col Fenis (foto 44), nei pressi del quale è presente una casermetta.
Al Col Fenis (m. 2831), che divide la Valle di Champorcher dalla
Val Clavalité, si incontra una mulattiera militare (foto 45) che scende sul versante di Champorcher (a destra) con lunghi tornanti.
Il sentiero si mantiene sempre largo e punta verso il terzo Lago Pontonnet
(gli altri due sono stati sfiorati risalendo all'omonimo colle sul versante di Cogne).
Proprio nei pressi del lago si incontra un bivio
(foto 47); a destra si torna al Lago Miserin (sentiero 7A, 45'), ma in questo caso si procede dritti rimanendo sul sentiero 8 (indicazione per Col Fussy). Si supera un piccolo avvallamento grazie ad un muro facente parte delle opere della strada militare (foto 48) portandosi così in una selletta.
Inizia così un lungo traverso pressochè pianeggiante (foto 49) che, descrivendo un'ampia curva verso destra su prato con alcuni segmenti lastricati (in alcuni punti la strada militare è stata danneggiata dalle frane), si porta ad un nuovo bivio. Qui si svolta a destra verso il basso, sul sentiro 8B, lasciando l'8. Questo scende a tornanti fino al sottostante pianoro (foto 50), attraversato dal Torrente Ayasse. SI attraversa il pianoro raggiungendo il ponte sul torrente, che permette di riportarsi sulla destra orografica e risalire alla strada, in corrispondenza del bivio della foto 6 (foto 51), incontrato all'andata. Si segue dunque la strada verso sinistra.
In modo del tutto analogo a quanto già descritto per la salita nel tratto 1, è possibile evitare di seguire la strada (che porta comunque a Dondena toccando l'omonimo Rifugio) e tagliare per i prati su una traccia che sfiora alcuni alpeggi (foto 52) e punta direttamente ai ruderi di Dondena.
Raggiunti i ruderi ci si ritrova sulla strada;
la si segue a sinistra ritrovando poco dopo il ponte sull'Ayasse (foto 53). Si attraversa il torrente incontrando una palina che indica l'Alta Via 2 a destra; si scarta questa diramazione risalendo gli ultimi metri di strada che portano al parcheggio, dove si conclude l'escursione.
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La cartina del percorso dell'anello da Dondena intorno alla Tour Ponton completo della salita alla vetta. Il percorso è descritto in senso orario.
L'immagine comprende tutti i principali sentieri della zona, la rete stradale, gli alpeggi, i rifugi, gli elementi idrografici, i confini dei parchi, le aree boschive, gli elettrodotti e le isoipse a 20 m.
Cliccare sull'immagine per scaricare una dettagliata cartina vettoriale in formato PDF e il tracciato GPS per GPS Trackmaker, per Google Earth e in formato GPX.
Il profilo altimetrico dell'intero percorso, inclusa salita alla Tour Ponton.
Le prime centinaia di metri di cammino sono caratterizzate da scarsa pendenza, che però aumente poco dopo (taglio dei tornanti) e si mantiene quasi costante fino ai paravalanghe della foto 14. Da qui il sentiero si fa più ripido fino alla Finestra di Champorcher, dove inizia una discesa - con piccoli saliscendi - di circa 200 m. Questa perdita di quota si interrompe poco prima dell'Alpe Ponton (nella conca della foto 24); la salita rimane dolce fino all'inizio del sentiero 10E. Qui si ha subito un brusco salto di quota seguito da alcuni saliscendi (laghi Pontonnet) e un altro strappo fino al Col Pontonnet.
Salita e discesa dalla Tour Ponton sono simmetriche (e ripide) avvenendo sullo stesso sentiero.
Dal Col Pontonnet il ritorno a valle è piuttosto dolce, senza grosse variazioni di pendenza.
Note meteorologiche:
La zona può essere marginalmente interessata dalle condizioni meteorologiche del Canavese, almeno per quanto riguarda la Valle di Champorcher. In presenza pertanto di vento da sud sono probabili annuvolamenti. Come di consueto, in presenza di alte temperature al suolo e di instabilità sono altresì molto probabili annuvolamenti pomeridiani e formazione di cumuli.
Periodo consigliato:
L'intero anello rimane per lo più percorribile da giugno a settembre/ottobre salvo nevicate consistenti. Una piccola nevicata estiva può non essere sufficiente ad impedire il transito, come testimoniato dalle immagini che descrivono l'itinerario.
In inverno, salvo alto pericolo valanghe, almeno il tratto fino al Lago Miserin potrebbe essere ancora percorribile.
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Attrezzatura:
L'itinerario non richiede attrezzatura tecnica particolare. Sono sufficienti scarponcini con buona tenuta, abbigliamento da media montagna adatto alla stagione, acqua e cibo per la giornata.
Frequentazione:
I sentieri interessati da questo itinerario sono generalmente ben conosciuti e frequentati, tranne il traverso dalla Finestra di Champorcher al Col Pontonnet che rimane meno battuto.
* La dimensione massima ammessa per un'immagine è 128MB. L'upload deve terminare entro 120 secondi. Se necessario l'immagine verrà ridimensionata fino a rientrare nella sagoma limite di 800x800 pixel.